Anno | 2020 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Norvegia, USA |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Victor Kossakovsky |
Uscita | giovedì 13 maggio 2021 |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,87 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 4 aprile 2023
Prodotto da Joaquin Phoenix e acclamato da Paul Thomas Anderson, un film di profonda importanza sul mondo degli animali. Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards, In Italia al Box Office Gunda ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 6,9 mila euro e 971 mila euro nel primo weekend.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Gli animali ci guardano. Una scrofa con la sua dozzina di piccoli appena nati, una pattuglia di galline avventurose e una mandria disinvolta di mucche. Sono protagonisti assoluti, non solo dell'azione in senso stretto, ma interpreti di sentimenti d'amore materno e di protezione, spirito di esplorazione, solidarietà e desiderio di libertà. Denominatore comune: una spiccata fotogenia e una certa tendenza a restituire lo sguardo verso la macchina da presa.
In direzione contraria al sistematico processo disneyano di antropomorfizzazione degli animali, Gunda lavora sulla loro innata, strutturale espressività.
Gunda è il nome che il documentarista di Leningrado Viktor Kossalovsky attribuisce col titolo al suino che conosciamo nelle prime inquadrature. Il film non ha didascalie, voce over introduttiva o esplicativa che forniscano alcun dato allo spettatore. Sgombro anche da musica e dialoghi, il film registra ed esalta i grugniti dei suini, il chiocciare delle pennute, il muggito dei bovini. Sparuti rumori lontani di fondo, per lo più di insetti, tra fango e paglia. Non ci sono umani, né in campo né fuori campo, e per un preciso motivo: riconsegnare agli animali l'identità da primattori che loro spetta e che gli è ancora negata.
Terzo atto di un'ipotetica trilogia che comprende i precedenti Viva gli Antipodi! e Aquarela (entrambi alla Mostra del Cinema di Venezia, nel 2011 e nel 2018) Gunda è cinema al suo stato più puro.
Essenziale e ardimentoso, virtuosissimo esperimento di regia a distanza più che ravvicinata da un cast di non professionisti straordinariamente convincenti. Lo sguardo della macchina da presa si colloca alla pari, spesso rasoterra, i movimenti avvolgenti ma non estetizzanti, il bianco e nero splendente ma non lezioso. Tutto a servizio dell'ascolto degli animali, a partire dal fraintendimento umano della loro indifferenza a o inconsapevolezza del dolore.
Diversamente da Il mio amico in fondo al mare (vincitore tra i documentari agli Oscar 2021), che attorno al polpo con cui empatizza il sub/cameraman coprotagonista edifica una narrazione convenzionale, Gunda esclude (quasi) totalmente l'impatto umano, invita ad abbandonarsi totalmente al tempo dell'osservazione e della riflessione su libero arbitrio e destino e offre almeno un paio di vette shakespeariane, che qui ci guardiamo bene dallo svelare.
Dice il regista: "Gli atteggiamenti umani cambiano, nel tempo, e mi piacerebbe pensare che possiamo imparare alcune cose dalle nostre esperienze. Per alcune centinaia di anni è stato importante stabilire il valore del rispetto per la vita umana. Ci sono voluti secoli per riconoscere che a tutti gli esseri umani spettano gli stessi diritti. Forse ora possiamo fare il passo successivo e ammettere che ogni creatura vivente ha diritti analoghi. Maiali, farfalle, elefanti, hanno tutti il diritto di vivere su questo pianeta". Gli animali ci guardano, siamo noi che non sappiamo capirli. Gunda ci dà una magnifica chance per evolverci.
Il periodo migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Proverbio cineseNella vecchia fattoria ia-ia-o.Quante bestie ha zio Tobia ia-ia-oC'è la capra, capra, ca-ca-capra... La dolcezza di un mamma, ormai Moviestar di Hollywood, è quella di Gunda, una grande scrofa che nutre i suoi lattonzoli.
