Green Book |
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Un film di Peter Farrelly.
Con Viggo Mortensen, Mahershala Ali, Linda Cardellini, Sebastian Maniscalco.
continua»
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 130 min.
- USA 2018.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 31 gennaio 2019.
MYMONETRO
Green Book
valutazione media:
3,80
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La profondità della leggerezzadi LucaFeedback: 5 | altri commenti e recensioni di Luca |
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martedì 5 marzo 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Siamo nella florida America degli anni 60. Nell’America dei movimenti per i diritti civili degli afroamericani, della guerra in Vietnam e del rock n' roll. In radio passano canzoni di Bob Dylan e Aretha Franklin e le piazze gremite ascoltano discorsi di Martin Luther King e Malcom X. Precisamente siamo nel 1962 e la presidenza è affidata a una delle figure più iconiche del ‘900, John Fitzgerald Kennedy. Sono ancora in vigore le leggi Crown che prevedono la segregazione razziale sancendo de facto l’esclusione degli afroamericani dall’attiva partecipazione nella vita pubblica e sociale. Ai “negri” non è consentito frequentare gli stessi luoghi dei bianchi tantomeno di andare negli stessi bagni. Per questo motivo un impiegato delle poste afroamericano, Victor Hugo Green, scrive la “The Negro Motorist Green Book” che indica agli afroamericani i luoghi in cui è possibile loro pernottare o mangiare. Il film prende il nome proprio da questa guida.Tony Vallelunga (Viggo Mortensen) è un italoamericano e fa il buttafuori al Copacabana, uno dei club più in voga di New York che in quegli anni fa da trampolino di lancio ad artisti del calibro di Dean Martin e Sammy Davis Jr. Sin dalle prime scene si intuisce che Tony sa destreggiarsi con disinvoltura in quella realtà influenzata dalla malavita, dalle belle donne, dall’ alcol e dall’ottima musica. A testimoniarlo è il comportamento che avrà quando ritroverà il cappello “rubato” a un boss all’interno del locale.Da subito, ad ammaliare lo spettatore sono la leggerezza e l’ironia di cui sono impregnati i primi minuti del lungometraggio. Mai banali e mai profondi. Il regista Peter Farrelly e gli sceneggiatori riescono a sorvolare a bassa quota le acque della superficialità senza mai sfiorarle. Con la figura di Tony Vallelunga sperimentano, divertono e si divertono sperimentando, conferendo solidità e ilarità all’intero filone narrativo. Di primo acchito, uno spettatore distratto potrebbe confondere questa leggerezza con semplice sciatteria non comprendendo la complessa analisi effettuata sulla realtà italoamericana degli anni ’60. La rappresentazione volutamente caricaturale viene proposta negli “usi e costumi” del nucleo famigliare di Tony: cene di famiglia con tavolate numerose, toni della voce molto alti, indumenti quali canotte bianche e catene d’oro al collo e anelli, comportamenti rozzi, razzisti e maschilisti. Gli sceneggiatori riescono a descrivere scene di vita quotidiane semplici ma d’impatto per la loro genuinità e verosimiglianza. In un film come questo, che fa della leggerezza il suo marchio di fabbrica non ci si aspetterebbe nel corso della trama un‘introspezione psicologica accurata unita ad una spiccata evoluzione dei personaggi.Se inizialmente Tony è razzista e rozzo, con la chiusura temporanea del Copacabana e con l’inizio del nuovo lavoro da autista per Don Shirley (Mahershala Ali), musicista di colore, cambierà lenti con cui osservare il proprio mondo. Il topic del film sembrerebbe il razzismo, ma viene trattato in maniera volutamente superficiale senza quel pathos catartico che ci si aspetterebbe. In realtà il film è un manuale, un diario intimo, da sfogliare, pagina dopo pagina, che ci insegna come comprendere appieno il senso di un’amicizia basata sul rispetto e sulla fiducia reciproca. Green book è un inno alla diversità, all’inclusione e impartisce lezioni senza retorica alcuna. È un film che rimane impresso nella mente riuscendo a parlare di razzismo senza cadere nella banalità dell’emotività drammatica tanto cara alla cinematografia classica. Ma a far piangere ci vuole molto poco. E Green book fa molto di più: Ti invita a scoprire la profondità della leggerezza e ti incolla alla poltrona, facendoti divertire e al contempo riflettere.
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