francesca romana cerri
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sabato 25 marzo 2017
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tuttosommato non sembra italiano
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Devo dire che ho apprezzato del film la sceneggiatura e la regia, tuttosommato riesce a dare una fotografia impietosa di questa generazione , è un film che riesce a stare nella linea e non entra nel sentimentalismo cosa che lo avrebbe distrutto. Castellitto regista si dimostra al disopra di molti giovanilistici e ingenui registi italiani, probabilmente è più colto e più fine . I due attori in effetti sono adeguati in modo iperrealistico a quello che la sceneggiatura vuol raccontare, anche se non guasterebbe come in America vedere attori all'opposto dei caratteri che devono interpretare calarsi nel personaggio. Ma per l'italiano è chiedere troppo. Qui Scamarcio è coatto come lo è lui e lei parla un pò intubata come parla nella vita, ma l'emozioni le mettono e insieme sono credibili.
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Devo dire che ho apprezzato del film la sceneggiatura e la regia, tuttosommato riesce a dare una fotografia impietosa di questa generazione , è un film che riesce a stare nella linea e non entra nel sentimentalismo cosa che lo avrebbe distrutto. Castellitto regista si dimostra al disopra di molti giovanilistici e ingenui registi italiani, probabilmente è più colto e più fine . I due attori in effetti sono adeguati in modo iperrealistico a quello che la sceneggiatura vuol raccontare, anche se non guasterebbe come in America vedere attori all'opposto dei caratteri che devono interpretare calarsi nel personaggio. Ma per l'italiano è chiedere troppo. Qui Scamarcio è coatto come lo è lui e lei parla un pò intubata come parla nella vita, ma l'emozioni le mettono e insieme sono credibili. Tutto sommato non sembra un film italiano.Ottimi i movimenti di macchina.
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stefano capasso
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martedì 19 gennaio 2016
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la necessaria elaborazione di un dolore
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Gaetano e Delia si incontrano a cena in un ristorante per organizzare le vacanze dei figli. Hanno passato anni intensi insieme, hanno fatto una famiglia, con due figli, ma non sono stati capaci di crescere insieme finendo per separarsi. La cena diventa occasione di rivivere tutta la loro storia, confrontarsi in modo schietto, tra momenti di gioia e di dolore che i ricordi inevitabilmente portano, e di porre nuove basi per la loro vita futura.
A volte poco credibile nei personaggi e negli episodi che si succedono il film di Sergio Castellitto racconta in modo convincente e con emozioni la storia di tante coppie, che cominciano la loro vita insieme giovani, formano una famiglia e poi si ritrovano dopo qualche anno a fare i conti con le loro stesse aspirazioni mai definite.
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Gaetano e Delia si incontrano a cena in un ristorante per organizzare le vacanze dei figli. Hanno passato anni intensi insieme, hanno fatto una famiglia, con due figli, ma non sono stati capaci di crescere insieme finendo per separarsi. La cena diventa occasione di rivivere tutta la loro storia, confrontarsi in modo schietto, tra momenti di gioia e di dolore che i ricordi inevitabilmente portano, e di porre nuove basi per la loro vita futura.
A volte poco credibile nei personaggi e negli episodi che si succedono il film di Sergio Castellitto racconta in modo convincente e con emozioni la storia di tante coppie, che cominciano la loro vita insieme giovani, formano una famiglia e poi si ritrovano dopo qualche anno a fare i conti con le loro stesse aspirazioni mai definite. Bello il dispositivo di raccontare in montaggio parallelo nell‘arco delle due ore della durata della cena, gli anni di storia passata insieme, i riflessi dei ricordi nel presente del loro dialogo che alterna momenti di grande rabbia ad altri di amore. Una storia che ho trovato coinvolgente perché tocca punti che tutti abbiamo conosciuto, l’innamoramento, il conflitto e la fine. I due protagonisti iniziano trascinati da una grande passione e vengono proiettati in un futuro che non hanno mai realmente scelto consapevolmente. Incapaci di definire i loro desideri e le loro aspirazioni, fondamentali per una vita appagante oltre quella della famiglia. Ed è la mancanza di amore per se stessi che rende difficile amare l’altro e che porta alla fine rovinosa del rapporto. Ripercorrendo il conflitto che li ha portati sin a quel punto che i due protagonisti possono ridefinire le loro identità e sciogliere quel vincolo che permetterà la loro maturazione.
