vepra81
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sabato 11 agosto 2018
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canestro
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finalmente un film italiano che merita di essere visto. Film ricco di passione e che indegna il rispetto. Più che commedia e un drammatico ma alla fine l amore vince sempre. Complimenti a tutti.
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domenica 8 ottobre 2017
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critica troppo severa .....
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Concordo sostanzialmente con i contenuti della critica, anche se non capisco cosa significa " svolte telefonate", evidentemente e' un mio limite. Mi sembra una critica eccessivamente severa nei confronti di buon film, anche rispetto a tante pellicole che si vedono anche in televisione, considerando il fatto che il film sembra essere una opera prima realizzata con mezzi limitati. Questo film ha il pregio di saper comunicare sentimenti in modo efficace, anche se stucchevoli, e la critica non mi sembra appropriata nel sottolineare questo aspetto positivo. Direi che proprio no, il film non e ' tutto così severamente negativo.
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critica troppo severa .....
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Concordo sostanzialmente con i contenuti della critica, anche se non capisco cosa significa " svolte telefonate", evidentemente e' un mio limite. Mi sembra una critica eccessivamente severa nei confronti di buon film, anche rispetto a tante pellicole che si vedono anche in televisione, considerando il fatto che il film sembra essere una opera prima realizzata con mezzi limitati. Questo film ha il pregio di saper comunicare sentimenti in modo efficace, anche se stucchevoli, e la critica non mi sembra appropriata nel sottolineare questo aspetto positivo. Direi che proprio no, il film non e ' tutto così severamente negativo.
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sabato 7 ottobre 2017
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inaspettato
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L"ho trovato interessante e non scontato monto molto meglio di certi film consigliati a 5 stelle e molto meglio dei cinepanettoni insopportabili.
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L"ho trovato interessante e non scontato monto molto meglio di certi film consigliati a 5 stelle e molto meglio dei cinepanettoni insopportabili.
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tinafreccia
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lunedì 2 ottobre 2017
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ridicolo
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Sono andata a vederlo con le migliori aspettative, ne sono uscita altamente delusa.
Film deludente sotto ogni aspetto, con sceneggiatura scontata e prevedibile, recitazione improbabile, pieno di sponsor al limite del ridicolo (la scena della suola è esilerante!).
Nonostante il trailer già spoilerava tutto sono andata a vederlo lostesso nelle speranza ci fosse altro, ma non è stato così....
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(di no_data)
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tinafreccia
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lunedì 2 ottobre 2017
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peggio di ogni aspettativa....
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Leggo commenti stucchevoli che senza ombra di dubbio provengono da diretti interessati alla promozione del film...
Inutile strombazzare aggettivi e superlativi che non appartengono a questo film, che definire mediocre è un regalo!
Questa non è un'opinione soggettiva, è un dato di fatto. Il box office lo conferma!
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mr.sgrunt
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lunedì 2 ottobre 2017
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un handicap linguistico
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Al di là delle buone intenzioni, purtroppo si tratta di un filmetto banale e didascalico, più adatto a introdurre una lezione pomeridiana di catechismo, che non a una sala cinematografica. Mettiamo pure da parte l'ingombrante presenza degli sponsor (ma Conticini la doveva proprio fare quella marchetta sulla banca popolare di Macerata?). Il problema a mio avviso è un altro. Io sono marchigiano e in fondo apprezzo che ogni tanto si giri un film da queste parti. Ma da Ossessione al Cuore Grande delle Ragazze passando per la Stanza del Figlio e il Giovane Favoloso: perché nessuno si accorge che anche nelle Marche si parla in dialetto, come nel resto d'Italia ? Se in un film girato a Roma è normale che si parli in romanesco, o se girato a Napoli é più che scontato che si parli in napoletano, (ma ve lo immaginate se gli attori, all'ombra del Vesuvio, il regista li facesse parlare, che so, in romagnolo? Eppure Pupi Avati nelle Marche l'ha fatto) perché in un film girato a Montegranaro si parla un bell'italiano senza inflessioni? Perché i dialetti marchigiani non hanno diritto di cittadinanza nel cinema e nei media? Passi per Visconti, o Pupi Avanti, o Moretti o Martone.
