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martedì 5 novembre 2024
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come sempre recensioni troppo lunghe
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Ogni volta che leggo le sue recensioni mi viene voglia di non vedere il film recensito. Lunghe, citazioni eccessive, troppo virgolettato.....si capisce poco. Peccato.
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rossella
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martedì 5 novembre 2024
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che delusione!
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Dire che Parthenope sia un bellissimo film è una pura ERESIA. Ho dovuto trattenermi dall’andare via a metà proiezione. Splendida la colonna sonora, bravissimi gli attori tutti, meravigliosa la fotografia ma la trama proprio noooo❗️
Il film è pesante, noioso e lento, a tratti blasfemo e volgare: nn lo consiglierei affatto nè gradirei rivederlo. E nn è affatto un ritratto positivo di Napoli se nn nei panorami, bensì una critica amara alla napoletanità.
Ne parlano bn perchè il regista è Sorrentino❓
Personalmente mi dissocio in assoluto❗️
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ralphscott
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lunedì 4 novembre 2024
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era già tutto previsto.
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L'invettiva del regista scuote una città accidiosa, corrotta ed autoindulgente (lui può dirlo a spalle larghe), in un film metafora del capoluogo e, in parte, dell' Italia intera, nella sua deriva. La bella protagonista vaga in cerca di una dimensione, lacrimante ed inconcludente, che pare finalmente trovare nell'antropologia. Tra location da urlo, attori belli e dannati, anche immagini gratuitamente patinate che poco aggiungono al flusso narrativo se non rischiare l'effetto spot pubblicitario. Il postfelliniano Sorrentino, insomma, si ripete, col suo stile ondivago, onanista autocompiaciuto che si diverte girando innanzitutto per sè. Ma era già tutto previsto, o meglio, prevedibile.
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L'invettiva del regista scuote una città accidiosa, corrotta ed autoindulgente (lui può dirlo a spalle larghe), in un film metafora del capoluogo e, in parte, dell' Italia intera, nella sua deriva. La bella protagonista vaga in cerca di una dimensione, lacrimante ed inconcludente, che pare finalmente trovare nell'antropologia. Tra location da urlo, attori belli e dannati, anche immagini gratuitamente patinate che poco aggiungono al flusso narrativo se non rischiare l'effetto spot pubblicitario. Il postfelliniano Sorrentino, insomma, si ripete, col suo stile ondivago, onanista autocompiaciuto che si diverte girando innanzitutto per sè. Ma era già tutto previsto, o meglio, prevedibile. Il ricco dispiego di mezzi e l'operato di abili maestranze garantisce la resa di un forte impatto visivo, tra languidi momenti di noia e più frequenti sequenze dove grottesco e kitsch rasentano il sublime; in tal senso cito la parodia della Loren, una Greta Cool deliziosamente scritta e resa dalla Ranieri, ma anche il blasfemo, indimenticabile cardinale di Lanzetta, mostro adorato e temuto. Le vecchie carampane, rugose streghe che se lo coccolano con mani rinsecchite, posano pertanto gli anelli più volgari sul purpureo, bulimico corpo, un' immagine difficile da dimenticare. L'insegnante di recitazione, Flora Malva, una Ferrari intuita tra i vapori più che vista, celata elegantemente ed opportunamente da una velatura sul volto deturpato, è una delle tante originali maschere del film. Spicca per intensità e mestizia il professore - ancora una volta - di Silvio Orlando. Non posso concludere senza segnalare l'uso smodato, aldilà di ogni logica filmica, della sigaretta, sempre ad accompagnare Parthenope, banalizzandola, e gli altri personaggi. Il fratello non se ne libera nemmeno quando si immerge. Non è compito del cinema educare lo spettatore, ma qui mi sembra che l'eccesso stoni a discapito dell'opera tutta.
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(di ralphscott)
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france
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lunedì 4 novembre 2024
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ti resta dentro
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Immagini da cartolina, citazioni da personaggi famosi del 900 (Il comandante Achille Lauro, l'avvocato Agnelli con l'elicottero, il camorrista Giuliano, Sophia, l'intellettuale anglossassone tristemente gay e sperduto nelle meraviglie di Capri) con una fotografia centrata sulla protagonista. E' lei, Partenope, che buca lo schermo, con la sua presenza sensuale, consapevole ma irrequieta e malinconica. Un futuro da diva per Celeste non sorprenderà. Grandi attori e grandi prove attoriali: Peppe Lanzetta, ad esempio, ha dato vita ad un personaggio iconico, incarnando la lussuria e il contrapposto misticismo di uno dei tanti aspetti dell'animo napoletano. Non vedo una dissacrazione della religione cattolica nelle avventure del cardinal Tesorone, ma bensì la consapevolezza che tutte le corazze e gli orpelli che mascherano una fede ostentata ma falsa non valgono a fronte della forza del desiderio, incarnato in Parthenope.
