Julieta

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jack beauregard martedì 12 luglio 2016
un film spento Valutazione 2 stelle su cinque
67%
No
33%

Un film spento, che non decolla mai del tutto, che non riesce realmente ad appassionarti.
Questa è l'impressione principale che ho avuto dopo la visione (e in parte anche durante).
E sì che ce n'era di materiale, di carne messa al fuoco in questa storia che ha i contorni della tragedia, ma non sfocia mai in veri momenti drammatici. O meglio, i momenti drammatici ci sarebbero, ma ci vengono solo raccontati e spiegati a parole... peccato che siamo al cinema e non davanti a un buon libro.
Troppe cose forse, troppi personaggi abbozzati che sembrano sempre sul punto di svelare chissà cosa (come sembra sottolineare costantemente la "ansiosa" colonna sonora) o promettono chissà quale sviluppo che non viene mantenuto: penso al rapporto con la madre malata e col padre, all'amica adolescente, alla scultrice, alla governante (sbiadito riferimento hitchcockiano) il cui ruolo, seppur secondario, rappresenta il motivo scatenante della parte più oscura della vicenda. [+]

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eugenio lunedì 19 settembre 2016
le colpi di madri e figlie Valutazione 3 stelle su cinque
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Al centro di ogni film di Pedro Almodovar c’è sempre la donna come genitrice, madre, sconvolta dalle ossessioni proprie della letteratura novecentesca: gli amori, i legami infedeli con gli uomini, visti principalmente come sfogo dell’ “istinto sessuale” e soprattutto il rapporto genitori-figli sono la sostanza di un melodramma che caratterizza molte delle pellicole del celebre cineasta spagnolo.
Julietanon fa eccezione se non per la scelta della “fonte” cui attingere per analizzare il legame di perdita e colpa di una donna con la figlia: Alice Munro, premio Nobel per la letteratura, è la “genitrice” indiretta con i suoi racconti “Fatalità”, “Fra poco” e “Silenzio” di un dramma che ha nella scelta stilistica e nella fotografia perfetta, il dolore incolmabile di una donna. [+]

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blowup domenica 21 ottobre 2018
non è la sua tazza di té... Valutazione 2 stelle su cinque
100%
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Per l'amore di dio, non è un brutto film. Del resto, con quel po' po' di materiale, che sono i racconti della Munro, difficile che esca un film brutto.
Tuttavia, è evidente che Almodovar, pur con tutto l'impegno e l'onesta che gli riconosco nell'aver voluto provare ad immergersi in un mondo che deve averlo affascinato, si è snaturato con questa prova. Non gli ci viene proprio di raccontare storie in cui un battito di ciglia può significare tutto. Troppi colori, troppa colonna sonora, troppa mimica, troppi personaggi emotivi per raccontare e rappresentare adeguatamente quelle vite normali, che passano inosservate e scorrono quasi inutilmente, fino a che ad un certo punto avviene un fatto, viene detta una frase, viene scoperto un angolo buio del proprio passato, dal quale non si torna più indietro. [+]

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flyanto lunedì 30 maggio 2016
uno sfavillante almodovar Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
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"Julieta" è il nome della donna protagonista dell'ultimo film di Pedro Almodovar il quale ritorna felicemente a parlare dell'universo femminile con le sue passioni e le sue svariate contraddizioni. 
La storia ruota tutta intorno ad una donna di nome, appunto, Julieta che lo spettatore vede sullo schermo prima essere di età sulla cinquantina e poi a ritroso nei suoi anni più giovanili. Infatti la pellicola è quasi tutto un flash back in cui viene ripercorsa la vita, e gli avvenimenti che l'hanno caratterizzata, della protagonista, sin da quando appena laureata occasionalmente conosce in treno un uomo di cui si innamora follemente e con cui mesi dopo va a convivere e da cui inseguito avrà una figlia. [+]

[+] la munro è canadese (di paolo)
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carolinasisto30 martedì 31 maggio 2016
drammaticià leggera... Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
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Decisamente un bel film, la vita di Julietta, osservata sotto diversi punti di vista in differenti momenti della sua vita, dalla sua gioventù, fino all'età adulta in speranza di rivedere sua figlia "perduta". Il regista è riuscito a raccontarci la vita di questa donna in soli 96 minuti, e tutto ha reso perfettamente l'idea. Una sceneggiatura e un'attitudine riconducibule ad Almodòvar, molto riuscita. Una vita raccontata dal punto di vista di una donna tormentata dal dolore con la speranza di ricominciare a vivere evitando il pensiero di suo marito e di sua figlia. Nonostante le molteplici sventure della donna e gli avvenimenti drammatici, il film non risulta pesante, anzi diventa sempre più piacevole seguirlo. [+]

