| Titolo originale | Una Ballena |
| Anno | 2024 |
| Genere | Fantasy, Horror, |
| Produzione | Spagna, Italia |
| Durata | 108 minuti |
| Regia di | Pablo Hernando |
| Attori | Ingrid García Jonsson, Ramón Barea, Kepa Errasti, Óscar Pastor, Iñigo de la Iglesia David Pareja, Iñake Irastorza, Paolo Sassanelli, Jon Ander Alonso, Enaut Gantxegi, Unax Hayden, Julián Génisson, Asier Tartás, Asier Hernández, Pako Revueltas. |
| Uscita | lunedì 3 novembre 2025 |
| Distribuzione | Piano B Distribuzioni |
| MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 4 dicembre 2025
In Italia al Box Office Creature dal profondo ha incassato 846 .
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CONSIGLIATO SÌ
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Ingrid è una sicaria di poche parole e di grande efficienza avvolta in un alone misterioso e inquietante: per dirne una, ha delle curiose perdite di liquido lattiginoso dalla testa. Compie un omicidio con la consueta sicurezza sfuggendo a ogni controllo della polizia. Nel farlo, però, finisce in mezzo a una faida tra due ex amici che si contendono il controllo del malaffare portuale. Entrambi i contendenti - l'arrembante Abasolo da poco ritornato in città con larghi mezzi e grandi ambizioni, l'anziano Melville che non vuole rassegnarsi a ritirarsi e vuole proseguire la sua attività di contrabbandiere - finiscono per chiedere a Ingrid di eliminare il concorrente. Ma Ingrid nasconde un segreto dai contorni mostruosi.
Thriller rarefatto dalle sinistre sfumature macabre, avviluppa una vicenda semplice, ma ricca di simbolismi, in un variegato insieme di rimandi e riferimenti.
Le creature tentacolate e legate al mare che compaiono qua e là nelle tenebre richiamano l'immaginario di Lovecraft, mentre la balena spiaggiata che a un certo punto - simbolo potente e suggestivo nella sua immota e perduta forza - compare davanti agli occhi di Ingrid richiama assieme al nome del contrabbandiere, Melville, nientemeno che "Moby Dick". Ma Melville - il regista Jean-Pierre Melville, in questo caso - ci fa pensare anche all'indimenticabile Frank Costello faccia d'angelo, il cui protagonista era un glaciale Alain Delon nel ruolo di un sicario. Questo raffinato substrato citazionistico - il film ha le atmosfere del polar francese - dona spessore e significato alla storia non lasciando però che venga sminuita l'assoluta centralità della protagonista, interpretata con notevole finezza da Ingrid García-Jonsson, che ne rappresenta insieme i modi glaciali e la quasi sorprendente fragilità.
Immersa in un'atmosfera fredda e ostile resa in modo mirabile dall'ottima fotografia di Sara Gallego Grau, la vicenda, oltre alla protagonista, è popolata da personaggi che sembrano tutti in attesa di conoscere ciò che riserva loro il destino, senza la forza di sottrarvisi. "Siamo tutti vittime di forze che non comprendiamo" dice ad un certo punto uno dei personaggi, riassumendo forse il senso della storia. In questo contesto da noir esistenziale, tra rivalità da tragedia greca e sparatorie asettiche e visivamente eleganti, gli elementi oscuri e soprannaturali si inseriscono in modo enigmatico e sfuggente, ma consistente, guidando la vicenda sino al suo finale adeguatamente cupo e misterioso.
A volte, il film, che procede con estrema lentezza, si affida con eccessiva sicurezza a scambi dialogici capaci di passare rapidamente dal profondo allo stucchevole, ma nel complesso la visione permane interessante e ricca di suggestione, anche e soprattutto visuale. Pablo Hernando Esquisabel, autore anche della sceneggiatura, dirige con grande adesione alla materia, sapendone trarre i giusti umori. Da segnalare anche la misurata e sapiente interpretazione di Ramón Barea, nel ruolo chiave del contrabbandiere astutamente filosofo.
Quando Ingrid preme il grilletto, le sue vittime non sanno chi gli ha sparato. La sua capacità di infiltrarsi e scomparire senza lasciare tracce fa di lei una killer implacabile. Ma quel potere viene da un altro mondo, un luogo abitato da creature mostruose, da cui entra ed esce, diventando sempre meno umana. Ingrid riceve un incarico da Melville, un contrabbandiere che usa il porto per il traffico di strane merci e che sta per perdere tutto. Abasolo, un potente uomo d’affari rivale, è arrivato in città e si appresta a prendere il controllo del porto. Vive barricato in un edificio pieno di tirapiedi e guardie del corpo armate. Ucciderlo è un lavoro che solo Ingrid può fare. Tutto cambia quando Melville scopre il segreto di Ingrid. La sua vera natura la rende la merce di scambio più preziosa di tutti e Melville decide di intrappolarla per impossessarsene. Ingrid finirà per combattere come un animale in trappola per impedire che l’oscurità la imprigioni per sempre.
Il regista Pablo Hernando racconta la genesi del film Creature dal profondo, in streaming su MYmovies ONE dalle 19.00 di giovedì 4 dicembre alla mezzanotte di domenica 7, in occasione della presentazione del film al Noir in Festival 2025.
Questo tuo primo lungometraggio, La Ballena (Creature dal profondo), ha una genesi di pensiero che risale a dieci anni fa. Hai iniziato, infatti, a pensarlo nel 2015, prima di Esa Sensacion?
In realtà ho pensato alla realizzazione di un film intorno all’idea principale del killer nel 2012. Dal 2015 ha iniziato a prendere forma.
È la prima volta che lavori con una grande produzione in un film lungo. Ci sono degli aspetti diversi rispetto ai tuoi film precedenti sul piano pratico?
Sì. Oltre al progetto che ha lavorato in mente per diversi anni, la realizzazione è stata diversa. Per la prima volta mi sono trovato a gestire un budget da grande film, dove potevo dunque essere libero di fare delle scelte per la qualità del film, ma anche con delle responsabilità precise. Non puoi fare errori: devi avere a che fare con la realtà, creare un sistema, stare dentro a una “schedule” precisa. Le tue idee devono diventare concrete. E ci sono riuscito anche grazie a un team straordinario. Abbiamo girato il film in 27 giorni. Più di dieci anni dall’idea, per girarlo in meno di un mese.
Rispetto alla tua idea iniziale e a come ti eri prefigurato il film, Creature dal profondo è come lo immaginavi?
Il film è piuttosto simile alle aspettative che avevo. Forse è persino migliore. Oltre le aspettative. Forse grazie alle risorse che avevo e al team che mi ha affiancato.
L’attrice protagonista, Ingrid Garcìa Jonsson, è stata ingaggiata sin dall’inizio, vero? Questo film è nato un po’ pensando a lei?
Sì, l’idea per il film è nata pensando a Ingrid e dialogando con lei. Siamo amici. Ho realizzato da subito che la figura del killer dovesse interpretarla Ingrid, ho avuto come un’epifania. Il killer doveva stare in quel limite tra umano/non umano. Non posso immaginare questo film senza di lei. Ha subito accettato, altrimenti non sarebbe stato possibile, sarebbe stato un altro film.
Dunque. L'algida e silenziosissima killer Ingrid è altamente contesa dalla malavita. Specie da quella che si spartisce i traffici del porto di una cittadina iper-plumbea della Spagna del nord. Ma lei non è la classica assassina a pagamento, no no. È una "creatura" che intrattiene un rapporto privilegiato con i mondi paralleli, e più fortemente con gli abissi marini, grazie a - o a causa di - un incontro [...] Vai alla recensione »