Il racconto corale di una comunità in crisi, divisa tra le tentazioni e le minacce di quel mondo a cui aveva cercato di sottrarsi e la preservazione di uno stile di vita proprio, fuori dalle norme. Espandi ▽
Honeydew in inglese letteralmente significa melata, cioè la sostanza lasciata dagli afidi sulle foglie. Qui finisce con il rappresentare una comunità che nella prima metà degli anni Settanta finì con il costituirsi in una località della California. In terreni a cui nessuno era interessato iniziò una coltivazione illegale di marijuana che forniva un’importante integrazione ai non elevati stipendi di chi lavorava. Oggi quelle coltivazioni sono consentite e proprio per questo sono iniziati i problemi. Bergonzi e Parolini ci introducono in punta di piedi in una comunità che alcuni avrebbero messo e continuerebbero a mettere all’indice. Ma le cose sono cambiate. Ciò che un tempo era illegale ora non lo è più. Tutto bene dunque, verrebbe da dire. Invece no. Perché alle leggi che punivano la coltivazione e la vendita della marijuana oggi si è sostituita la legge del mercato con i lacci e i lacciuoli burocratici. Honeydew è uno di quei documentari che costruiscono la loro narrazione su porzioni di assurdo purtroppo reale che talvolta neppure la fantasia più accesa riesce ad immaginare. Recensione ❯
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Una cantante, un'attrice, un'interprete, un clown, il simbolo di una città intera, tutto questo e molto di più è Gabriella Ferri Espandi ▽
Un racconto intimo che ripercorre la vita di Gabriella Ferri dalla nascita nel quartiere di Testaccio fino al successo degli anni Ottanta. Una voce iconica che ha cantato, interpretato e amato Roma tanto quanto Roma ha amato lei.
La città eterna, infatti, ha accompagnato Gabriella Ferri sin dall'inizio della sua carriera. Dopo gli esordi milanesi in coppia con Luisa De Santis, Gabriella tornò da sola nella sua Roma, nel 1966, per approdare al Bagaglino, divenendone la cantante ufficiale. Artista poliedrica a tutto tondo, se ne ricordano le sue performance nei programmi Rai quali "Dove sta Zazà" e "Mazzabubú". Nel 1969, la sua unica partecipazione al Festival di Sanremo con "Se tu ragazzo mio", in coppia con Stevie Wonder. Dagli anni '70, il successo discografico in Italia e nel Sud America, che ha fatto innamorare il pubblico dei suoi stornelli romani e non solo.
La ricordano, con affetto e commozione, amici e colleghi come Carlo Verdone, Tosca, Renzo Arbore, Syria, Pierfrancesco Pingitore, Pippo Franco e tanti altri. Recensione ❯
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Attraverso interviste sincere a stilisti leggendari e filmati d'archivio, scoprirete la storia di Giorgio Armani, Gianni Versace e Dolce&Gabbana, solo per citare i più famosi stilisti che hanno reso Milano - e l'Italia - famosa nel mondo. Recensione ❯
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Nel 2023 Marco Daffra e la sua cinepresa hanno navigato da Carrara a Siracusa per più di mille chilometri sulla nave Open Arms. Espandi ▽
Nel 2023 Marco Daffra e la sua cinepresa hanno navigato da Carrara a Siracusa per più di mille chilometri sulla nave Open Arms. Daffra è poi volato in ricognizione di naufraghi con Pilotes Volontaires. Il regista ha infine intervistato tanti protagonisti a Lampedusa, centro nevralgico degli sbarchi di migranti, come testimonia il monumento "Porta di Lampedusa - Porta d'Europa". Recensione ❯
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Un ritratto di 20 anni di giornalismo, di costume, di spettacolo e di cultura: la storia di Vanity Fair, settimanale di Condé Nast lanciato in Italia nel 2003. Espandi ▽
La versione italiana di una delle testate giornalistiche più note al mondo ha festeggiato nel 2023 i vent'anni di vita, dopo aver rivoluzionato con il suo arrivo la realtà piuttosto tradizionale, fino ad allora, dei settimanali cosiddetti femminili. Per l'occasione Simone Marchetti, dal 2018 direttore responsabile e direttore editoriale europeo di Vanity Fair, traccia un consuntivo dell'esperienza e il regista Cosimo Alemà incontra e filma la redazione per tre mesi, con l'intento di individuare "l'ingrediente segreto che ha permesso al giornale di attraversare questi vent'anni in mezzo a mille cambiamenti".
