Titolo originale | Inhebbek Hedi |
Anno | 2016 |
Genere | Commedia |
Produzione | Tunisia, Belgio, Francia |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Mohamed Ben Attia |
Attori | Majd Mastoura, Rym Ben Messaoud, Sabah Bouzouita, Hakim Boumessoudi Omnia Ben Ghali, Hakim Boumsaoudi, Sonia Ben Jemaa, Arwa Ben Ismail, Ahmed Hamdi (II), Lilia Kamoun, Souhail Abdeljaoued, Dana Abed. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento sabato 20 febbraio 2016
Costretto ad allontanarsi da casa per lavoro, Hedi incontra Rim, per la quale prova subito attrazione. Ora Hedi si trova dinanzi a un bivio. Il film è stato premiato al Festival di Berlino,
CONSIGLIATO SÌ
|
Hedi è un giovane tunisino che lavora per un’agenzia della Peugeot nel proprio Paese. Sta per sposarsi con una ragazza che appartiene a una famiglia molto legata alle tradizioni e ha una madre che gli fa sentire il peso della propria presenza. Costretto ad allontanarsi da casa per lavoro a pochi giorni dale nozze, incontra Rim, una danzatrice, per la quale prova un’immediata attrazione. Ora Hedi si trova, per la prima volta nella sua vita, dinanzi a un bivio.
Dopo aver diretto cinque corti Mohamed Ben Attia approda al suo primo lungometraggio (che vede tra i produttori i fratelli Dardenne) con un progetto ambizioso: descrivere, attraverso le vicende che coinvolgono il protagonista, la situazione socio-politica attuale della Tunisia. Non si tratta di un’impresa facile, soprattutto con un film che viene proposto a un pubblico che non è tenuto ad avere presenti le varie fasi che negli ultimi anni ha attraversato questa ancora fragile democrazia sottoposta alle onde d’urto del fondamentalismo islamico.
Non ci sono manifestazioni o attentati nel film, gli eventi politici vengono citati con enorme parsimonia. È di fatto Hedi che finisce con il rappresentare una nuova generazione dolorosamente in bilico tra l’accettazione passiva di uno status quo pervasivo e la possibilità di un mutamento sostanziale che passa anche attraverso il ruolo della donna. La madre, la futura sposa e Rim appartengono a mondi del tutto diversi, costrette a convivere nel rispetto delle convenzioni oppure cercando di sfuggire loro (come fa Rim) anche cercando un proprio spazio di libertà fuori dai confini nazionali. Anche se ciò finisce con l’inibire una progettualità compiutamente definita. Il problema però resta quello della lettura di secondo livello che non è a disposizione di tutti. A un primo e più elementare livello invece si rischia di leggere la vicenda sul piano dei rapporti interpersonali. In questo caso il déjà vu è in agguato.
Hedi ha 26 anni, tunisino, lavora come venditore per la Peugeot senza particolare successo. Sembra indifferente alle cose che gli accadono intorno, tra queste la più importante è il suo stesso matrimonio che avverrà di li a pochi giorni. Mentre le famiglie fervono nei preparativi e continuano a ignorare le sue necessità appena esplicitate, viene inviato dalla Peugeot sulla [...] Vai alla recensione »