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Carlos Saura

Carlos Saura è un attore spagnolo, regista, scrittore, sceneggiatore, scenografo, è nato il 4 gennaio 1932 a Huesca (Spagna) ed è morto il 10 febbraio 2023 all'età di 91 anni a Madrid (Spagna).
Nel 2023 ha ricevuto il premio alla carriera al Goya. Dal 1966 al 2023 Carlos Saura ha vinto 6 premi: Festival di Berlino (1966, 1968), Festival di Cannes (1974, 1983), Goya (2023).

Il grande regista spagnolo

A cura di Matteo Treleani

Gli esordi e la dittatura franchista
Figlio della guerra civile, nato in una famiglia di artisti (sua madre era una pianista e suo fratello, Antonio, un pittore), Carlos Saura si avvicina al cinema attraverso la fotografia per poi ottenere il diploma all'Istituto di Studi e Ricerche Cinematografiche di Madrid nel 1957.
Nel corso della dittatura franchista in Spagna svilupperà uno stile personalissimo, spesso incorrendo in problemi di censura. Attacca il fascismo con l'allegoria e il lirismo ma sarà spesso criticato dopo la morte del dittatore, nel 1975, per non aver continuato a trattare i temi politici trattati durante la repressione.
È proprio il fratello, Antonio Saura, a convincerlo a frequentare l'istituto di Madrid per dedicarsi al cinema. Qui Carlos incontrerà l'influenza del neo-realismo italiano, com'é chiaro dal suo primo lungometraggio, I monelli (1960) dove recitano attori non professionisti.
Nel successivo I Cavalieri della vendetta (1964) cerca un equilibrio col produttore senza successo, ma é ne La caccia (1966) che inizia una lunga e proficua collaborazione con il produttore Elias Querejeta e il direttore della fotografia Luis Cuadrado. Il film ottiene l'orso d'argento al festival di Berlino mentre il seguente Frappé alla menta (1967) raccoglie l'influenza del surrealismo alla Bunuel e del tradizionale stile dell' "esperpento" spagnolo: un misto di humour noir e di assurdo fantastico. Stile ancora più riconoscibile ne ll giardino delle delizie (1970) dove l'attacco a Franco é ancora più evidente e netto.

Dopo il franchismo
Nel 1974 gira La cugina Angelica che vince il premio della giuria a Cannes e fa dire a Bunuel che avrebbe dato la vita per girare un film simile. Con Alleva corvi (1976) e Elisa, vida mia (1977) continuerà invece una proficua collaborazione con l'attrice Geraldine Chaplin. Con la fine della dittatura franchista i temi dei soggetti di Carlos cambiano nettamente, al punto di dedicarsi al musical; come nella fortunata trilogia composta da Bodas de sangre - nozze di sangue (1981), Carmen story (1983) e L'amore stregone (1986).
Tratti rispettivamente da una novella di Garcia Lorca, l'omonima opera di Bizet e un balletto, i tre film furono un successo senza precedenti per il botteghino spagnolo. Con Dolci ore (1982) e Antonieta (1982) affronta invece il tema del suicidio mentre ritorna sui suoi passi neorealisti in In fretta, in fretta (1981). Incredibilmente eclettico affronta inoltre la commedia in Mama compie 100 anni (1980) e il personaggio del conquistadores Pedro De Ursuo (l'Aguirre di Herzog) in A peso d'oro (1988). Dopo alcuni film di successo come Ay Carmela! (1990) e Spara che ti passa (1992) torna al musical con l'apporto alla fotografia di Vittorio Storaro in Flamenco (1995), ambientato nella stazione deserta di Siviglia. Riutilizza la stessa formula vincente, di nuovo con Storaro, in Tango (1998) che viene candidato a un Oscar come miglior film straniero.
Tra gli altri numerosi film il bel ritratto di Goya (1999), che ne interpreta la vita raccontandone l'ultimo anno, e Io, Don Giovanni (2009) che racconta la storia vera del presunto sacerdote che ha ispirato l'opera di Mozart, il "Don Giovanni".

La morte
Il regista spagnolo ci lascia all'età di 91 anni il 10 febbraio 2023 a Madrid.

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