Dove per cambiamenti si intende principalmente l'ingresso massiccio dei social, il passaggio all'online e la conseguente rimodulazione delle strategie editoriali nonché delle abitudini di consumo dei lettori, oggi diversamente indicati da termini di marketing.
Accompagnano il racconto numerosi interventi dello staff editoriale e le immagini di backstage e di eventi organizzati dalla testata, mentre Marchetti incontra i "copertinati", cioè le celebrità, nostrane e non, che hanno avuto l'onore di associare il loro volto alla testata. Recensione ❯
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Un documentario che analizza lo scandaloso stupro avvenuto nel 2016 alla Festa di San Firmino. Espandi ▽
Attraverso testimonianze chiave, questo documentario analizza uno stupro di gruppo avvenuto durante la Festa di San Firmino del 2016, che ha scatenato proteste in tutto il mondo. Recensione ❯
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Il 24 maggio 1941, il piroscafo Conte Rosso, una nave transatlantica requisita dal regime fascista in tempo di guerra, fu affondato da un sottomarino britannico al largo di Siracusa. 1297 soldati morirono in mare quella notte. Fu una delle più grandi catastrofi nella storia della Marina Italiana. Questa tragedia fu insabbiata dal regime fascista, tanto che fu quasi dimenticata. Corrado Codignoni, 103 anni, è l'ultimo sopravvissuto sulla nave quella notte... Il suo racconto, insieme a quello dei familiari delle vittime, è un racconto scioccante di ricordi, coraggio e lacrime. La notte del Conte Rosso è la notte dell'uomo, è il tramonto dei valori patriottici del '900. È la storia di giovani soldati morti in mare prima di poter vedere il fronte. È il trionfo della vita, negli occhi eccitati di coloro che sono stati salvati. È un racconto commovente che presenta la guerra per ciò che è davvero: un enorme pezzo di spazzatura. Recensione ❯
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Quando il tempo libero era ancora una scoperta recente e chi andava per boschi, invece che per le strade, veniva guardato con sospetto, ci fu un gruppo di "eroi moderni" che fece un lavoro straordinario per aprire nuove e antiche vie, in cui natura e storia si incontravano.
Questo documentario vuole raccontare la storia vera di un'impresa: la riscoperta della Via degli Dei - e la nascita del suo mito - grazie a un gruppo di amici spinti dall'amore per il territorio e le sue meraviglie. Recensione ❯
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La vita di una giovane ragazza di Bologna, immigrata di seconda generazione e promessa della boxe: da racconto privato a pubblico. Documentario, Italia2024. Durata 72 Minuti.
La complessa storia di una giovane donna che vede sua madre essere arrestata. Espandi ▽
Romina è una ragazza di Bologna, immigrata di seconda generazione che abita nel quartiere multietnico della Bolognina. La madre Berta lavora come donna delle pulizie, il fratello frequenta le superiori e lei è una giovane pugile di talento che sotto la guida dei responsabili della palestra Bolognina Boxe potrebbe ambire al professionismo. Nella vita di Romina tutto cambia quando la madre viene arrestata per crimini commessi diversi anni prima: costretta a prendersi cura della famiglia, senza più tempo per allenarsi, la ragazza abbandona poco alla volta la boxe, mentre attorno a lei il quartiere combatte l'ingiustizia di un sistema fondato sull'esclusione delle persone meno protette.