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marione
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domenica 17 gennaio 2016
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ennesima storia di coppia in crisi
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Quanti sono nella storia del cinema i racconti di coppie in crisi? Infiniti. Dagli anni 70' si sono succeduti solo in Italia tanti film, molti anche pregevoli, viene subito in mente tra gli altri" Io so che tu sai che io so ". Nessuno si salva da solo si inserisce in questo lungo filone, senza aver nulla da aggiungere, senza essere moderno o particolarmente profondo. Un filmetto certamente carino che non colpisce e non emoziona, con una tecnica narrativa un po' stantia, un gusto un po' retrò. Altri film italiani più incisivi e profondi ho visto di recente sul tema della coppia, spicca fra tutti "Qualche nuvola", passato inosservato. In disaccordo con alcuni commentatori trovo Scamarcio in ottima forma, molto fluido e naturale al confronto di una Trinca un po' freddina e impacciata.
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Quanti sono nella storia del cinema i racconti di coppie in crisi? Infiniti. Dagli anni 70' si sono succeduti solo in Italia tanti film, molti anche pregevoli, viene subito in mente tra gli altri" Io so che tu sai che io so ". Nessuno si salva da solo si inserisce in questo lungo filone, senza aver nulla da aggiungere, senza essere moderno o particolarmente profondo. Un filmetto certamente carino che non colpisce e non emoziona, con una tecnica narrativa un po' stantia, un gusto un po' retrò. Altri film italiani più incisivi e profondi ho visto di recente sul tema della coppia, spicca fra tutti "Qualche nuvola", passato inosservato. In disaccordo con alcuni commentatori trovo Scamarcio in ottima forma, molto fluido e naturale al confronto di una Trinca un po' freddina e impacciata. 2 stelle e 1/2.
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maria antonietta tomassetti
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sabato 21 novembre 2015
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riconoscere il valore di un amore ci rende liberi
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Film drammatico, ricco di sentimento e di emozioni che risuonano nello spettatore, buona la regia, la colonna sonora e ottima l'interpretazione di Scamarcio e Trinca. Molto realistico il film non cade mai nel melodrammatico e nello scontato e da innumerevoli spunti di riflessione per quanto riguarda l'universo delle emozioni che gli eventi suscitano in noi anche sulla base del nostro passato che determina chi siamo. Modi diversi di vivere l'amore e ciò che la vita ci riserva (incontro della coppia con Vecchioni e la compagna), nuove possibilità che si delineano all'orizzonte...
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franci9292
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martedì 6 ottobre 2015
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le molteplici facce dell'amore sul grande schermo
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Solitamente, non saprei dire perchè, mi trovo ad essere scettica riguardo la cinematografia italiana. In questo caso, invece, sento il bisogno di dire che Riccardo scamarcio e Jasmine Trinca, diretti da un grande Sergio Castellitto, hanno indossato perfettamente i loro ruoli. Una coppia di separati : Delia, nutrizionista con problemi di anoressia, dovuti all’abbandono prematuro del padre e alla disattenzione della madre e Gaetano, scrittore amatoriale con la passione per la boxe. Entrambi decidono di andare a cena in un ristorante per discutere sulle vacanza estive dei propri figli. Il momento in cui si siedono a tavola lo considererei l'inizio vero e proprio della pellicola; grazie a ripetuti flashback intervallati dal momento presente in cui i due cenano abbiamo, infatti, l'opportunità di rivivere cronologicamente i punti salienti della loro storia d’amore: l'inizio, lo svolgimento, la fine.
