
Anno | 2023 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 108 minuti |
Regia di | Pilar Fogliati |
Attori | Pilar Fogliati, Barbora Bobulova, Claudia Lagona, Diane Fleri, Giovanni Toscano Jacopo Rampini, Edoardo Purgatori, Lorenzo Parrotto. |
Uscita | giovedì 23 febbraio 2023 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,15 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 16 giugno 2023
Il ritratto affettuoso e ironico di quattro giovani ragazze molto diverse tra loro che, con le loro insicurezze, paure e desideri, cercano di farsi largo nel mondo. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Romantiche ha incassato 546 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Eugenia è un'aspirante sceneggiatrice palermitana approdata al quartiere romano bohemienne del Pigneto per far produrre il suo copione, "Olio su mela", e che sarà destinata ad imbattersi in parecchie docce fredde; Uvetta è un'aristocratica senza alcun senso della realtà che frequenta solo cugini appartenenti alla sua casta ma vuole provare l'emozione di andare a lavorare da un fornaio; Michela è una ragazza semplice di Guidonia con un fidanzato carabiniere che si imbatte in un amico d'infanzia per il quale ha sempre avuto un debole; e Tazia è una pariolina aggressiva che crede di saper dominare gli uomini e impartisce lezioni sul tema alle amiche. Le unisce una psicologa che tutte frequentano, raccontandole le proprie storie personali.
L'attrice e conduttrice Pilar Fogliati si cimenta in quello che negli anni Ottanta era diventato un vero e proprio genere a sé, ovvero il film comico che inanella una galleria di ritratti e del quale il maestro indiscusso (in quel momento storico) era Carlo Verdone, come Fogliati anche regista e sceneggiatore del suo campionario di macchiette.
Del resto la presenza di Giovanni Veronesi, coautore del soggetto e della sceneggiatura (quest'ultima insieme anche a Giovanni Nasta), nonché la citazione di una canzone di Francesco Nuti e la dedica al regista e attore toscano, rimanda proprio a quella stagione cinematografica, più che alla tradizione della commedia all'italiana classica.
Ma Fogliati lascia intravvedere più anima e più dolore dietro le maschere di quanto non facesse Verdone all'epoca di Bianco, Rosso e Verdone, e imprime una svolta fortemente femminile alla trama, non solo perché le protagoniste dei quattro episodi sono donne, ma perché sono raccontate da un'angolazione e attraverso un modo di leggere la realtà che ha molto a che fare con il genere. La neoregista porta non solo la sua consumata esperienza nel creare caratterizzazioni a scopo comico, ma anche la sua voglia di testimoniare la contemporaneità delle sue coetanee appartenenti a mondi e strati sociali diversi.
Al netto delle esagerazioni comiche (e di alcuni manierismi troppo insistiti, come la gestualità di Uvetta) i suoi personaggi restano riconoscibili e conservano un'umanità e una tenerezza che ha a che fare con alcune insicurezze strutturali dell'essere una giovane donna nel mondo attuale. Le battute divertenti sono tante, e Fogliati ha una speciale capacità di scegliere associazioni di parole surreali e gustose (del resto l'aspirante sceneggiatrice Eugenia viene consultata dalle amiche per trovare titoli alle canzonette pop...).
Fogliati si colloca a metà fra la protagonista di Fleabag (e sconta una certa estetica yeah da piattaforma più che da grande schermo) e Anne Hathaway, e si circonda di facce amiche (sue, ma anche del pubblico), fra cui la cantante Levante che è praticamente una sua sosia, e che firma la colonna sonora (un po' invadente) del film. Ma sa anche calarsi nel profondo delle anime che rappresenta, e non dimentica una nota di empatia per, rispettivamente, la loro scombinatezza, inettitudine, ingenuità o tracotanza.
La confezione registica è movimentata e mantiene un gusto pop adatto al racconto, e Fogliati ha una grande capacità di dominare la scena, ma anche una bella generosità nei confronti degli attori di contorno, dai quali nel suo ruolo di regista ottiene il meglio, da Rodolfo Laganà a Diane Fleri, da Laura Martinelli e Maria Giulia Toscano a Emanuele Propizio. Fa tutti spiccano Maria Chiara Centorami e soprattutto Giovanni Toscano, la cui prima occasione cinematografica era stata Notti magiche di Paolo Virzì.
Uniche note un po' forzate sono il pretesto di elencare gli episodi come "storie" social e il personaggio ricorrente della psicanalista (come fa Michela a permettersela?). Romantiche è un one woman show che mette in bella mostra l'indiscutibile talento di Pilar Fogliati, molto più che semplicemente comico.