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| Genere | Documentario, | 
| Regia di | Giorgio Verdelli | 
| Attori | Rino Gaetano . | 
| Uscita | lunedì 24 novembre 2025 | 
| Tag | Da vedere 2025 | 
| Distribuzione | Medusa | 
| MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. | 
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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 ottobre 2025
Un viaggio nella vita e nell'opera di un artista che con ironia, sarcasmo e poesia ha fotografato le contraddizioni dell'Italia degli anni '70. Rino Gaetano - Sempre più Blu è 32° in classifica al Box Office. mercoledì 29 ottobre ha incassato € 1.664,00 e registrato 207 presenze.
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                                            ASSOLUTAMENTE SÌ
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Rino Gaetano è scomparso prematuramente ma le sue canzoni e la sua personalità sono ancora vive e stimolano riflessioni e confronti in chi si accosta alle sue produzioni. Il documentario ne propone anche gli aspetti meno noti grazie ad un amplissimo e talora inedito materiale.
Giorgio Verdelli ancora una volta centra l'obiettivo nel realizzare un ritratto che supera la definizione minimale di documentario riuscendo a mettere in luce lo spirito che animava il cantautore.
                                        
Giorgio Verdelli appartiene alla molto ristretta categoria di registi di documentari che riescono ogni volta a realizzare un'opera diversa dalle precedenti pur non facendo mancare la loro impronta di autori. Non è un'impresa facile, però anche in questa occasione gli è riuscita. Il successo è in stretta derivazione da un elemento fondamentale: non solo conosce la musica e l'ambiente musicale italiano e non. Verdelli la musica la ama. Fa parte della sua vita da sempre, da quando, giovanissimo, faceva scoprire Frank Zappa a chi proprio non lo aveva neanche sentito nominare. È grazie a questo DNA, che invece che a doppia spirale si sviluppa in forma di pentagramma, che riesce ad entrare nella personalità degli autori di cui decide di interessarsi. 
Questa volta al centro c'è Rino Gaetano di cui ci mostra un'ampia serie di aspetti che vanno al di là delle sue canzoni più note e che denotano la sua caratteristica di cantautore senza tempo (come afferma Lucio Corsi). Gaetano piaceva e piace sia a destra che a sinistra non perché fosse un uomo per tutte le stagioni ma forse proprio per il contrario. Dato che non guardava in faccia a nessuno, ciò che cantava continua a risuonare non solo ai concerti o negli stadi ma anche nelle manifestazioni politiche. Un recente corteo ProPal a Milano aveva proprio "Il cielo è sempre più blu" come inno di accompagnamento. 
Verdelli lascia, in questa occasione, uno spazio più ampio alle canzoni, rispetto ad altri artisti di cui si è occupato, facendole spesso ascoltare per intero e utilizzando filmati talvolta poco noti quasi che volesse che quel profluvio di parole fornisse un'occasione ulteriore di riflessione per chi guarda.
                                    
                                        
Il suo interesse è ancora rivolto, come sempre gli accade, alla ricerca dell'aspetto più intimo del personaggio perché in realtà gli interessa la persona. Ecco allora emergere aspetti inediti di Gaetano e della sua famiglia così come non mancano esplicite dichiarazioni di stima e di vicinanza nei concetti espressi da chi gli si sentiva a volte musicalmente vicino, come Lucio Dalla, oppure lontano ma disposto alla contaminazione come Riccardo Cocciante. 
Verdelli raccoglie innumerevoli testimonianze adottando un ritmo di montaggio che di volta in volta risulta diverso ma anche sapendo cogliere, quasi fosse un architetto o uno scenografo, i luoghi e le angolazioni giuste in cui catturare i ricordi e le riflessioni dei suoi interlocutori. Alcuni li stringe in un angolo obbligandoli al primo piano mentre altri vengono collocati in spazi che dicono di loro mentre parlano di Rino. È grazie a questo flusso di passato e presente che viene fatta emergere la presenza di chi a volte poteva apparire come un clown mentre occultava la sua cultura e la sua passione di lettore, come sa e può fare solo chi la possiede e la alimenta costantemente. 
Verdelli ne coglie anche questo aspetto e lo sottolinea per ricordarci che 'non sono solo canzonette'.
                                        
                                        
                                    
Tra gli innumerevoli tesori sepolti in mezzo alle teche rai, ce n'è uno datato 1979 che la grande archeologia di Blob ha rispolverato anni fa, ed è un filmato di "Ahi Maria", dove Rino Gaetano canta il suo inno alla madre gironzolando su un ring in mezzo ai pugni dei due pugili sfidanti. "E questo sapore strano che è fatto di libertà mi dice che oggi qualcosa è cambiato in me, Ahi Maria non sei più [...] Vai alla recensione »