
Un lavoro che d'ora in poi bisognerà ricordarsi di citare, tra i casi di bei film tratti da bei libri. Recensione di Marianna Cappi, legge Alessandro Gianfreda.
di A cura della redazione
Nel 1975, in piena Guerra Fredda, i portoghesi lasciano le colonie africane. L'Angola, però, non è un territorio facile, il petrolio fa gola, e il paese è spaccato in due da una guerra civile. Un giornalista della Polonia socialista è lì, in mezzo all'assedio di Luanda, perché quella è la sua missione.
I due giovani registi hanno saputo trasportare in immagini lo spirito eccezionale di un uomo e di un mestiere e trasformare una storia di quarant'anni fa in un racconto per il presente, che va oltre la testimonianza.
Girato con una tecnica d'animazione vicina al graphic novel, il film è un reportage di guerra, un'immersione nella Storia, ma anche un viaggio nell'anima, tra incancellabili sensi di colpa e risposte esistenziali che soltanto chi ha vissuto così può avere in cambio.
In occasione dell'uscita al cinema di Ancora un giorno, Alessandro Gianfreda interpreta la recensione di Marianna Cappi.