Un film che va visto con attenzione e capacità di leggere tra le righe parole non dette e guardi sfuggevoli. All'inzio della cena i due protagonisti sembrano incarnare perfettamente una coppia di separati in maniera non propriamente pacifica: un mix di disprezzo reciproco e, allo stesso tempo, l'obbligo di rimanere in contatto per parlare dei propri figli, sarà alla base della prima parte della pellicola. Successivamente si passerà al rancore, rancore che farà capire allo spettatore quella che è veramente la realtà: Gaetano e Delia sono ancora innamorati l'uno dell'altra. Non riescono a dimenticarsi, non riescono a dimenticare l'amore che li ha uniti; allo stesso tempo, però, si colpevolizzano a vicenda per i propri errori e per il fatto che non sono stati in grado di stringere i denti e oltrepassare insieme le difficolà. Emblematica la frase che Gaetano dirà a Delia a metà della cena "Ci pensi mai a come sarebbe stato, se invece di lasciar perdere, avessimo lottato?" Delia non risponde ma è percepibile ad occhio nudo il suo stesso dubbio, la sua stessa domanda. Sarà Roberto Vecchioni, che nel film interpreta la parte di un uomo malato innamorato ancora della propria moglie dopo numerosi anni di matrimonio, a dare ai due protaogisti l'insegnamento più prezioso; sarà infatti proprio lui a pronunciare la frase che darà il titolo al film "Nessuno si salva da solo".
Delia e Gaetano lo sanno. Sanno che avrebbero potuto salvarsi insieme, ma allo stesso tempo sono consapevoli di non essere riusciti ad affrontare i cambiamenti che, inevitabilmente, una storia d'amore ha bisogno di compiere. La bellissima canzone di Lucio Dalla " La sera dei Miracoli" fa da cornice alla scena finale della pellicola. Delia è affacciata alla finestra con in mano un piatto di spaghetti. Gaetano passeggia nella piazza, consapevole degli occhi attenti della moglie, si gira, è un attimo. Delia rimane immobile, spiazzata, ma felice. È felice anche Gaetano. È la notte dei miracoli. “ Lontano una luce diventa sempre più grande nella notte che sta per finire. È la nave che fa ritorno, per portarci a dormire.” Ormai si accendono le luci dell'alba è tempo di tornare a vivere la realtà, con la sorda consapevolezza che, forse, ci si può salvarre da soli, ma sia Delia, sia Gaetano dovranno fare i conti per sempre con un amore che difficilmente potrà essere dimenticato.
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vins79
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mercoledì 2 settembre 2015
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film davvero emozionante
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I due protagonisti - Jasmine Trinca e Riccardo Scamarcio - sono di una bravura incredibile, aiutati da una scrittura fluida, da una direzione misurata e da un ottimo cast di supporto, in particolare Anna Galiena (ben tornata!), Marina Rocco e un inaspettato Roberto Vecchioni. Il film parla di una storia d'amore deragliata fra due persone appartenenti alla generazione di quelli che "sono cresciuti fra il crollo del muro di Berlino e l'11 Settembre: circondati da macerie". Il film, quindi, descrive con credibilità una fascia specifica di 30-40enni: quella di certi laureati con velleità artistiche castrate, spesso infantili nelle loro manie di grandezza intellettuale e ingenuità.
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I due protagonisti - Jasmine Trinca e Riccardo Scamarcio - sono di una bravura incredibile, aiutati da una scrittura fluida, da una direzione misurata e da un ottimo cast di supporto, in particolare Anna Galiena (ben tornata!), Marina Rocco e un inaspettato Roberto Vecchioni. Il film parla di una storia d'amore deragliata fra due persone appartenenti alla generazione di quelli che "sono cresciuti fra il crollo del muro di Berlino e l'11 Settembre: circondati da macerie". Il film, quindi, descrive con credibilità una fascia specifica di 30-40enni: quella di certi laureati con velleità artistiche castrate, spesso infantili nelle loro manie di grandezza intellettuale e ingenuità. La storia è raccontata in maniera non lineare, con un uso sapiente di flashbacks rivelatori. Da un punto di vista tecnico - montaggio, fotografia, suono - la pellicola è veramente un ottimo prodotto cinematografico.
