La battaglia processuale di una donna convinta dell'innocenza di un uomo accusato di omicidio. Da giovedì 30 luglio al cinema.
di Giancarlo Zappoli
Dopo aver assistito al processo di Jacques Viguier, accusato dell'omicidio della moglie (di cui non si è ritrovato il cadavere) ed assolto in seconda istanza, Nora, una madre e lavoratrice, decide di sostenerne la causa quando viene fatto ricorso contro la sentenza. La vicenda si trascina ormai da 10 anni e la donna riesce a convincere l'avvocato Dupont-Moretti, un principe del Foro, ad assumerne la difesa. L'avvocato accetta a patto che sia lei a sbobinare le innumerevoli ore di intercettazione del suo principale accusatore, l'amante della moglie.
Antoine Raimbault conosce bene le dinamiche dei confronti nelle aule giudiziarie e lo dimostra ampiamente in questo suo primo lungometraggio.
Se è vero (come è vero) che la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?" ha uno share altissimo ed un pubblico affezionato composto da uomini e donne questo film dovrebbe ottenere un più che buon successo al pur complicato box office di questi nostri difficili tempi. Perché Raimbault, coadiuvato da tre protagonisti tutti all'altezza dei ruoli assegnatigli (in particolare Olivier Gourmet nella complessa psicologia dell'avvocato), riesce ad affrontare un caso realmente accaduto in Francia aggiungendovi la figura di Nora che diviene determinante per favorire l'immedesimazione dello spettatore.
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