Cary Joji Fukunaga è il primo statunitense a dirigere un film di 007. Evidentemente si è divertito. Un affranto James Bond (Daniel Craig) è costretto a tornare in servizio per affiancare la sua giovane sostituta, Nomi (Lashana Lynch). Ritroverà anche la sua cupa ex, Swann (Léa Seydoux), in combutta con i due cattivi del film, il vecchio Blofeld (Christoph Waltz) e il nuovo Lyutsifer Safin (Rami Malek). [...] Vai alla recensione »
Sicuramente è un'opera radicale, Gunda, un esempio di cinema pressoché unico sia per il suo soggetto, sia per il modo in cui questo viene messo in scena. La vita di un gruppo di animali in una fattoria, e in particolare di una scrofa e dei suoi cuccioli, contornati da alcune galline e da una mandria di mucche: questo, in estrema sintesi, il soggetto del film di Viktor Kosakovskiy, regista russo con [...] Vai alla recensione »
C' era una volta una scrofa, madre di cuccioli vivacissimi. A raccontarci questa favola dal triste finale è il russo Victor Kossakovsky che in Gunda, documentario in bianco e nero candidato agli Oscar, mette in scena senza commento sonoro e voci fuori campo, la vita quotidiana in una fattoria seguendo le piccole avventure di una famigliola di maiali, dalla nascita dei porcellini fino alla loro scomparsa, [...] Vai alla recensione »
Victor Kossakovsky sa che fare cinema significa riordinare il reale, dare alle cose del mondo una nuova gerarchia, una prospettiva eccentrica sulle energie che lo attraversano, un inedito sistema di valori. Guardare il mondo da un dato anagrafico, giorno e luogo di nascita (la sua, in Wednesday 19. 7. 1961). Trovare rime come un poeta, e non detti socioeconomici come un saggista, tra sinfonie urbane [...] Vai alla recensione »
Nello stesso mondo convivono più specie, molte di queste sono destinate a non incontrarsi mai, altre a non riconoscersi mai. C'è una specie che più di tutte le altre continua a mancare questo incontro, ed è la nostra che, ergendosi da sempre a misura di tutte le cose, ha costruito la propria identità a partire da tutto quello che non è l'animale. Gli animali diventano così i senza coscienza, i senza [...] Vai alla recensione »
Nell'opera teatrale Equus vincitrice di un Tony Awards nel 1975, il drammaturgo e sceneggiatore Peter Shaffer si domanda, attraverso il personaggio di Martin, se sia possibile che un cavallo, in momenti che noi non riusciamo a immaginare, raccolga tutte le sue sofferenze fisiche e le trasformi in una sofferenza morale. È questa la prima riflessione che colpisce lo spettatore durante la visione di [...] Vai alla recensione »
Arriviamo tardi, tardissimo (esistono già molti siti italiani in cui si è scritto del film) a parlare di Gunda , il film del documentarista russo Viktor Kossakovsky girato prevalentemente in Norvegia e presentato a Berlino a febbraio del 2020 nella neonata sezione voluta dal direttore Carlo Chatrian intitolata "Encounters", e da allora in molti festival, soprattutto americani, dove il film è stato [...] Vai alla recensione »
"Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri". Si tratta forse della frase più famosa di La fattoria degli animali di Orwell. I maiali prendono il potere, organizzano una sommossa, cacciano il fattore e alla fine assomigliano sempre di più agli esseri umani che odiavano. Nel documentario Gunda di Victor Kossakovsky i protagonisti sono proprio un gruppo di maiali.
Victor Kossakovsky è un regista a suo modo difficile da incasellare, che fa della crasi insostituibile tra estetica e ragionamento la base portante del suo lavoro. Le immagini che lavora, da sempre, sono assolute, spingono in maniera insistente verso l'idea di unico, di irripetibile, quasi che l'hic et nunc fosse la conditio sine qua non del pensiero documentario.
«Volevo mostrare come gli animali comunicano. Se guardi da vicino, Gunda ci parla. Non volevo affogare la sua voce». Parole di Victor Kossakovsky, regista di Gunda, presentato al Torino Film Festival nella sezione TFFdoc (Fuori Concorso), dopo l'anteprima mondiale a Berlino 2020 (e la candidatura agli EFA). E si conferma già uno degli appuntamenti più originali ed emozionanti di questa Torino online: [...] Vai alla recensione »