"Nessuno si salva da solo" è una storia "sospesa, di persone che si sfiorano, forse non si trovano, però si cercano", un po' come le storie preferite dalla problematica protagonista. Ma aldilà della sceneggiatura convincente e della regia calzante, elegante, mai troppo invadente (finalmente Castellitto ha smesso di fare lo "sborone" con la macchina da presa), il film è tutto retto sulle spalle larghe di Scamarcio e dalla Trinca, i cui ruoli sono faticosi, pervasi da una tensione che deve essere espressa, ma mai fino in fondo. I due attori, dunque, si sono immolati in un vero e proprio tour de force interpretativo, in modo da consegnare allo spettatore momenti di grande intensità emotiva. Il regista Castellitto avrà sicuramente avuto un bel da fare a dirigerli con maestria. Momenti molto commoventi, finale bellissimo. In Francia o in Inghilterra, questo film sarebbe stato osannato. Siccome siamo in Italia, il pubblico non lo ha capito e la critica non se l'è filato, anche se sia la Trinca che Scamarcio sono stati - giustamente! - candidati al Davide di Donatello e al Nastro d'Argento, pur non vincendo nessuno di questi premi: peccato!
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knecht
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martedì 30 giugno 2015
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il cinema si salva anche con questi film
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Ottimo film, il transfer bidirezionale delle emozioni riesce, scorrono avanti e indietro le pagine della nostra vita attraverso gli sguardi di Jasmine e Riccardo. L'alta fedeltà dei sentimenti vince sulla compressione quotidiana, il finale è da maestri del cinema.
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ultimoboyscout
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mercoledì 3 giugno 2015
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viaggio in un amore lontano.
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Sergio Castellitto porta al cinema l'omonimo romanzo di Margaret Mazzantini per raccontare di un'appassionata e travolgente quanto rancorosa storia d'amore che viene analizzata al tavolo di un ristorante (che per l'occasione si trasforma in un ring) dalla coppia che l'ha vissuta. La storia si svolge su due piani temporali con continui rimandi tra presente e passato che permettono di conoscere l'evoluzione dell'amore dei due protagonisti, Gaetano e Delia, coniugi ormai separati che non se le mandano a dire, rivivendo in flashback e a posteriori la loro storia. La parte più interessante del film, forse l'unica, è la costruzione: nel presente si parte dallo scontro per giungere ad una difficile pacificazione, nel passato si va dall'amore incredibile ed assoluto al disamore più totale.
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Sergio Castellitto porta al cinema l'omonimo romanzo di Margaret Mazzantini per raccontare di un'appassionata e travolgente quanto rancorosa storia d'amore che viene analizzata al tavolo di un ristorante (che per l'occasione si trasforma in un ring) dalla coppia che l'ha vissuta. La storia si svolge su due piani temporali con continui rimandi tra presente e passato che permettono di conoscere l'evoluzione dell'amore dei due protagonisti, Gaetano e Delia, coniugi ormai separati che non se le mandano a dire, rivivendo in flashback e a posteriori la loro storia. La parte più interessante del film, forse l'unica, è la costruzione: nel presente si parte dallo scontro per giungere ad una difficile pacificazione, nel passato si va dall'amore incredibile ed assoluto al disamore più totale. Musiche e sesso sono parte integrante della pellicola, le prime esaltano le atmosfere e sottolineano precisi momenti, il secondo è spesso esplicito (almeno non si rende ridicolo) e segna la fortissima attrazione sessuale tra i due e ne scandisce le tappe della loro storia, diventando quasi curativo dopo che Delia confessa i suoi segreti adolescenziali e scomparendo quando la coppia entra in crisi. Crisi che non ha quasi motivi, o almeno Delia e Gaetano non sanno darne spiegazioni valide, convinti, anzi illusi, che pur sposandosi sarebbero rimasti i giovani amanti che erano e che non sono più. La pellicola analizza trasporto e rabbia che segnano le due fasi dell'arco sentimentale della coppia e i possibili motivi della loro crisi (dal rapporto conflittuale coi genitori, alle pessime esperienze di lei fino al tradimento di lui) ma una delle scene più significative è l'incontro con gli sconosciuti Vito e Lea, coppia avanti con gli anni ma apparentemente felici e innamorati nonostante confessino di essere nel bel mezzo di una lotta dolorosissima contro il cancro: i due chiedono a Delia e Gaetano di pregare per loro, proprio perchè nessuno si salva da solo.
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smeriglio
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domenica 5 aprile 2015
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da vedere
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erinna78
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lunedì 30 marzo 2015
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scamarcio abbaia !
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Storia gradevole attori sbagliati.
Scamarcio in particolare stona sempre ... mai credibile.
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