Attore, regista teatrale e cinematografico spagnolo, Javier Ambrossi è noto soprattutto per aver creato e diretto il musical "La Llamada" insieme al partner professionale e marito Javier Calvo (da qui il loro affettuoso soprannome mediatico Los Javis), nonché per aver co-diretto il suo adattamento cinematografico, candidato ai Goya del 2017, generando diversi remake internazionali.
Considerato un pioniere di contenuti cinematografici e televisivi LGBTQIA+, ha portato avanti progetti definiti dalla critica "rischiosi" solo perché si occupavano di adattare storie di nicchia. Ne è un esempio l'ambiziosa serie tv Veneno, con protagonista la defunta icona transgender spagnola La Veneno, che correva il pericolo di rimanere ai margini del mainstream, e che è invece andata incontro a un successo travolgente (anche cinematografico visto che i primi tre episodi uscirono nelle sale raggiungendo il primo posto al botteghino spagnolo e detronizzando Tenet di Christopher Nolan).
Con un umorismo pungente, Ambrossi ha la capacità di ribaltare i punti di partenza e di vista, rifiutandosi di considerare queste narrazioni come periferiche. Al contrario, le concepisce con la speranza di contrastare proprio limiti e censure. "Penso che quando l'industria cinematografica o televisiva parlino di un pubblico di nicchia, di quel genere di cose che fanno dire ai produttori 'Oh, questo è solo per un piccolo numero di persone', abbia più a che fare coi loro pregiudizi che coi numeri reali. Noi abbiamo deciso di fare cose importanti, cose che non si limitino a nutrire il nostro ego, cose che possano restituire un tassello importante alla nostra comunità e che possano essere utili".
Attivo anche sulla rete, ha sfruttato il mezzo per affinare le sue capacità cinematografiche, con il risultato di far diventare un meme la protagonista di una sua webserie, una talent agent degli Anni Novanta interpretata da Brays Efe (con una parrucca da urlo e labbra audaci) e ricevendo da NETFLIX dei finanziamenti per produrne altre tre stagioni.
Al culmine del suo entusiasmante successo, ha fondato la casa di produzione Suma Latina Producciones, che ha rappresentato un ulteriore passo avanti internazionale nella diffusione di storie che si approcciano alla narrativa frammentando e filtrando la comprensione del personaggio da parte del pubblico, evitando di proposito un'esposizione pura e semplice, che segua stereotipi familiari e ritmi consunti. Traendo ispirazione dai film di Martin Scorsese e attraverso precisi escamotage narrativi, il pubblico segue la trama non per come essa si svolge o si è svolta effettivamente, ma per come viene percepita dal protagonista.
Audace regista e sceneggiatore di sfumati spazi ai confini tra realtà e finzione, tra commedia e dramma, lo stacanovista Ambrossi si impone al pubblico e alla critica con opere audiovisive dove veridicità non deve essere sinonimo di autenticità, concentrandosi nell'esplorazione di ciò che significhi essere fedeli a se stessi. Eccentrico e con una propensione all'esagerazione nella messa in scena, coltiva uno spirito collaborativo con gli altri sceneggiatori e con ogni elemento del cast, incoraggiando tutti i soggetti coinvolti a portare le proprie osservazioni al motto di "No es algo para unos pocos, es algo para todos". Non è una cosa per pochi, è una cosa per tutti.
Studi
Javier Ambrossi nasce nel 1984 a Madrid, figlio di un medico e di una psicologa. Cresciuto nella capitale con la sorella, la futura attrice Macarena García, studia giornalismo all'Universidad Complutense di Madrid e drammaturgia alla Real Escuela Superior de Arte Dramático (RESAD).
Il debutto come attore al cinema
Si approccia inizialmente alla carriera di attore lavorando soprattutto nelle pubblicità, salvo poi debuttare al cinema nel 2008 con la pellicola di Miguel Martí Sexykiller, morirás por ella, che rimarrà il suo primo e unico lavoro come interprete cinematografico.
L'attore televisivo
Preferirà di gran lunga dedicarsi alla recitazione, ma in televisione, partecipando quello stesso anno alla telenovela Amar en tiempos revueltos, dove divide il set per una manciata di puntate con la sorella.
Passerà poi ad altre miniserie e telefilm come Sin tetas no hay paraíso (2008), Maitena: Estados alterados (2008-2009), Las crónicas de Maia (2011-2012), Arrayán (2012), Ciega a citas (2014) e Cuéntame cómo pasó (2015-2016).
Il successo di La Llamada
La celebrità viene però raggiunta nei panni di sceneggiatore e regista, quando adatterà per il grande schermo il suo musical teatrale "La Llamada" (2017), storia di due adolescenti ribelli in un campo estivo cattolico gestito dalle suore, che lo farà candidare ai Goya nelle categorie del miglior regista e della migliore sceneggiatura non originale.
Le serie tv come regista e sceneggiatore
Dopo questo successo, piovono proposte di ogni sorta, che però declinerà per portare avanti il telefilm biografico già citato Veneno (2020), andando incontro a un boom di visualizzazioni e di pubblico. A questo seguirà la più drammatica La Mesías (2023) con Carmen Machi, Macarena García, Lola Dueñas, Cecilia Roth e Roger Casamajor e il passaggio dal web alle piattaforme digitali con la serie Paquita Salas, che lo terrà occupato accanto a Javier Calvo, dal 2016 al 2023.
La carriera di produttore
Dopo la fondazione della casa di produzione Suma Latina Producciones, finanzia serie tv come Looser (2018), Terror y feria (2019) e Cardo (2021-2023).
Altri lavori in tv
Ambrossi è stato uno dei conduttori del canale musicale TDT Fly Music, ma anche un reporter per il canale internazionale Animax. Docente di interpretazione nel talent show spagnolo "Operación Triunfo", ha partecipato anche a "Mask Singer: Adivina quién canta" e "Drag Race: España".
Vita privata
Javier Ambrossi è il marito dell'attore, regista e sceneggiatore Javier Calvo, con il quale lavora a stretto contatto anche nel campo della moda, avendo costituito un loro marchio di abbigliamento, l'As If.