Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera |
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Un film di Kim Ki-Duk.
Con Oh Yeong-su, Kim Ki-Duk, Young-min Kim (II), Seo Jae-kyeong, Ha Yeo-jin, Kim Jong-ho
Titolo originale Bom, yeoreum, gaeul, gyeoul, geurigo, bom.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 103 min.
- Corea del sud, Germania 2003.
MYMONETRO
Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera
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Sofferenza,desiderio,dolore,espiazione,rinascita
di LucaGuarFeedback: 6034 | altri commenti e recensioni di LucaGuar |
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martedì 25 giugno 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Primavera, estate, autunno, inverno...e ancora primavera" del compianto Kim Ki-Duk, è un film che gioca anzitutto sulla ciclicità della stagioni e sul parallelismo tra il ciclo della natura e il ciclo della vita umana. Il protagonista viene cresciuto da un monaco buddhista: insieme vivono in un tempio in mezzo ad un lago sperduto in una valle incontaminata della Corea. Il film è appunto diviso in cinque capitoli, come appunto indicano le stagioni del titolo. All'inizio il piccolo monaco (estate) gioca in modo insolente con un pesce, una rana e un serpente, divertendosi a legarli ad una pietra. Il maestro, accorgendosi del gesto cattivo del bambino, non dice nulla, ma nella notte lega un masso alla sua schiena e il mattino seguente gli ordina di andare a liberare i poveri animali, che avevano subito ciò che lui provava in quel momento; lo ammonisce poi del fatto che se ne fosse morto anche solo uno, il peso sul cuore gli sarebbe rimasto per tutta la vita. E' a mio parere questa sequenza iniziale che, nella sua straordinaria potenza, dà senso a tutto il film: secondo il buddhismo la vita è contrassegnata dalla sofferenza e dal dolore: qui si parte dalla prima delle celebri "quattro nobili verità". La seconda stagione (estate) rappresenta la vitalità e la focosità della tarda adolescenza, in cui il protagonista viene a contatto con l'esperienza dell'amore, e del desiderio sessuale. Incontra infatti una ragazza che era giunta al monastero per essere curata da un misterioso male e che poco alla volta si avvicina, pur con qualche titubanza, al giovane monaco arrivando ad avere rapporti carnali con lui. Nella terza stagione (autunno) il monaco abbandona il monastero e il vecchio maestro, proprio per seguire la ragazza, ma anni dopo torna in preda alla disperazione e alla rabbia, reo di aver commesso l'omicidio della moglie, la quale l'avrebbe tradito. Incapace di sopportare il dolore, viene sottoposto a dure pratiche di espiazione e di pentimento, oltre che di meticolosa pazienza, come l'incisione con un coltello di moltissime scritte che il maestro ha dipinto sul pavimento in legno dell'eremo. Giunti due poliziotti al monastero, dopo avere atteso la fine dell'opera, lo arrestano. Nella stagione dell'inverno il monaco, ormai maturo, torna all'eremo attraversando il lago ghiacciato, e si esercita nelle arti marziali. Un giorno, una misteriosa donna gli consegna il suo piccolo figlio; allontanandosi, rimane intrappolata sotto ai ghiacci e muore. Il ciclo della vita riprende: come era probabilmente avvenuto a lui, questo bambino verrà accudito presso l'eremo dal maestro, che nel frattempo è diventato lui stesso.
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