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Immagini da cartolina, citazioni da personaggi famosi del 900 (Il comandante Achille Lauro, l'avvocato Agnelli con l'elicottero, il camorrista Giuliano, Sophia, l'intellettuale anglossassone tristemente gay e sperduto nelle meraviglie di Capri) con una fotografia centrata sulla protagonista. E' lei, Partenope, che buca lo schermo, con la sua presenza sensuale, consapevole ma irrequieta e malinconica. Un futuro da diva per Celeste non sorprenderà. Grandi attori e grandi prove attoriali: Peppe Lanzetta, ad esempio, ha dato vita ad un personaggio iconico, incarnando la lussuria e il contrapposto misticismo di uno dei tanti aspetti dell'animo napoletano. Non vedo una dissacrazione della religione cattolica nelle avventure del cardinal Tesorone, ma bensì la consapevolezza che tutte le corazze e gli orpelli che mascherano una fede ostentata ma falsa non valgono a fronte della forza del desiderio, incarnato in Parthenope. Vecchia ma sempre valida metafora. Grande Silvio Orlando, che dà vita ad una figura dolorosa ma immersa nella sua dignità, convinto di portare un fardello ma di non portare una condanna, perchè l'amore, in tal caso per un figlio non mostruoso, ma sfortunato, è sempre una ragione di vita. Vi sono d'altronde alcune sequenze imbarazzanti, ad esempio la scena dell'addio tra Parthenope e il suo fidanzatino che lascia Napoli per Milano è permeata di frasi fatte, che ricordano quelle dei romanzi rosa, ma quello che rimane di questo film ti resta dentro: la sconvolgente bellezza di Partenope è quindi Napoli, che ammalia, seduce e desidera, che vorrebbe recitare per essere qualcosa di diverso, piange per gli amori nascosti e perduti, fugge per essere diversa ma poi ritorna per cercare pace. Sorrentino non ha fatto un capolavoro, ma un film che vorrebbe esserlo.
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vittorio stano
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lunedì 4 novembre 2024
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napoli, un luogo dell''anima
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Come è enorme la vita, ci si perde dappertutto (Celine). La sbalorditiva, sconosciuta esordiente Celeste Dalla Porta è la bellissima, giovanissima, bravissima Parthenope del nuovo film di Sorrentino. Un film sulla sua Napoli bella e perduta... e ritrovata. Una città perennemente giovane, che affascina e respinge, indefinibile, che ammalia e disincanta, urla, ride e che sa far male. L'incantevole fanciulla nata nelle acque del golfo come la sirena del mito fondante della città, seduce ogni uomo che incontra, persino suo fratello Raimondo, suo primo indimenticabile, infelice amore. ...Parthenope vive splendida, giovane e bella da 5000 anni, e corre ancora sui poggi, erra sulle spiagge, si affaccia al vulcano, si smarrisce nelle vallate.
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Come è enorme la vita, ci si perde dappertutto (Celine). La sbalorditiva, sconosciuta esordiente Celeste Dalla Porta è la bellissima, giovanissima, bravissima Parthenope del nuovo film di Sorrentino. Un film sulla sua Napoli bella e perduta... e ritrovata. Una città perennemente giovane, che affascina e respinge, indefinibile, che ammalia e disincanta, urla, ride e che sa far male. L'incantevole fanciulla nata nelle acque del golfo come la sirena del mito fondante della città, seduce ogni uomo che incontra, persino suo fratello Raimondo, suo primo indimenticabile, infelice amore. ...Parthenope vive splendida, giovane e bella da 5000 anni, e corre ancora sui poggi, erra sulle spiagge, si affaccia al vulcano, si smarrisce nelle vallate..., così la descriveva il premio Nobel Matilde Serao nelle Leggende Napoletane. Nel film Parthenope si perde continuamente attirando a sè i giovani di Napoli e anche scrittori omosessuali, docenti universitari, prelati corrotti addetti ai miracoli e boss della camorra. Parthenope ha sempre la risposta pronta per sottrarsi all'influenza altrui e mantenere rigorosa autonomia da tutti e da tutto. Non è in grado però di porsi le giuste domande: non sa niente, ma le piace tutto. E' affamata di conoscenza e assetata di libertà. Celeste/P. osserva la città intorno a sè, se ne fa assorbire e sparge giovinezza per ogni vicolo, strada, lembo della costa napoletana. La sua seduttività naturale porta scompiglio