Cobweb

Il titolo del film, Cobweb (ragnatela), è di per sé ricco di significato, non solo in relazione agli elementi visivi del film, ma anche a un livello psicologico più profondo. Una ragnatela, in senso letterale, è una struttura complessa, intricata e, per molti versi, ingannevole: fragile ma capace di catturare e intrappolare.

Un film che vorrebbe essere un horror psicologico ma che si rivela un'accozzaglia di assurdità (ad es. una bambina nata deforme ma di cui mai nessun assistente sociale si è mai occupato - Vive in un buco sotto terra però anche dentro i muri di casa - perchè mai i genitori l'avrebbero nascosta invece di chiedere aiuto ? ecc ecc)  se non lo vedete non sbagliate. [...] Vai alla recensione »

L'incontro tra mostruoso e infanzia è una comfort zone per molto horror odierno. Partendo da Henry James, passando per il Pennywise di Stephen King fino una miriade di altri titoli recenti (Clown, Annabelle, Imaginary, The Cellar, Babadook), l'immaginario orrorifico post Stranger Things ha attestato i protagonisti infantili come depositari di uno sguardo in cui, nell'ambigua lotta tra fantasia e fantasmi, [...] Vai alla recensione »