| Anno | 2021 |
| Genere | Documentario |
| Produzione | USA |
| Durata | 93 minuti |
| Regia di | Liz Garbus |
| MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 6 ottobre 2021
Un film per raccontare le mille anime di Cousteau, grande regista e icona ecologista. Il film ha ottenuto 1 candidatura a BAFTA, 1 candidatura a Writers Guild Awards, Al Box Office Usa Becoming Cousteau ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 229 mila dollari e 111 mila dollari nel primo weekend.
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CONSIGLIATO N.D.
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Non è nato come protettore dei mari, anzi: Jacques Cousteau, con il piglio del colonizzatore, negli anni 50 e 60 sperimentò case futuribili sottomarine, accettò l'incarico di compagnie petrolifere per scandagliare gli oceani a caccia dell'"oro nero", promosse gare di pesca selvaggia, e vinse Palma d'oro e Oscar con il primo doc a colori girato tra le bellezze acquatiche, Il mondo del silenzio (1956), co-regista Louis Malle, di cui si sarebbe in seguito vergognato. Cucciolo di capodoglio ferito a morte, piccoli squali ammazzati a colpi d'ascia, barriere coralline fatte esplodere, tartarughe giganti usate come piste acrobatiche... La regista Liz Garbus ha il merito di ricostruire la vita del grande esploratore, idolo degli ecologisti, svelandone le origini e tracciando la scia liquida delle sue metamorfosi in parallelo con la scoperta del saccheggio dei mari. Se l'uomo ha combattuto la natura per sopravvivere, «in questo secolo sta cominciando a rendersi conto che, per sopravvivere, deve proteggerla» dichiara un Cousteau anni 70, disincantato di fronte al deserto di scorie chimiche che asfaltano gli ex paradisi marini. Garbus, premiata per documentari su Marilyn Monroe e Nina Simone, ha estratto 94 minuti dalle 500 ore di materiali d'archivio visionate per questo film dolente e affettuoso sull'uomo che ha preceduto Greta Thunberg nel dare l'allarme ambientalista al mondo. Pioniere e sperimentatore, a bordo della sua mitica Calypso, Cousteau inventò una serie di congegni per "toccare il fondo" come occhiali, macchine fotografiche e sistema di respirazione per sommozzatori, l'Aqua Lung. A lui si deve un trattato internazionale per la difesa dell'Antartide.
Da Film TV, N. 50, 14 dicembre 2021
Jacques-Yves Cousteau è stato un regista, un esploratore, un ambientalista, un inventore. Per più di quarant'anni le sue spedizioni in fondo agli oceani sono state emblemi dell'amore per la natura e per la scienza. Ha lanciato, già più di mezzo secolo fa, allarmi profetici sul surriscaldamento climatico e sulla fragilità del nostro pianeta. Ha vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes e il premio Oscar® per il miglior documentario con Il mondo del silenzio, diretto insieme a Louis Malle. Ha inventato il dispositivo di respirazione subacquea Aqua-lung. Questo documentario racconta Cousteau, la sua vita, i suoi film, tutto ciò che lo ha reso la più nota icona ecologista del '900 e l'uomo che ha ispirato intere generazioni a proteggere la Terra.
Non è nato come protettore dei mari, anzi: Jacques Cousteau, con il piglio del colonizzatore, negli anni 50 e 60 sperimentò case futuribili sottomarine, accettò l'incarico di compagnie petrolifere per scandagliare gli oceani a caccia dell'"oro nero", promosse gare di pesca selvaggia, e vinse Palma d'oro e Oscar con il primo doc a colori girato tra le bellezze acquatiche, Il mondo del silenzio (1956), [...] Vai alla recensione »
Per almeno un paio generazioni, quelli che erano giovani tra la metà degli anni Sessanta e per i successivi venti, il concetto di mare è stato associato alla figura di quest'uomo dall'età indefinita, il corpo di un ballerino, il viso di un pescatore con lo zuccotto rosso perennemente in testa. Jacques Cousteau è stato un mito vivente, l'uomo che ha fatto scoprire le meraviglie dei fondali marini con [...] Vai alla recensione »
Nella cultura occidentale il mito della frontiera, dello spazio incontaminato, dell'orizzonte impossibile da superare ma al quale conviene comunque anelare, è centrale. Mentre, però, il Selvaggio West e lo spazio hanno conservato, seppur ridimensionata, la loro presa sull'immaginario, non si può dire lo stesso per l'esplorazione degli oceani e dei mari.