Sceneggiatore, regista e produttore, Bent Hamer è un regista in evoluzione, che spende tantissimo tempo nella creazione dei personaggi che poi andranno a finire dentro i suoi film. Autore veramente pieno di cultura e sociale, ha mostrato una faccia della Norvegia che veramente in pochi conoscevano. Professionale e rispettato nel panorama cinematografico scandinavo, sta sempre dalla parte dei disadattati, dei disastrati e degli uomini soli, che vivono la propria vita senza interagire troppo con gli altri. Individui che lui giudica universalmente presenti a Oslo come a New York o Los Angeles. Poco esportato all'estero (anche se comunque ha fatto breccia negli Stati Uniti), ammette di trarre ispirazione dalle sua esperienze di vita o dai suoi sogni, dai quali estrapola simbolismi e li inserisce all'interno dei suoi film che, in ogni caso, non difettano di intenzionale divertimento. Eppure lui non descriverebbe i suoi film come di genere umoristico o più semplicemente commedie. Per lui sono storie intimiste che vogliono riflettere nella profondità del Sé. E anche un film di Natale, non ha tutto quel miele cui ci hanno abituato i film della Disney. La critica italiana lo ha apprezzato soprattutto per Factotum, pellicola con Matt Dillon che si ispirava alle avventure di Henry Chinaski, mitico alter ego letterario di quel genio della poesia e della beat generation di Charles Bukowski.

Gli inizi
Ben Hamer studia teoria cinematografica e letteratura all'Università di Stoccolma e alla Scuola Cinematografica di Stoccolma. In aggiunta a questo, ha scritto e diretto un buon numero di cortometraggi (Søndagsmiddag del 1991 e Applaus del 1994) e documentari, fondando nel 1994 la casa di produzione BulBul Film Association.
Il suo primo lungometraggio Eggs (1995), storia di due fratelli ultrasettantenni, è stato premiato al Festival di Cannes in una speciale sezione e ha partecipato a molte altre manifestazioni della settima arte raccogliendo in ognuna di queste ottimi consensi. Nel 2003 realizza l'insolito Storie di cucina - Kitchen Stories (2003) con Joachim Calmeyer, Tomas Norström, Reine Brynolfsson e Bjørn Floberg e che racconta di una assurda ricerca effettuata negli Anni Cinquanta dall'Istituto Svedese per la Ricerca Domestica, per ottimizzare l'economia dei movimenti delle casalinghe, riuscendo a raccontare la strana storia di amicizia fra un ricercatore e un elemento del campione. La commedia, nominata all'European Film Award, viene scelta per rappresentare la Norvegia alla corsa all'Oscar come miglior film straniero. Nel 2004 adatta con Hamer e Jim Stark il romanzo omonimo Factotum di Charles Bukowski. È il primo dei suoi contatti con l'industria cinematografica americana che prima gli promette Sean Penn e poi vira per un ex ribelle come Matt Dillon. A seguire, tornato in Norvegia, verranno Il mondo di Horten (2007), anche questo scelto per rappresentare la Norvegia all'Oscar e Tornando a casa per Natale (2010), tratto da una selezione di racconti raccolti nel libro di Levi Henriksen, "Only Soft Presents Under the Tree", nel quale evita le scenografie artificiose tipicamente natalizie, sciroppate, finte e troppo colorate, per un sobrio film essenziale, ma carico di contenuti emotivi. Hamer ha diretto in patria la miniserie Alt for Norge (2005). Per la critica europea è un regista di qualità, bizzarro, pieno di ironia e che fra uno stacco e l'altro, nasconde una morale ben chiara.