betta
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lunedì 18 novembre 2024
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la grande bruttezza
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Aiutatemi a dire ...un letamaio. Il film più brutto e insulso visto nella vita. E chi lo recensisce positivamente e' in malafede.
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domenica 17 novembre 2024
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come sempre confusionaria
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La solita recensione troppo lunga, ridondante, troppe citazioni Ma scrivere facile e farsi capire no, vero? Passa la voglia di vedere i film.
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domenica 17 novembre 2024
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napoli è...
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Sono un napoletano...nato a Napoli proprio nel 1950, come Sorrentino e vissuto...intensamente...in quella Napoli degli anni 50, preso per mano nei vicoli e nelle famiglie di allora, quando Achille Lauro, per essere votato, regalava una scarpa prima delle elezioni e la seconda se fosse stato eletto, agli abitanti dei "bassi" dei Quartieri. Ebbene PARTHENOPE l'ho...assorbito..."vedendo e non guardando", come Sorrentino fa dire al professore di Antropologia. E solo così puoi farte pervade dall'...Amarcod...del regista: insomma, un film che, forse, solo chi è nato a Napoli e vi è vissuto intensamente nella propria infanzia, abbandonanandola poi, potrà veramente capire. Quindi un film da vedere con occhio napoletano per "sentirlo" con anima napoletana.
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Sono un napoletano...nato a Napoli proprio nel 1950, come Sorrentino e vissuto...intensamente...in quella Napoli degli anni 50, preso per mano nei vicoli e nelle famiglie di allora, quando Achille Lauro, per essere votato, regalava una scarpa prima delle elezioni e la seconda se fosse stato eletto, agli abitanti dei "bassi" dei Quartieri. Ebbene PARTHENOPE l'ho...assorbito..."vedendo e non guardando", come Sorrentino fa dire al professore di Antropologia. E solo così puoi farte pervade dall'...Amarcod...del regista: insomma, un film che, forse, solo chi è nato a Napoli e vi è vissuto intensamente nella propria infanzia, abbandonanandola poi, potrà veramente capire. Quindi un film da vedere con occhio napoletano per "sentirlo" con anima napoletana. Maurizio Moro
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nino pellino
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sabato 16 novembre 2024
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dopo "il divo" ho perso sorrentino
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Mi dispiace ma a me questo film non ha colpito. Così come non mi ha colpito "La grande bellezza" e tutti i film che sono seguiti dopo, fatta eccezione forse per "E' stata la mano di Dio" Che fine ha fatto il regista Paolo Sorrentino degli esordi ? Il suo ultimo film che ha suscitato il mio interesse è stato "Il Divo", poi quasi più nulla. Sarà che non ho afferrato bene il suo nuovo percorso ma a me "Parthenope" la trovo una pellicola dissacrante e nella sua estremizzazione alquanto banale e grottesca, sebbene abbia una scenografia fantastica e meravigliosa. Preferisco ricordare per sempre il Sorrentino di "L'uomo in più", di "Le conseguenze dell'amore" e de "Il Divo".
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Mi dispiace ma a me questo film non ha colpito. Così come non mi ha colpito "La grande bellezza" e tutti i film che sono seguiti dopo, fatta eccezione forse per "E' stata la mano di Dio" Che fine ha fatto il regista Paolo Sorrentino degli esordi ? Il suo ultimo film che ha suscitato il mio interesse è stato "Il Divo", poi quasi più nulla. Sarà che non ho afferrato bene il suo nuovo percorso ma a me "Parthenope" la trovo una pellicola dissacrante e nella sua estremizzazione alquanto banale e grottesca, sebbene abbia una scenografia fantastica e meravigliosa. Preferisco ricordare per sempre il Sorrentino di "L'uomo in più", di "Le conseguenze dell'amore" e de "Il Divo". Poi, ripeto, nulla più o quasi.