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aabbaa venerdì 3 giugno 2016
bello Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Con 'Julieta', Almodovar è tornato a raccontare storie di donne forti e passionali ma anche deboli e impaurite, come Raimunda nel film 'Volver' e Manuela in 'Tutto su mia madre'. Tralasciando la breve descrizione della trama che può essere letta dal critico di mymovies, 'Julieta' è un'opera molto umana, realistica e commovente che riesce a raccontarci con grande maestria la vita di una donna tra gioie e dolori. Ottima la regia, solida la sceneggiatura, molto buone le interpretazioni degli attori. 'Julieta' non è un prodotto perfetto ma è un film che riesce a emozionare, a toccare il cuore e a trasmettere veri sentimenti.

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barone di firenze sabato 4 giugno 2016
laconico Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
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Pedro Almodòvar, ha il suo stile, i gay e le lesbiche non mancani mai, come non manca mai la malattia o il coma, dopo aver visto il film dell'aereo carico di gay mi ero un pò disinamorato, ma quando sono uscito dalla sala dopo aver visto "Julieta"   Emma Suarez da interpretazioni intensa delloa madre depressa e sconsolata, (juleta matura) Adriana Sofia Ugarte Pardal (Julieta giovane) una giovane e bellissima donna ha fatto la sua parte in maniera notevole, il nostro oriundo Dario Gradinetti (il compagno di Juleta matura) anche se la sua parte è relativa ha comunque caratterizzato al meglio il suo personaggio, Daniel Grao (L'uomo della vita Juleta il pescatore) è un personaggio che sfugge, il suo ruolo appare e scompare come una meteora il che non me lo fa inquadrare come attore, la parte dell'amante artista fanatica del bronzo e dei peni ma non la conosco. [+]

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mariele37 domenica 5 giugno 2016
mi dispiace per almodòvar Valutazione 1 stelle su cinque
50%
No
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Mi dispiace per Almodòvar, ma ha perso il suo smalto e la sua sfavillante sintesi. Troppi temi che si intrecciano e non trovano una spiegazione plausibile: la colpa, la morte, la tragedia sono lì, ineluttabili, davanti a noi. La vita di Julieta si svolge in balìa della casualità, come l'incontro in treno con uno sconosciuto con cui lei giustamente non vuole parlare,e che subito dopo guarda caso si suicida,e l'incontro, sempre in treno, con il grande amore della sua vita. Il bel ragazzo focoso di origine cubana accetterà la figlia non programmata e vorrà vivere con loro, continuando però i suoi incontri paralleli con un'altra donna. Il mare, violento e cupo, che gli fornisce il sostentamento, sarà anche la causa della sua morte nel giorno della scoperta della verità da parte di Julieta. [+]

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iuriv giovedì 4 agosto 2016
quasi il solito alodovar. Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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Difficile parlare di questo Julieta. Nonostante le straordinarie doti narrative di Almodovar, infatti, la sensazione che qui manchi qualcosa mi ha colpito fin dal termine della visone. Il regista, come al solito, pone una donna al centro della sua storia e la mette in relazione con un sentimento di perdita che ne domina l'esistenza. Questo, unito al senso di colpa che travolge tutti i personaggi principali, è il vero cardine attorno al quale la storia si muove. Lo spagnolo sceglie di rinunciare all'ironia, proponendo il racconto come un dramma classico e senza filtri. Ne esce una pellicola abbastanza convenzionale, girata con discrezione, priva di guizzi ma non di momenti intensi. Almodovar sceglie di non accompagnarci fino alla fine della storia, giudicando la sua opera, così com'è, già in grado di farci intuire gli sviluppi del rapporto centrale che la caratterizza. [+]

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gabriella mercoledì 24 agosto 2016
si no te vas Valutazione 4 stelle su cinque
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Julieta è una donna diversa da quelle che siamo abituate a vedere nei film del regista spagnolo, che lascia da parte gli eccessi, gli slanci emotivi irreverenti e grotteschi, quella voglia di vivere nonostante tutto, per lasciare posto a una storia raccontata da " dentro", così interna da abbassare i toni in un cinema sommesso e asciutto. Julieta è una donna di oltre 50 anni che all'ultimo momento decide di non partire più per il Portogallo assieme a Lorenzo, il suo compagno e di rimanere a Madrid, dopo aver incontrato Beatriz, che le dà notizie di Antia, la figlia di Julieta con la quale non ha rapporti da tredici anni. L'allontanamento volontario della figlia , vissuto con immenso dolore da parte della madre che ha trascorso oltre un decennio nell'inutile attesa di rivederla, fa prendere alla donna la decisione di scrivere una lettera ad Antia, affidare alle pagine di un quaderno il suo vissuto. [+]

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