e confusione e risanamento e scioglie il sangue "int'e vene" come nell'ampolla di San Gennaro. Il verso quella città confusa tra l'importante e l'effimero, l'irrilevante e il decisivo, attraversata da una "dea" che non si vergogna mai e che passa dai vicoli più poveri alle spiagge di Posillipo, mescolando alto e basso, miseria e nobiltà. P. è un film sulla bellezza, il desiderio e il dolore. Sandrino è l'amico più devoto fin dalla perfetta estate a Capri in cui lui, la sua sirena e Raimondo, sono stati bellissimi, spensierati e infelici. Era bello e dolce naufragare in quel mare...di dolore. Sandrino le dichiara, per l'ennesima volta, il suo amore, ma P. gli addossa la colpa della morte del fratello. Non si vedranno più. Durante gli anni di piombo P. si laurea col massimo dei voti e il professor Marotta (un molto convincente, un magnifico Silvio Orlando) la prende come sua assistente. Parthenope è ormai una brillante ricercatrice. Il vecchio professore sta per andare in pensione e le propone di sostenere il concorso a Trento, fare in modo di vincerlo e tornare a Napoli al suo posto. P. rifiuta: ama troppo Napoli, ma l'esperienza sessuale col cardinale corrotto le farà cambiare idea. Prima di congedarsi il professore le presenta il figlio disabile, nascosto a tutti: un enorme obeso essere a metà tra neonato e adulto, fatto di "acqua e di sale, come il mare" , dice Marotta. P. ne è affascinata. P. si trasferisce a Trento ma, diventata professoressa, rimane in quella città a insegnare. Andata in pensione, ritorna a Napoli. La donna si rende conto di avere le stesse contraddizioni della sua città: sa accogliere e sa mettere tutti nelle condizioni di affrontare i dolori più lancinanti della vita. Parthenope adulta (Stefania Sandrelli) sentendosi di nuovo parte della città, sorride alla folla di tifosi che festeggiano lo scudetto conquistato nel 2023 dalla loro squadra del cuore. P. adulta non è più quella della gioventù. L'età adulta è un agguato. E' la brevità che caratterizza la giovinezza. Questo vale per tutti gli esseri umani. Sorrentino crea bellezza con le immagini di questo film nel quale non c'è intrigo. La vita è raccontata senza fatti di cronaca quotidiana; non c'è storia, ma puro vagabondare della protagonista, nel quale non accade nulla che non sia già accaduto e che non sia destinato ad accadere: sublime o orrendo, ripugnante o arte si fondono. E' l'eterno barocco napoletano. Parthenpe è un film di una bellezza visiva stupefacente. Va lodata Daria D'Antonio per la stupenda fotografia. La Napoli di Sorrentino è un luogo dell'anima dal quale, per salvarsi l'anima, bisogna fuggire per poi ritornare, perchè... non se ne può fare a meno. C'è malinconia e scontento nel film, ma a Napoli c'è posto per tutto, anche per l'incapacità di imparare dai propri errori e fare pace con il passato: vale per la città come per i suoi abitanti.Sorrentino ama e detesta Napoli. Nel film vi è un sentimento malinconico, di struggente nostalgia che fa riflettere sul particolare legame con quel luogo, quella terra. Il sogno di Sorrentino è il barocco napoletano quale specchio per l'eternità di una città inspiegabilmente giovane. VITTORIO STANO
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alex
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domenica 3 novembre 2024
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la tiene na cosa da raccuntà? oppure...
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Dopo avere visto molti film di Sorrentino incluso il suo primo corto e questo sono arrivato alla conclusione che tiene veramente poco da raccontare.
I suoi film sono esosi, iper-scenici-felliniani-caricaturiali; uno stile? Uno ha uno stile perchè si distingue e non perchè si attiene a cose gia viste realizzate da chi uno stile lo aveva.
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nicra
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domenica 3 novembre 2024
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parthenope - cspolavoro assoluto
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PARTHENOPE - CAPOLAVORO ASSOLUTO
Lasciati andare ,coltiva l amore e le passioni,
altrimenti i vizi e i piaceri effimeri e momentanei ti risucchierano negli abissi e nelle tenebre oscure dell anima , e per fare questo ci vuole disciplina, la disciplina di andare dove ti porta il cuore .