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maurizio
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giovedì 14 novembre 2024
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partenope e napoli
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Il film è noiosissimo e vomitevole,più noioso e più vomitevole di un qualsiasi filmetto porno.Rinunci a abbandonare la sala perché aspetti che arrivi qualche cosa...ma non arriva nulla.É difficile tenere gli occhi aperti,ci si addormenta per la lentezza dei personaggi che la sola cosa che fanno è fumare.Uno schifo
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joecondor
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martedì 12 novembre 2024
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silvio orlando e gary oldman eccezionali
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Film bello ma molto personale Una grande bellezza su Napoli. Particolarmente riuscite i ruoli di Silvio Orlando con scena sua finale di grande impatto e che lascia il segno. FaGary Oldman perfetto brava la protagonista ma alcune parti non riuscite come il giovane mamma Santissima
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frankmoovie
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lunedì 11 novembre 2024
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parthenope: finalmente l''arte
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Un film italiano d’autore: potremmo finire qui le nostre impressioni. Era tanto tempo che a cinema vedevamo solo commedie elementari, pellicole superficiali. Questo film colpisce subito per le immagini, panorami stupendi di Napoli e Capri, canzoni che sono nella storia culturale della musica leggera, che entrano con potenza nel racconto … E, sirena coinvolgente e affascinante, semplice e misteriosa, candida e malefica, innocente e peccatrice, dolce e blasfema, innamorata e quasi incestuosa, bella e arrivista, tremenda e rinunciataria è Parthenope, la protagonista di questa storia che cammina mano a mano con le contraddizioni della Città del Vesuvio, ricca e povera, malavitosa e onesta, sentimentale e feroce, bagnata da acqua e sale che le danno bellezza e mostri.
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Un film italiano d’autore: potremmo finire qui le nostre impressioni. Era tanto tempo che a cinema vedevamo solo commedie elementari, pellicole superficiali. Questo film colpisce subito per le immagini, panorami stupendi di Napoli e Capri, canzoni che sono nella storia culturale della musica leggera, che entrano con potenza nel racconto … E, sirena coinvolgente e affascinante, semplice e misteriosa, candida e malefica, innocente e peccatrice, dolce e blasfema, innamorata e quasi incestuosa, bella e arrivista, tremenda e rinunciataria è Parthenope, la protagonista di questa storia che cammina mano a mano con le contraddizioni della Città del Vesuvio, ricca e povera, malavitosa e onesta, sentimentale e feroce, bagnata da acqua e sale che le danno bellezza e mostri. Sorrentino ha realizzato un film quasi felliniano in simbiosi con la sua stupenda Città che di pecche ne ha molte e le annega nella fede e il suo san Gennaro e nelle mani della malavita, ma si esalta con poco, dimenticando i problemi con la vittoria in un gioco fatto di calci a un pallone. La scelta di attori d’esperienza come Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Stefania Sandrelli, Peppe Lanzetta e di una splendida Celeste Dalla Porta, una quasi debuttante che sa trasformarsi agevolmente passando da un sentimento a un altro, da un problema ad un altro … Ottima la fotografia, i primi piani e ricchi dialoghi con frasi ad effetto che si inchiodano nella mente dello spettatore. Un film che può lasciare anche perplessi ma sicuramente testimone duraturo dell’arte cinematografica.
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[+] l''arte
(di alex2044)
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stefano satriano
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lunedì 11 novembre 2024
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parthenope, un ritratto di napoli
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Un film bellissimo, ma forse non per tutti, un ritratto affascinante della città di Napoli, vista nelle sue varie sfaccettature. Introspettivo, profondo, la caratterizzazione e le riflessioni dei personaggi prevagono sull'azione. Da non perdere.
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nicola
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lunedì 11 novembre 2024
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peccato
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Qualcuno deve avvertire Sorrentino che il film è pessimo. Vedo le recensioni della stampa e fioccano commenti positivi, su questo sito riceve pure una valutazione di più di tre stelle ed è consigliato. Non c'è alcuna giustificazione che riesca a "salvare" questo film: non è un film surrealista, non è un film onirico, non è un film di un poeta, non è un film di un filosofo, non è un film su Napoli. Non ci sono foglie di fico abbastanza grandi per nascondere l'incapacità del regista, perché si tratta di grandi lacune e di peccato originale. Ad addolorarmi di più era quello che si poteva fare con gli ingredienti a disposizione: ambientazione, attori, fotografia.
