Raw - Una cruda verità

   
   
   

Cruda Metafora di Emancipazione e Crescita. Valutazione 4 stelle su cinque

di Ashtray_Bliss


Feedback: 29534 | altri commenti e recensioni di Ashtray_Bliss
martedì 12 ottobre 2021

Raw, come da titolo, è un film disturbante, intenso, provocatorio, assolutamente ironico nella sua pungente e straniante impostazione, rappresentando un vero pugno nello stomaco che grazie a evidenti e marcate licenze artistiche e un ben preciso linguaggio semiotico e simbolico ci pone di fronte agli orrori della crescita, della presa di coscienza del proprio corpo e della propria natura o indole in un processo trasformativo totalizzante, disturbante e potente. Il cannibalismo nel film in questione diventa quindi lo strumento simbolico e linguistico ideale per esplorare questa fame di crescita (metaforica e letteraria), potere, possesso, affermazione, prevaricazione che sconvolge l'esistenza della protagonista e di sua sorella, traducendosi in un linguaggio cinematografico coinvolgente e profondo.
La protagonista indiscussa è Justine, una ragazza vegana e idealista che entra nella facoltà di veterinaria, seguendo le orme tracciate dai suoi genitori e da sua sorella maggiore Alex. Per Justine, l'ammissione alla facoltà segnerà l'inizio di un'odissea personale caratterizzata da forti turbamenti che scuotono interamente le sue credenze, convinzioni, abitudini ed infine risveglieranno la sua vera natura e indole repressa, alterando il suo corpo e il suo stato psicofisico. Il racconto di formazione si traduce quindi in un lungo, interminabile rituale, un primordiale risveglio degli impulsi ed istinti più atavici, feroci e selvaggi della natura umana che prendono il sopravvento con esiti catastrofici. Lo scopo sin troppo evidente, del film è quello di fungere da memento, ricordarci che siamo, sostanzialmente, ancora primitivi, cacciatori che bramano la loro preda, mossi da istinti primordiali e implacabili di dominazione e prevaricazione. Non è affatto causale, in questi termini, la progressiva discordia che s'intreccia nella problematica e ambigua relazione tra Justine e Alex, culminando nella scena in cui lottano e si attaccano, mordendosi come cani rabbiosi.
Cinema dell'orrore che si costruisce e si narra attraverso il corpo umano, inserendosi in quel tipico filone di body horror caro a determinati registi (come Cronenberg) dove il corpo assume un metasignificato, diventando lo strumento ideale per raccontare quest'esperienza trasformativa profonda e radicale, violenta, sanguinga. E quale miglior mezzo da utilizzare a tale scopo se non il corpo della donna, la simbologia del femminino e il suo stretto, insito e viscerale rapporto col sangue. La donna si forgia nel sangue, che diventa il simbolo a cui viene associata per antonomasia ed è altresì l'elemento che ne caratterrizza l'essenza, la plasma, la trasforma. Simbolo di vita e morte, di trasformazione, di carnalità e sessualità, il sangue è la linfa vitale della donna nonchè l'elemento che guida naturalmente questa pellicola suggestiva di Julia Ducournau. 
Attraverso un impianto visivo estremamente crudo e forte ma senza perdere di vista la sottile vena di umorismo nero a guidarla, la regista riesce a costruire un dramma suggestivo violento, che passa dai riti di iniziazione cui gli studenti anziani sottopongono i neofiti, inclusa Justine, al progressivo risveglio del suo istinto, una natura che le era stata anestetizzata sin dalla nascita.
La narrazione si costruisce per immagini che rievocano usanze e riti ancestrali, grezzi, e prove di coraggio disgustose che vanno a braccetto con il nonnismo tipico di certi campus, dando inizio ad un lungo battesimo nel sangue e nella carne, non più in senso astratto e metaforico ma concreto e preciso. Un battesimo che si prolunga nel tempo prendendo una forma ben consolidata e precisa, scatenando dapprima reazioni avverse nella protagonista. Il suo corpo, infatti, reagisce al consumo della carne, scatenando una vera e propria reazione allergica, ma successivamente quella brama, quel desiderio che s'accende diventerà sempre più ardente, manifestandosi esplicitamente nella scena centrale del film dove Justine, per la prima volta in assoluto, assapora letteralmente il dito amputato di sua sorella, fino poi a divoralo, cibandosene alla stregua d'un animale famelico. La sua iniziazione ormai non può più essere arrestata, la sua vera natura è stata rivelata. Ma Justine non è l'unica della famiglia a nutrire questi morbosi istinti che verranno sempre più violentemente a galla man mano che la storia procede e acquista tinte sempre più torbide e inequivocabilmente ossessive seppur senza perdere la leggera e velata ironia che contraddistingue e permea l'intero prodotto
Il tema del risveglio sessuale che marca il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, della competizione e rivalità tra donne che cercano di dominare e marcare il proprio territorio, della presa di coscienza della propria natura e identità che viene dapprima combattuta e poi accettata ed infine il tema della riconciliazione sono gli elementi portanti di Raw, pellicola che si costruisce e si narra attraverso la carnalità e le trasformazioni del corpo che diventa soggetto e al contempo oggetto di fame, desiderio, affermazione, e che si conclude con un finale rivelatorio ed incisivo; bellissimo, profondo e naturalmente disturbante come pochi.
Scenografia e fotografia perfette, combinano i colori freddi e asettici degli ambienti esterni, delle impersonali aule e laboratori, dei dormitori condivisi e delle improvvisate sale di disco con il calore delle scene dove domina il sangue. Questo potente contrasto, tra il colore blu e grigio che dominano gli spazi e il rosso del sangue vivo che scorre e s'impossessa della protagonista, del suo corpo, del suo spazio, crea sullo schermo un notevole impatto visivo che amplifica le emozioni risvegliate nello spettatore, accentuando questa metamorfosi in atto.
Ma se la regista e la sua macabra ma audace messinscena sono da encomiare, cosa dire della bravissima Garance Mariller che si trova ad interpretare uno dei personaggi femminili più controversi e ambigui mai visti al cinema, donando spessore e umanità alla sua Justine, ora fragile ragazzina innocente e ora famelica cacciatrice, perennemente combattuta tra i suoi istinti primordiali e la sua morale, il senso di responsabilità verso il prossimo.
Raw è dunque una pellicola intelligente e ben costruita, un'opera che non rientra mai pienamente nel paradigma classico di horror incorporando sapientemente l'uso della metafora e del linguaggio cinematografico d'effetto per creare un prodotto stratificato e denso di significati e chiavi di lettura. Un prodotto in grado di magnetizzare lo spettatore e trascinarlo in questa spirale, prima infernale e poi conciliatoria e quasi salvifica, di carne e sangue.
Da vedere assolutamente: 4,5/5.

[+] lascia un commento a ashtray_bliss »
Sei d'accordo con la recensione di Ashtray_Bliss?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
100%
No
0%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico

Ultimi commenti e recensioni di Ashtray_Bliss:

Vedi tutti i commenti di Ashtray_Bliss »
Raw - Una cruda verità | Indice

Recensioni & Opinionisti Articoli & News Multimedia Shop & Showtime
MYmovies

Pubblico (per gradimento)
  1° | gianleo67
  2° | ashtray_bliss
  3° | tmpsvita
  4° | noia1
Rassegna stampa
Carlo Valeri
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità