Lords of Chaos

   
   
   

Excuse the blood and Hail Satan. Valutazione 3 stelle su cinque

di Ashtray_Bliss


Feedback: 29534 | altri commenti e recensioni di Ashtray_Bliss
martedì 5 marzo 2019

Gli appassionati del genere sicuramente conoscono già bene le vicende. Ma anche i non appassionati, anche quelli che tuttora sono convinti che il metal sia un genere musicale brutto, sporco e cattivo, poichè i fatti accaduti tra gli anni 1991 e 1994 finirono sulle prime pagine dei quotidiani, e nei telegiornali di tutto il mondo. Quei fatti sono rimasti impressi nell'immaginario collettivo, sopratutto di un Paese benestante e tranquillo, ma hanno anche ridefinito anche il black metal norvegese, creando il mito e la leggenda che segnarono indelebilmente il genere musicale e la sua immagine esteriore. Un'immagine fatta di simbologia satanica e esoterica, musica estrema e una storia intrinsecamente turbolenta, sanguinolenta, violenta. Caratterizzata dagli eccessi e da atteggiamenti provocatori, borderline, live show disturbanti (come il genere stesso voleva porsi) e da personalità ambigue e oscure, criminali e devianti, che volenti o meno, ridefinirono il genere e consacrarono l'inizio del cosiddetto second wave of black metal ispirando e influenzando (per fortuna solo musicalmente) moltissime altre band venute dopo, sia in Europa che all'estero.
La musica che noi fan tanto amiamo, si intrecciava indissolubilmente con le torbide vicende di un gruppo di ragazzi e ragazzini, tutti giovanissimi, che condividevano la stessa passione musicale cercando un modo efficiente per sfondare, ma che spesso si confondeva anche con la tipica rabbia giovanile e il rinnego, il più assoluto rifiuto nonchè l'avversione nei confronti della tradizione cristiana del Paese. Tutto ciò in un crescendo di dichiarazioni controverse e misantrope, di esibizioni estreme e inedite e comportamenti trasgressivi da parte dei membri di queste band emergenti e di molti avvenimenti oscuri che hanno segnato un'epoca e un intero genere.
Attenzione però, il film si concentra esclusivamente attorno alla band che più di tutte ha inaugurato e dato forma la nuova era del Norwegian Black Metal, i Mayhem, e ruota attorno al suo carismatico, eccessivo, visionario, megalomane e controverso leader Oystein Aarseth aka Euronymous. Uomo destinato a entrare nell'olimpo delle leggende per via una serie di motivi tra cui si ricorda: la fondazione di questa storica band, l'apertura del negozio cult Helvette (il negozio di dischi indipendente, divenuto il fulcro della nascente scena musicale underground e frequentato da personalità che hanno contribuito a plasmare questo nascente genere) sede anche della sua label discografica Deathlike Silence e per via della presunta creazione dell'Inner Circle. Sopratutto però Euronymous è entrato in quella sorta di pantheon delle rockstar per aver condiviso parte della vita e dei progetti musicali con Per Yngve Ohlin aka Dead -il giovane cantante morto suicida e poi finito sulla copertina di un loro album che ebbe una impressionante influenza sulla scena-, per il suo coinvolgimento più o meno diretto con gli incedi delle chiese assieme al sibillino Varg, ed infine per la sua tragica e brutale fine, il 10 agosto del 1993, ucciso, anzi massacrato, dal suo ex amico e rivale in affari Varg Vikernes. 
La storia del black metal norvegese dunque, è fondamentalmente violenta e torbida, morbosa e profana, a tratti surreale ma Jonas Akerlund, anch'egli parte integrante della scena black metal ed ex membro dei leggendari Bathory, riesce a catturarne l'essenza e rappresentarla in modo fedele e convincente. Certamente, tra i principali difetti della pellicola troviamo la dissonante distanza relativa alla scelta degli attori, della location e della lingua. Il prodotto risente dell'assenza di un cast scandinavo più vicino ai reali protagonisti e dell'uso della lingua norvegese, due elementi forse insignificanti al fine del film stesso e del suo target internazionali, i quali tolgono comunque spessore, autenticità e verisimiglianza al racconto. 
Altro punto debole della suddetta pellicola è il suo tono altalenante e variabile. A tratti leggero e divertente, come d'obbligo trattandosi di giovani che si godono a prendersi poco sul serio creando parallelamente un immaginario oscuro e mistico quasi per gioco. Talvolta, però il tono del film cambia bruscamente, diventando improvvisamente serio, teso, drammatico e cupo. L'assenza di una balance, di un vero equilibrio nel tono del racconto lo rendono un prodotto estremamente ambiguo e indeciso che pare non sapere esattamente come trattare la storia, come affrontare i suoi protagonisti e in quali sentieri dirigerli. Da una parte la leggerezza e l'ironia sono elementi irrinunciabili e necessari trattandosi di ragazzi, nel pieno della loro gioventù, con i loro tipici atteggiamenti, gli eccessi, la voglia di divertirsi e sentirsi liberi di ribellarsi al mondo. Dall'altra parte invece abbiamo gli omicidi, il suicidio, gli atti vandalici quali la distruzione delle chiese -atti che comunque non miravano solo ad attirare l'attenzione e confermare la loro musica come satanica e cattiva ma derivati da una vera e propria ribellione sociale che attaccava e si opponeva alla società dalle sue fondamenta, ovvero la religione- e la crescente rivalità personale e professionale tra Varg ed Euronymous richiedevano un approccio maturo, asciutto e convincente che non sempre si amalgama alla perfezione con i vari passaggi, e conseguenti cambi di tono, del film. 
