La Casa di Jack |
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Un film di Lars von Trier.
Con Matt Dillon, Bruno Ganz, Uma Thurman, Siobhan Fallon Hogan, Sofie Gråbøl.
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Titolo originale The House That Jack Built.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 155 min.
- Danimarca, Francia, Germania, Svezia 2018.
- Videa
uscita giovedì 28 febbraio 2019.
- VM 18 -
MYMONETRO
La Casa di Jack ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Il solito Lars Von Trier, tra pregi e difetti
di LucaGuarFeedback: 3722 | altri commenti e recensioni di LucaGuar |
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mercoledì 5 gennaio 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il buon Lars von Trier non delude neanche stavolta, anche se non dobbiamo dare a tale afffermazione una connotazione valoriale. Chi lo detesta continuerà a farlo,così come chi lo osanna. Personalmente sono uno dei pochi che ha sempre avuto una posizione ambigua rispetto alle opere del regista danese. Anche "La casa di Jack" porta con sè molte intuizioni importanti e per giunta ben realizzate: la fotografia è ottima (specialmente nella sequenza finale dell'inferno dantesco), la caratterizzazione del personaggio è buona e i dialoghi tra il killer e il suo interlocutore fuori camposono interessanti, come gli intermezzi culturali e le citazioni alte. D'altro canto però, troviamo i soliti problemi: anzitutto non si comprende mai fino in fondo se le citazioni suddette siano connesse alla storia secondo un filo logico o se siano soltanto estetismo ed erudizione fini a loro stessi; inoltre quello che è a mio avviso il tema principale del film, ovvero il disturbo ossessivo-compulsivo è rappresentato con moltissime imprecisioni dal punto di vista della sintomatologia psichiatrica. Non è possibile che un ossessivo si pronunci per l'esaltazione della corruzione, del disfacimento delle forme e lo porti pure come sintesi di una forma di arte poichè è esattamente ciò che l'ossessivo cerca in tutti i modi di esorcizzare. Egli cerca l'ordine e la perfezione assoluta e cerca di allontanare l'informe, al contrario. A ciò si aggiunge un profilo del serial killer non particolarmente originale, direi quasi da cinema di genere, se non che egli agisce alla luce del sole, anche se anche questo è già un tema che si ritrova in un certo Dario Argento. Insomma, anche in questo lavoro il regista mantiene certo i suoi punti forti, e forse li migliora rispetto ad altri film, ma i suoi manierismi e il suo autocompiacimento che lo limitano non sembrano volersi dileguare.
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