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Diretto da V. Sindoni , autore anche della sceneggiatura insieme a G.De Chiara, interpretato dal grande e poliedrico S.Satta Flores, attore di grande spessore che prese parte , tra l'altro, al capolavoro " C' eravamo tanto amati" , il film è ambientato nella splendida Trinacria, terra di agrumi e di cultura millenaria. Un ex emigrante , C. Macaluso, dopo aver accumulato una fortuna, in seguito a quindici anni di duro lavoro in Germania, torna al suo paese , con la ferma intenzione di ristabilre le posizione tra la lui ( in particolar modo alla sorte che ebbe il padre, suicida per debiti nei confronti del ricco, potente ed arrogante Barone lamia) e i potenti del paese. Forte dela sua ricchezza materiale, va avanti spedito come un treno, impavido e senza macchia. Ma sul suo percorso incontrerà persone, facoltose e potenti , che di macchie ne hanno molte, nonostante la fulgida apparenza. L' avvocato V.Buscemi ( U.Orsini , doppiato stranamente da P. Colizzi) è un astuto intrallazzatore, amante segreto della baronessa Valeria ( una meravigliosa M.Meril) , madre di una giovane aristocratica , ribelle ed iconocalasta, che sarà lo snodo della vicenda, nella seconda parte del film. L' avvocato tesserà una tela fatta di intrighi ed inganni, tipici dell' alta borghesia provinciale , nella quale il protagonista verrà attirato suo malgrado, a causa della sua innocenza e del suo candore. Verrà addirittur accusato di violenza su minore, reato spregevole che gli costerà la sua intera fortuna. A nulla serviranno i consigli del suo amico Calogero ( un impeccabile L.Trieste) inizialmente favorevole ad un matrimonio tra Carmelo e la sua figliola Tindara ( una giovane e procace M.Laurito) e poi , venuto a conoscenza del " fattaccio" , suo avversario in tutto e per tutto. Carmelo emigrerà nuovamente, privo della sua ricchezza materiale , a causa della trappola in cui era caduto ingenuamente, e gonfio di rabbia e disillusione. da riscoprire e rivedere.
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