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Qualcuno deve avvertire Sorrentino che il film è pessimo. Vedo le recensioni della stampa e fioccano commenti positivi, su questo sito riceve pure una valutazione di più di tre stelle ed è consigliato. Non c'è alcuna giustificazione che riesca a "salvare" questo film: non è un film surrealista, non è un film onirico, non è un film di un poeta, non è un film di un filosofo, non è un film su Napoli. Non ci sono foglie di fico abbastanza grandi per nascondere l'incapacità del regista, perché si tratta di grandi lacune e di peccato originale. Ad addolorarmi di più era quello che si poteva fare con gli ingredienti a disposizione: ambientazione, attori, fotografia...persino l'abilita del regista stesso. Allo stesso tempo, però, il vizio del regista ha inghiottito tutto. Mentre ne "La grande bellezza", nonostante anche lì "se la sia tirata", tutto funzionava nell'economia di un film sulla vacuità, in Parthenope viene svelato il bluff. Parthenope è la prova regina del vizio del regista che obbliga una rivalutazione di tutta l'opera sorrentiniana. Neanche il figlio di Marotta riesce a "mandare in vacca" un film che è finito molto prima. Un inizio meraviglioso che prometteva tantissimo, con una bellissima Parthenope nata nel mare del Golfo di Napoli. L’idillio finisce subito, con una Parthenope divenuta diciottenne, vittima del tabagismo, vizio che l’accompagnerà per tutto il film, insieme alla sua presunzione con cui infligge battute forzate e senza senso agli altri personaggi, che rispondono altrettanto. La sceneggiatura è pessima, il contenuto assente. Un paio di scene riescono a raggiungere la catarsi, ma per pochi secondi, quando l’imbarazzo svuota l’estetismo, le abilità del regista e le potenzialità del film.
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nicola
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lunedì 11 novembre 2024
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peccato
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Qualcuno deve avvertire Sorrentino che il film è pessimo. Vedo le recensioni della stampa e fioccano commenti positivi, su questo sito riceve pure una valutazione di più di tre stelle ed è consigliato. Non c'è alcuna giustificazione che riesca a "salvare" questo film: non è un film surrealista, non è un film onirico, non è un film di un poeta, non è un film di un filosofo, non è un film su Napoli. Non ci sono foglie di fico abbastanza grandi per nascondere l'incapacità del regista, perché si tratta di grandi lacune e di peccato originale. Ad addolorarmi di più era quello che si poteva fare con gli ingredienti a disposizione: ambientazione, attori, fotografia...persino l'abilita del regista stesso.
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Qualcuno deve avvertire Sorrentino che il film è pessimo. Vedo le recensioni della stampa e fioccano commenti positivi, su questo sito riceve pure una valutazione di più di tre stelle ed è consigliato. Non c'è alcuna giustificazione che riesca a "salvare" questo film: non è un film surrealista, non è un film onirico, non è un film di un poeta, non è un film di un filosofo, non è un film su Napoli. Non ci sono foglie di fico abbastanza grandi per nascondere l'incapacità del regista, perché si tratta di grandi lacune e di peccato originale. Ad addolorarmi di più era quello che si poteva fare con gli ingredienti a disposizione: ambientazione, attori, fotografia...persino l'abilita del regista stesso. Allo stesso tempo, però, il vizio del regista ha inghiottito tutto. Mentre ne "La grande bellezza", nonostante anche lì "se la sia tirata", tutto funzionava nell'economia di un film sulla vacuità, in Parthenope viene svelato il bluff. Parthenope è la prova regina del vizio del regista che obbliga una rivalutazione di tutta l'opera sorrentiniana. Neanche il figlio di Marotta riesce a "mandare in vacca" un film che è finito molto prima. Un inizio meraviglioso che prometteva tantissimo, con una bellissima Parthenope nata nel mare del Golfo di Napoli. L’idillio finisce subito, con una Parthenope divenuta diciottenne, vittima del tabagismo, vizio che l’accompagnerà per tutto il film, insieme alla sua presunzione con cui infligge battute forzate e senza senso agli altri personaggi, che rispondono altrettanto. La sceneggiatura è pessima, il contenuto assente. Un paio di scene riescono a raggiungere la catarsi, ma per pochi secondi, quando l’imbarazzo svuota l’estetismo, le abilità del regista e le potenzialità del film.
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