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Al di là delle buone intenzioni, purtroppo si tratta di un filmetto banale e didascalico, più adatto a introdurre una lezione pomeridiana di catechismo, che non a una sala cinematografica. Mettiamo pure da parte l'ingombrante presenza degli sponsor (ma Conticini la doveva proprio fare quella marchetta sulla banca popolare di Macerata?). Il problema a mio avviso è un altro. Io sono marchigiano e in fondo apprezzo che ogni tanto si giri un film da queste parti. Ma da Ossessione al Cuore Grande delle Ragazze passando per la Stanza del Figlio e il Giovane Favoloso: perché nessuno si accorge che anche nelle Marche si parla in dialetto, come nel resto d'Italia ? Se in un film girato a Roma è normale che si parli in romanesco, o se girato a Napoli é più che scontato che si parli in napoletano, (ma ve lo immaginate se gli attori, all'ombra del Vesuvio, il regista li facesse parlare, che so, in romagnolo? Eppure Pupi Avati nelle Marche l'ha fatto) perché in un film girato a Montegranaro si parla un bell'italiano senza inflessioni? Perché i dialetti marchigiani non hanno diritto di cittadinanza nel cinema e nei media? Passi per Visconti, o Pupi Avanti, o Moretti o Martone. Ma da un regista marchigiano ci si poteva attendere una piccola incursione lìnguistica nel colorito idioma locale, che magari avrebbe potuto conferire valore e vivacità a un film altrimenti un po' stereotipato...
P. S. : Lakshmi81: ma che ti sei fumato? :-)
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ziosam
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venerdì 29 settembre 2017
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oltre le aspettative
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Piccola chicca "made in Marche" ma con una forte professionalità. Onestamente non credevo, ma guardare un film ben fatto, curato, con una buona sceneggiatura, una fotografia brillante, musiche interessanti, dialoghi scorrevoli con una pervasiva ironia ed una ottima sintonia fra gli attori - il tutto nella familiare ambientazione delle Marche, terra dove vivo e che risulta valorizzata al meglio quasi fosse (ma questo lo sospettavamo già) una enorme Cinecittà a cielo aperto - è stata una piacevole sorpresa.
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Piccola chicca "made in Marche" ma con una forte professionalità. Onestamente non credevo, ma guardare un film ben fatto, curato, con una buona sceneggiatura, una fotografia brillante, musiche interessanti, dialoghi scorrevoli con una pervasiva ironia ed una ottima sintonia fra gli attori - il tutto nella familiare ambientazione delle Marche, terra dove vivo e che risulta valorizzata al meglio quasi fosse (ma questo lo sospettavamo già) una enorme Cinecittà a cielo aperto - è stata una piacevole sorpresa. Tanto più che qualche critica aveva ingiustamente stroncato l'opera, che invece richiama delicatamente Pieraccioni, Don Camillo, Bisio (Si può fare) e - perchè no - Francesco Nuti. Certo un film "leggero", all'italiana, ma con una tematica interessante ed il mai invadente sfondo del basket, che gli autori sono riusciti a rendere in modo simpatico ed affatto stucchevole. A fianco di nomi di spicco del panorama italiano (fra cui Nancy Brilli, Antonio Catania, Biagio Izzo e Paolo Conticini), brillano di luce propria i giovani Simone Riccioni e Maria Chiara Centorami, oltre al piccolo Michele di 13 anni che sulla sua sedia a rotelle non ha in effetti recitato ma si è divertito ad essere sè stesso, e si vede. Interessante la possibilità di incontrare di persona il regista Alessandro Valori, Simone Riccioni ed il piccolo Michele, presenti alla proiezione in sala. Il coproduttore Iginio Straffi (Rainbow animation studios, quelli delle Winx) anche stavolta ci ha visto lungo.
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lakshmi81
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lunedì 25 settembre 2017
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una storia timida ma troneggiante...
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Un film che più di essere un lungometraggio sarebbe meglio definire una sinfonia armoniosa di emozioni. Una trama lisergica sin dalle prime battute dove ogni attore sa trasmettere le sensazioni del proprio personaggio tanto da non riuscire più a distinguere quale sia l'uno e quale sia l'altro. Apparentemente una vicissitudine di eventi come spesso capitano ma che in realtà di normale non hanno nulla perché sanno arrivare al cuore dello spettatore inaspettatamente. Un'elegia contemporanea della vita vera ma che si distingue per l'eleganza della narrazione. Un copione che racchiude una storia d'amore. Amore per gli altri, per se stessi, amore per il proprio battito cardiaco quotidiano che erroneamente viene dato per scontato.
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Un film che più di essere un lungometraggio sarebbe meglio definire una sinfonia armoniosa di emozioni. Una trama lisergica sin dalle prime battute dove ogni attore sa trasmettere le sensazioni del proprio personaggio tanto da non riuscire più a distinguere quale sia l'uno e quale sia l'altro. Apparentemente una vicissitudine di eventi come spesso capitano ma che in realtà di normale non hanno nulla perché sanno arrivare al cuore dello spettatore inaspettatamente. Un'elegia contemporanea della vita vera ma che si distingue per l'eleganza della narrazione. Un copione che racchiude una storia d'amore. Amore per gli altri, per se stessi, amore per il proprio battito cardiaco quotidiano che erroneamente viene dato per scontato. Una storia timida ma troneggiante come una luna riflessa sullo specchio del mare in una sera estiva.
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