I due registi hanno seguito e filmato per quattro anni la vita della giovane protagonista e della sua famiglia, cercando di restituire un ritratto il più realistico possibile della vita in una città italiana dei nostri giorni. Al centro del film c'è Bologna, ma potrebbe in realtà essere qualsiasi altro contesto metropolitano: nella storia di Romina, nei luoghi che abita e attraversa - il piccolo appartamento affittato dalla madre, la palestra, i giardini, le strade del quartiere - si coglie la vitalità e la complessità di una rete sociale fatta di persone, di storie, di scelte e di attenzioni. Dal racconto privato ribadito dal titolo, Romina diventa un racconto pubblico: uno sguardo dall'interno di dinamiche sociali d'integrazione e convivenza che non offre soluzioni, non racconta con compassione o pietismo, ma fa di tutto per osservare e documentare nel modo più corretto possibile. Recensione ❯
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Una sera di gennaio del 1985 le maggiori star della musica si ritrovano per registrare "We Are the World". Questo documentario racconta il dietro le quinte dell'evento. Recensione ❯
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Tre ragazzi autistici, camerieri in una pizzeria innovativa, incontrano una classe di liceo per insegnare il loro lavoro e condividere esperienze di vita. Espandi ▽
Presentato come progetto a Visioni Incontra 2023, "Ugualmente Diversi" racconta la storia di Lorenzo, Andrea e Gabriele, tre camerieri che lavorano in una nota pizzeria in Italia gestita da ragazzi autistici.
Le vite dei tre protagonisti si intrecciano con quelle dei ragazzi dell'ultimo anno del liceo scientifico Sacro Cuore che imparano proprio da loro il lavoro del cameriere, come ultimo capitolo di un percorso scolastico su diversità, equità e uguaglianza.
Il film conduce a un inaspettato ribaltamento di ruoli e ci lascia con una domanda: 'Cosa significa oggi diversità?' Recensione ❯
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La storia dell'ascesa di una band, alla scoperta di un fenomeno musicale e del suo contesto geografico. Espandi ▽
Nel 1991, la band indie degli Uzeda spedisce una demo a Steve Albini. Il produttore discografico di Chicago scomparso da poco, una leggenda della scena alternativa americana e già leader di alcuni dei gruppi più radicali nella storia del rock, risponde alla chiamata e vola a Catania per registrare con gli Uzeda l'album Waters. È l'inizio della svolta per gli Uzeda, che registrano per la BBC e vengono chiamati a suonare in tutto il mondo. Ma, alla fine di ogni tour, tornano sempre a casa, nella loro Catania. Recensione ❯
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Tramite la storia di sei giovani, il docufilm esplora il delicato tema della salute mentale tra i ragazzi. Espandi ▽
Un docufilm che esplora in profondità il delicato tema della salute mentale nei giovani, sfidando pregiudizi sociali e combattendo le narrazioni erronee che spesso vengono associate all'argomento. La storia si sviluppa intorno a sei giovani, Alessandra, Melissa, Martina, Ash, Aki e Andrea, che frequentano il centro diurno dell'Asl di Roma 1, un istituto pubblico che svolge attività destinate a persone tra i 15 e i 25 anni con difficoltà sociali e disturbi psichiatrici. Il centro diurno diventa il punto focale del racconto e il pubblico viene introdotto ad esso attraverso l'esperienza degli esperti che accompagnano i ragazzi percorso tra cui la responsabile del centro diurno Teresa Tricomi e il direttore della UOC prevenzione interventi precoci, Gianluigi Di Cesare. Recensione ❯
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Il ritratto di una famiglia di sole donne. Espandi ▽
In una famiglia composta da sole donne, ognuna con una forte personalità, l'arrivo della piccola Futura diventa l'occasione per raccontare i percorsi paralleli della loro crescita. Recensione ❯
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Attraverso uno straordinario lavoro di ricerca tra gli archivi italiani ed internazionali il docufilm ci restituisce un'immagine ricca e divertente delle tante sfumature di Mastroianni. Espandi ▽
L'umanità di Mastroianni, la sua ironia, il suo scanzonato non prendersi sul serio, il suo non essere mai un divo, ma sempre un essere umano, con le debolezze, le fragilità che attraversano l'animo maschile, sono le caratteristiche che Silvia Scola e Fabrizio Corallo hanno seguito per ritrarre il divo italiano più mediatizzato di sempre, il cui fascino non tramonta, grazie alle scelte che seppe fare durante la sua lunga carriera e che lo hanno condotto ad interpretare, con coraggio, ruoli che pochi attori arrivati al suo successo avrebbero accettato, il cornuto, l'impotente, l'omosessuale, l'infame, l'uomo incinto. Recensione ❯
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