.È quello che è successo a Partenope ( la donna protagonista dell ultimo film di Sorrentino ) e ai personaggi attigui a lei ( fratello , fidanzati ,amanti, professori , genitori ecc. )
La vita di Partenope si svolge tra le tante tragedie dei personaggi a lei attigui finiti in disgrazie varie mentre lei si salva perseguendo e dedicandosi a una sua grande passione giovanile .
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PARTHENOPE - CAPOLAVORO ASSOLUTO
Lasciati andare ,coltiva l amore e le passioni,
altrimenti i vizi e i piaceri effimeri e momentanei ti risucchierano negli abissi e nelle tenebre oscure dell anima , e per fare questo ci vuole disciplina, la disciplina di andare dove ti porta il cuore .
.È quello che è successo a Partenope ( la donna protagonista dell ultimo film di Sorrentino ) e ai personaggi attigui a lei ( fratello , fidanzati ,amanti, professori , genitori ecc. )
La vita di Partenope si svolge tra le tante tragedie dei personaggi a lei attigui finiti in disgrazie varie mentre lei si salva perseguendo e dedicandosi a una sua grande passione giovanile ...la passione per l' antropologia ...
Partenope è il nome della protagonista in omaggio alla città in cui è nata ( Napoli ) e la sua vita e quell dei personaggi a lei vicini rappresenta per similitudine la Storia della sua città , fatta di estreme contraddizioni :
bellezza e bruttezza , sacro e profano , amore e spregiudicatezza , inventiva , arte e cose sublimi e scellerstezze estreme , nobiltà e miseria, attrazione e rifiuto ... una città senza leggi e disciplina che difficilmente si salverà verso la cosiddetta civiltà canonizzata,
..ma proprio per questo bella bella bella , di una bellezza struggente e senza tempo , proprio come la protagonista di questo film ..
Napoli e la vita di Partenope raccontate nel film con un un susseguirsi di quadri fotografici tecnicamente perfetti come solo i grandi registi e il grande cinema sanno fare.
Napoli e Partenope , bellissime entrambe e bravissima la giovane attrice attrice protagonista circondata da attori piub
...FILM CAPOLAVORO
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[+] arte e disciplina non sono mai andate d''accordo.
(di alex)
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dreamers
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domenica 3 novembre 2024
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la risposta pronta. ma a che?
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Noioso, insopportabile, sfinente come un bambino convinto dai genitori di essere un genio e che ad ogni sua uscita attende l'applauso. La sensazione è che ci sia un problema all'origine. Sorrentino deve essere cresciuto con l'idea che è vincente chi ha la risposta pronta. chi nei salotti la spara, lì, velocissima, senza che per altro nessuno l'abbia richiesta: bum! "Non avere un hobby è un hobby". Capirai! che prontezza fulminea! Il mito della risposta pronta è anche alla base di una cinematografia tutta butta là, nel senso che non è mai filtrata da un vaglio autocritico. Il che potrebbe valera in un'espressione coraggiosamente anarchica, ribelle, sovversiva rispetto a ogni codice.
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Noioso, insopportabile, sfinente come un bambino convinto dai genitori di essere un genio e che ad ogni sua uscita attende l'applauso. La sensazione è che ci sia un problema all'origine. Sorrentino deve essere cresciuto con l'idea che è vincente chi ha la risposta pronta. chi nei salotti la spara, lì, velocissima, senza che per altro nessuno l'abbia richiesta: bum! "Non avere un hobby è un hobby". Capirai! che prontezza fulminea! Il mito della risposta pronta è anche alla base di una cinematografia tutta butta là, nel senso che non è mai filtrata da un vaglio autocritico. Il che potrebbe valera in un'espressione coraggiosamente anarchica, ribelle, sovversiva rispetto a ogni codice. E invece macché... la capriola è sicura di atterrare sopra materassi sormontati da infiniti topper: soluzioni pubblicitarie, citazioni accomodanti, certificati di autorialità... Mai un gesto autentico, liberato dalla propria immagine allo specchio. Mai un abbraccio o uno sputo capace di arrivare per davvero allo spettatore. Ogni immagine, ogni battuta è "soluzione" a un problema del tutto pretestuoso, autoimposto: devo mostrare che ho sempre la risposta pronta! Ma a che?
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cyrus
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sabato 2 novembre 2024
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un complesso capolavoro
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sono napoletano, emigrato al nord da tanto perché, tanto per cambiare, la fabbrica ha chiuso... un classico, un triste classico che non avrà mai fine, un evergreen. Ho visto il film, 1000 emozioni mi hanno divorato, un grande film di un grande regista "napoletano" fin dentro le ossa, come me.
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