In goni caso, Lords of Chaos (basato sull'omonimo libro uscito verso la fine degli anni '90) racchiude tutti i punti cruciali della storia dei Mayhem e per estensione del Black Metal norvegese, termine che non a caso si è affermato proprio grazie alla band di Euronymous. Senza essere un capolavoro, e risultando anche abbastanza superficiale come pellicola a causa di uno script si fedele ma che lascia da parte ogni profondo coinvolgimento emotivo non è certamente nemmeno esente da scene eccezionalmente violente, dal forte impatto visivo ed emotivamente sconvolgente, come la lunga e straziante scena del suicidio di Dead che provoca sconforto e tristezza. Ancora più feroci e brutali, oserei dire splatter e inclini a soddisfare un certo tipo di spettatori sono le scene degli omicidi (da parte di Faust e di Varg rispettivamente). Lente, inesorabili, profondamente disturbanti e devastanti. Due scene inquietanti che riaffermano e rappresentano la banalità del male, la facilità con cui due ragazzi qualunque possono passare dalla teoria alla pratica impugnando un'arma e togliendo la vita ad un'altra persona per futili motivi, spesso solo per assecondare capricci personali. Senza rimorsi, senza pentimenti, senza un briciolo di coscienza. La cosa veramente terrificante è la realizzazione che autori di questi omicidi erano poco più che ragazzini, dalla vita apparentemente normale e stabile che si sono trasformati in criminali senza scrupoli.
Ma tutto ciò ha contribuito a creare il mito, il mito si è rapidamente trasformato in leggenda e oggi il Black Metal deve il suo successo e fama anche alla sua storia  tormentata e sanguigna, controversa e oscura. Un movimento musicale e artistico che benchè contestato da molti e considerato addirittura imploso (non a caso e il genere attorno al quale si sono creati più meme e sfottò) tuttora vive di vita propria, sotteranea, e portatore di questo linguaggio costituito da una articolata simbologia esoterica e mistica, demoniaca ed eretica, talvolta addirittura politica ed estremista, certamente controversa e spesso auto-ironica che gli conferiscono un'identità propria, unica e inimitabile nel bene e nel male. 
Bravi e convincenti gli attori, sebbene sia Culkin che Cohen non somiglino, fisicamente, affatto ai veri protagonisti delle vicende e l'iniziale presentazione naive di Varg come un fuoriclasse provinciale lascia un po' a desiderare considerando la sua attività musicale già in atto. Se la cava notevolmente meglio invece Jack Kilmer nel ruolo del tormentato Dead. In ogni caso, incarnano bene i rispettivi personaggi, e viene dato loro il giusto tempo sullo schermo per comprenderne la psicologia ed entrare in sintonia con loro. Particolarmente palpabile è la rivalità sia artistica che personale che si instaura tra Varg ed Aarseth e il progressivo cambio di posizione di Varg, sempre più ombroso, contestatario e vendicativo nei confronti dell'amico.
Regia vigorosa e robusta, luicida e lineare ma attenta ai particolari supportata da una valida fotografia e scenografia che riporta lo spettatore in quell'era magica e sfuggente che erano i primi anni '90. Ottimi anche gli effetti speciali, molto convincenti le sequenze delle chiese in fiamme alle quali sembra di assistere personalmente, sino alle macabre scene di omicidi e suicidio, condite con qualche scena di troppo di carcasse animali, che indubbiamente possono mettere a disagio lo spettatore. Ultima, ma immancabile, nota di merito va alla scelta della colonna sonora che alterna autentiche canzoni dei Mayhem (dalla durata di pochi secondi ciascuna per via di una disputa con la band) ad una più variegata scelta tra il sound heavy dei Celtic Frost, Bathory, Carcass lasciando molto spazio anche alle atmosferiche composizioni dei Sigur Ros e Warduna. 
In definitiva Lord of Chaos è un film interessante che avrebbe potuto osare di più e magari optando per uno stile ed un tono narrativo univoco e compatto, dark e melancolico, ma anche drammatico e maturo, come si addice tra l'altro alla storia stessa, si sarebbero ottenuti risultati migliori in combinazione con una sceneggiatura più incisiva che creasse maggiore coinvolgimento da parte dello spettatore. Va anche detto che sono presenti alcune inesattezze (forse per questo anche il film non ha ottenuto grande supporto dai fondatori della scena e diretti interessati delle vicende narrate) benchè il regista sin dalle prime scene affermi che il racconto si basa sulle verità, le bugie e i fatti realmente accaduti.
In ogni caso è un prodotto di intrattenimento decente e decoroso, non un opera mainstream e tantomeno un cult e intramontabile, ma un abile musical drama che si incrocia col biopic e incorpora molti elementi essenzialmente horror intrinsechi alle vicende stesse, ripercorrendo le tappe essenziali della storia del BM norvegese. Sicuramente può rappresentare un buon punto di partenza, cinematograficamente parlando, per chi volesse approcciarsi a questa infernale tipologia di arte prima di dirigersi verso terreni più fertili ed esaustivi quali i documentari e i libri. A prescindere dal resto, lo vedo come un prodotto esclusivamente destinato al consumo da parte dei metalheads d'ogni sorta che ameranno odiarlo. Personalmente, lo reputo una guilty pleasure imprefetta come giusto che sia. 3/5.

[+] lascia un commento a ashtray_bliss »
Sei d'accordo con la recensione di Ashtray_Bliss?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
100%
No
0%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico

Ultimi commenti e recensioni di Ashtray_Bliss:

Vedi tutti i commenti di Ashtray_Bliss »
Lords of Chaos | Indice

Recensioni & Opinionisti Articoli & News Multimedia Shop & Showtime
MYmovies

Pubblico (per gradimento)
  1° | ashtray_bliss
Rassegna stampa
Mario Turco
Kory Grow
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità