C'è ancora domani

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Un film di Paola Cortellesi. Con Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli.
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Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 118 min. - Italia 2023. - Vision Distribution uscita giovedì 26 ottobre 2023. MYMONETRO C'è ancora domani * * * 1/2 - valutazione media: 3,59 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
giovanni domenica 9 giugno 2024
buon film, ma ... Valutazione 3 stelle su cinque
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Buon film che si lascia vedere con interesse, ma ha la struttura di un film per la TV per la superficialità di certe fasi del racconto e per l'ingenuità di alcune soluzioni.
La storia si svolge per lo più con stereotipi già visti e prevedibili. Ci sono solo due avvenimenti  non prevedibili: la bomba nel bar (imprevedibile perché improbabile) e la scena finale del voto che sa tanto di soluzione forzata per dimostrare una tesi che corre in sottofondo per tutto il racconto: l'emancipazione femminile.
Si tratta comunque di un film gradevole e pulito senza le consuete (altrove) scene di sesso volgare, non mancano invece le parolacce, ma poche e neppure gravi, che servono efficacemente a caratterizzare il luogo e il momento. [+]

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gsilecchia mercoledì 22 maggio 2024
c'è ancora domani: un ritratto delicato della speranza Valutazione 4 stelle su cinque
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"C'è ancora domani" è uno di quei film che ti prende per mano e ti accompagna attraverso un viaggio fatto di emozioni e introspezione. Diretto con un tocco sensibile e attento, il film si immerge nei meandri della vita di personaggi comuni, catturando momenti di straordinaria semplicità e bellezza. La trama si sviluppa attorno alla figura di Marta, una donna che si trova a un bivio nella sua vita. La sua storia è quella di molte persone: una quotidianità fatta di alti e bassi, sogni non realizzati e speranze che ancora brillano nel buio. Marta è interpretata con una delicatezza incredibile, rendendo il suo personaggio autentico e relatable. La sua interpretazione è uno dei punti di forza del film, portando sullo schermo una gamma di emozioni che vanno dalla disperazione alla gioia più pura. [+]

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federico i. venerdì 3 maggio 2024
purtroppo non abbastanza Valutazione 0 stelle su cinque
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 Interessante la scelta del momento storico legato all'emancipazione elettorale della donna. La pellicola risulta putroppo piatta senza chiaro scuri. La totale mancanza nell'uso delle luci e delle ombre, caratteristica dei film che ritraggono il dopoguerra non permette allo spettatore di immergersi nell'atmosfera alle volte rarefatta che film come "Il ferroviere" di P. Germi hanno invece saputo creare. Il confronto Cortellesi Paola/ Luisa Della Noce non trova equilibrio. Pur interpretando entrambe la medesima figura femminile sia per periodo storico sia per profilo socio culturale la prima si ferma mentre la seconda travolge impatta coinvolge. Mastrandrea regge pur con qualche esagerazione grottesca. [+]

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federico i. venerdì 3 maggio 2024
purtroppo non abbastanza Valutazione 3 stelle su cinque
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Interessante la scelta del momento storico legato all'emancipazione elettorale della donna. La pellicola risulta putroppo piatta senza chiaro scuri. La totale mancanza nell'uso delle luci e delle ombre, caratteristica dei film che ritraggono il dopoguerra non permette allo spettatore di immergersi nell'atmosfera alle volte rarefatta che film come "Il ferroviere" di P. Germi hanno invece saputo creare. Il confronto Cortellesi Paola/ Luisa Della Noce non trova equilibrio. Pur interpretando entrambe la medesima figura femminile sia per periodo storico sia per profilo socio culturale la prima si ferma mentre la seconda travolge impatta coinvolge. Mastrandrea regge pur con qualche esagerazione grottesca. [+]

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davide domenica 28 aprile 2024
aggettivi per non andarlo a vedere Valutazione 1 stelle su cinque
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Velleitario perché un bianco e nero non fa De Sica 
Inconcludente perché non ha coraggio di affondare il colpo nè ha intenzione di farlo 
Contradditorio perché nel tentativo di ottenere i mugolii dai soliti noti dei caminetti rompe con scenette battute e ballettini da operetta il tentativo di denunciare la discriminazione di genere 
Penoso per aver cercato solo il beneplacito politico dimenticandosi che l'Arte, da questa politica, va liberata e non premiata per il politically correct 
Irritante per gli errori tremendi di sceneggiatura compreso un finale che vorrebbe essere simbolico e quindi tradisce lo spettatore al quale si è "venduto" un film neo realista. [+]

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cleos domenica 28 aprile 2024
non mi e'' piaciuto Valutazione 1 stelle su cinque
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 Penon mi e' piaciuto, il fim ha sdrammatizzato la violenza sulla donna con scenette di musica e ballo, quando ancora oggi la donna muore per la violenza fisica e psicologica . Vergogna a 

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mitzcat domenica 7 aprile 2024
forse avevo troppe aspettative Valutazione 1 stelle su cinque
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ho visto il film qualche giorno fa, dopo che per mesi e mesi ne ho sentito parlare benissimo, ottime recensioni, successo di critica e pubblico, addirittura c'era chi lo definiva un capolavoro.
E tutto questo "hype" che ha preceduto la visione del film, mi ha creato troppe aspettative. Sinceramente, avrei stoppato la visione già alla primissima scena, quando la protagonista e il marito, un Valerio Mastrandrea al quale bisogna almeno dare il merito di essersi calato esteticamente nella parte, sono nel letto, si svegliano, lei gli dice "buongiorno" e lui le molla uno schiaffone. Così, de botto, tanto per commentare in romanesco.
A me, il film è sembrato una pessima scopiazzatura di "Bellissima", vero capolavoro del cinema neorealista, a partire dall'aspetto della protagonista, capelli in disordine, occhiaie, vestiti rattoppati, c'è persino la scena di lei che va a fare le iniezioni a un notaio ricco, uno dei tanti lavoretti che lei fa per mettere da parte i soldi per l'abito da sposa della figlia, mentre la Magnani li risparmiava per le lezioni di canto e dizione della figlia piccolina per la quale sognava un futuro nel cinema. [+]

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kazan78 domenica 7 aprile 2024
ampiamente sopravvalutato Valutazione 2 stelle su cinque
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Ampiamente sopravvalutato. Buona la fotografia, scenografia da dimenticare.
Cominciamo con il dire che chi ha scritto la sceneggiatura di questo film non aveva ben chiaro, evidentemente, come erano i rapporti familiari in quegli anni. Questo si capisce innanzitutto dal rapporto quasi caricaturale che si è voluto rappresentare tra una moglie remissiva al limite della schiavitù e un marito orco. Non si capisce poi come sia possibile che, in quegli anni, una figlia di neanche 20 anni possa rivolgersi alla madre gridandole in faccia di vergognarsi di farsi trattare come una pezza da piedi (testuali parole) senza rimediare un ceffone dal padre o dalla madre stessa, oppure, come la stessa figlia possa gridare che della morte del nonno "non me ne frega gnente" (sempre testuali parole). [+]

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francesco izzo venerdì 5 aprile 2024
campione d''incassi del 2023?? incredibile... Valutazione 3 stelle su cinque
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Campione d'incassi italiano 2023 ( con quasi 37.000.000 di euro), nono film di sempre, quinto a produzione italiana, 19 nominations per il davide di donatello.
Verrebbe da chiedersi il perchè a chi non avesse rinunciato ormai da tempo a questo tipo di domande, essendogli cadute le braccia nell'osservare la società attuale ormai da anni.
Ma veniamo al film: in genere un certo tipo di retorica sinistrorsa è sempre stata anche antiamericana; qui no, gli mp sono visti come amiconi-salvatori; e meno male che siamo a Roma e non in Toscana, perchè magari qualche spettatore un pò più avveduto avrebbe potuto trovare qualcosa da obiettare. [+]

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asia giovedì 4 aprile 2024
non arriva dove voleva Valutazione 2 stelle su cinque
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Il film in se non è un capolavoro come gli incassi indurrebbero a credere. In alcuni passaggi irritante tanto è didascalico. Ha paura che il pubblico non capisca. Ed io non capisco perchè il pubblico non dovrebbe capire. Diamogli fiducia a questo pubblico. Possibile che gli americani lo fanno e noi italiani dobbiamo sempre stare li a spiegare....spiegare....spiegare! Due stelle perché per me è troppo timoroso. Ma per gli standard del cinema italiano forse risulterà anche pretenzioso. Alla fine potrebbe essere la storia di unabomber al femminile Il simbolismo tra bar e patriarcato è debole. L'idea anche buona ma non arriva dove voleva. Devo fare sempre lo sforzo di "facciamo che ci credo" - In questo gli americani sono superiori. [+]

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