Nato a Palo Alto nel 1962, Rob Minkoff ha studiato animazione al California Institute of the Arts.
Dopo il successo di Chi ha incastrato Roger Rabbit? (1988) di Robert Zemeckis, la Disney mette in cantiere tre corti con protagonista il celebre coniglio, scegliendo proprio il giovane animatore come regista dei primi due, Tummy Trouble (1989) e Roller Coaster Rabbit (1990), la cui produzione esecutiva è curata da Steven Spielberg, Kathleen Kennedy e Frank Marshall. Ancora per la Disney - per cui scrive anche la canzone "Good Company", inclusa nel lungometraggio Oliver & Company - gira il corto a tecnica mista Mickey's Audition (1992), in cui compaiono Ed Begley Jr., Dom DeLuise e Roy Edward Disney, nipote di Walt.
Incassi felini
In coppia con Roger Allers, firma la regia di Il Re Leone (1994), 32° classico Disney e campione d'incassi del cosiddetto decennio d'oro che va dal 1989 al 1999. La shakespeariana storia del leoncino Simba che deve riconquistare il regno usurpato dallo zio, colpevole inoltre dell'uccisione del padre, re Mufasa, colpisce nel segno, totalizzando incassi da capogiro e aggiudicandosi due premi Oscar per la miglior colonna sonora di Hans Zimmer e per la miglior canzone (scritta da Elton John e Tim Rice).
Con una sceneggiatura scritta dal mago della suspense M. Night Shyamalan e da Greg Brooker ispirata a E. B. White, Stuart Little - Un topolino in gamba (1999) è il secondo, riuscito lungometraggio per bambini del regista in cui una famiglia adotta un topolino per far compagnia al figlioletto che desidera compagnia tra gag riuscite, una buona dose di sana ironia e alcuni innegabili prodigi di tecnica mista.
Ritorno alla Disney, arti marziali e rapine
Tecnicamente anche migliore del precedente, Stuart Little 2 (2002) continua nel racconto delle avventure del risoluto topolino, ormai perfettamente integrato a casa Little e innamoratosi di un'uccellina ferita da un prepotente falco. Meno riuscito a livello narrativo e ripetitivo sul piano descrittivo, questo sequel è però un passo falso per Minkoff che abbandonerà l'idea di dirigere il terzo episodio, poi realizzato come serie animata nel 2005 con la regia di Audu Paden. Altrettanto poco fortunato è il ritorno alla Disney con il bolso La casa dei fantasmi (2003), ispirato al vecchio cartone The Haunted House (1929) e all'attrazione Haunted Mansion dei parchi giochi del clan di Topolino. Nonostante i buoni nomi coinvolti - il logorroico protagonista di Eddie Murphy o l'inquietante maggiordomo del veterano Terence Stamp - e il pregevole lavoro sulle immagini, la pellicola mostra il fiato corto, riciclando stereotipi così usurati da deludere anche lo spettatore più giovane e innocente.
Riesce meglio il film successivo, Il regno proibito (2008), in cui il regista riesce a mettere insieme due assolute star del cinema d'azione orientale quali Jackie Chan e Jet Li in un buon prodotto destinato ancora una volta ai più giovani.
Dopo aver diretto un episodio per la serie Leverage (2010), Minkoff gira Le regole della truffa (2011), commedia sul genere "rapina in banca", scritta dagli sceneggiatori di Una notte da leoni (2009) e interpretata da Patrick Dempsey, Ashley Judd e Tim Blake Nelson.
