Parthenope |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Celeste Dalla Porta, Stefania Sandrelli, Gary Oldman, Silvio Orlando.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 136 min.
- Italia 2024.
- PiperFilm
uscita giovedì 24 ottobre 2024.
MYMONETRO
Parthenope ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Peccatodi NicolaFeedback: |
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lunedì 11 novembre 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Qualcuno deve avvertire Sorrentino che il film è pessimo. Vedo le recensioni della stampa e fioccano commenti positivi, su questo sito riceve pure una valutazione di più di tre stelle ed è consigliato. Non c'è alcuna giustificazione che riesca a "salvare" questo film: non è un film surrealista, non è un film onirico, non è un film di un poeta, non è un film di un filosofo, non è un film su Napoli. Non ci sono foglie di fico abbastanza grandi per nascondere l'incapacità del regista, perché si tratta di grandi lacune e di peccato originale. Ad addolorarmi di più era quello che si poteva fare con gli ingredienti a disposizione: ambientazione, attori, fotografia...persino l'abilita del regista stesso. Allo stesso tempo, però, il vizio del regista ha inghiottito tutto. Mentre ne "La grande bellezza", nonostante anche lì "se la sia tirata", tutto funzionava nell'economia di un film sulla vacuità, in Parthenope viene svelato il bluff. Parthenope è la prova regina del vizio del regista che obbliga una rivalutazione di tutta l'opera sorrentiniana. Neanche il figlio di Marotta riesce a "mandare in vacca" un film che è finito molto prima. Un inizio meraviglioso che prometteva tantissimo, con una bellissima Parthenope nata nel mare del Golfo di Napoli. L’idillio finisce subito, con una Parthenope divenuta diciottenne, vittima del tabagismo, vizio che l’accompagnerà per tutto il film, insieme alla sua presunzione con cui infligge battute forzate e senza senso agli altri personaggi, che rispondono altrettanto. La sceneggiatura è pessima, il contenuto assente. Un paio di scene riescono a raggiungere la catarsi, ma per pochi secondi, quando l’imbarazzo svuota l’estetismo, le abilità del regista e le potenzialità del film.
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