Midnight in Paris |
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Un film di Woody Allen.
Con Owen Wilson, Rachel McAdams, Michael Sheen, Nina Arianda, Kurt Fuller.
continua»
Commedia,
durata 94 min.
- USA, Spagna 2011.
- Medusa
uscita venerdì 2 dicembre 2011.
MYMONETRO
Midnight in Paris
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Woody ed i ruggenti anni venti...di tiaulicchiuFeedback: 550 | altri commenti e recensioni di tiaulicchiu |
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lunedì 5 dicembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A voler raccontare molto della trama di un qualsiasi film si rischia di rovinare il gusto di chi andrà a vederlo. In questo caso il rischio è maggiore perché questo film di Woody Allen si dipana in maniera molto semplice ed intuitiva.
E' il racconto di crescita interiore di uno scrittore di sceneggiature Hollywoodiane, termine usato quasi con significato dispregiativo, che vuole evolversi a scrittore di romanzi. Il tutto mentre cerca di sistemare la propria vita con un improbabile matrimonio.
Chi vuol raccontare un percorso di crescita usa delle metafore che ben si addicono alla bisogna quali il viaggio o la maratona. In questo caso è stata usata la tecnica dello sbalzo temporale.
Il personaggio, senza sapere il come o il perchè, improvvisamente si ritrova in un'altra epoca in cui avrebbe voluto vivere e con la quale si sente in maggiore sintonia rispetto a quella in cui vive.
Owen Wilson , che a parere mio nel recitare ha voluto un po' scimmiettare la mimica di Woody, si troverà ad incontrare scrittori, poeti, ballerini e pittori degli anni venti. Memorabile su tutti l'incontro con Salvador Dalì.
Innamorato di una donna che ha fatto da musa ispiratrice a Picasso, il protagonista, Gil Allen (ma và, con un cognome così è forse autobiografico?), scopre nel passato che ama, gli errori della propria vita e, in un continuo rimando tra presente e passato, saprà porvi rimedio. Giungerà, infine, a trovare, nel presente, la propria strada nella vita, nel lavoro e nell'amore.Come ottiene questo? Liberandosi dalle icone del passato? Vivendo la propria epoca assaporando ciò che ci offre nei sapori quotidiani? questione di gusti e di possibili letture.
Evidente il riferimento ad un percorso di crescita in cui vivere direttamente la cultura e non limitandosi alla conoscenza derivante dalla mera lettura dei libri. Una cultura che non è preclusa a nessuno ed a cui tutti noi possiamo attingere grazie a ciò che gli artisti lasciano con le loro opere.
Il messaggio di vivere l'arte in prima persona, sopratutto prima di commentarla, penso giunga alla fine del film quando rimane in bocca il sapore dolcissimo di aver visto un film bello, ma raccontato in fretta. Un'ora e mezza in cui è stato detto tutto. E per quanto la sintesi in un racconto sia auspicabile, qui si arriva alla fine in apnea laddove si sarebbe preferito un po' più di respiro.
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