giampituo
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mercoledì 23 dicembre 2015
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futuro senza futuro
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Irrational man.
" Mentre ti fermi a parlare, parlare, parlare , la vita, meravigliosa , è già fuggita via". Era maggio quando avevo letto qualcosa di questo film che stava per uscire nelle sale USA, e mi era piaciuta.
Ieri finalmente al cinema. Con notevoli aspettative. E Allen non smentisce il suo talento. Il film è ben raccontato con il tema della casualità e della poca importanza della vita se non collegata ad un obbiettivo per cui valga la pena vivere. Il professore di filosofia preceduto dalle notizie di uomo complicato e maledetto dedito all'alcol con l'intento di cercare nell'orgasmo il suo antidolorifico alla vita.
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Irrational man.
" Mentre ti fermi a parlare, parlare, parlare , la vita, meravigliosa , è già fuggita via". Era maggio quando avevo letto qualcosa di questo film che stava per uscire nelle sale USA, e mi era piaciuta.
Ieri finalmente al cinema. Con notevoli aspettative. E Allen non smentisce il suo talento. Il film è ben raccontato con il tema della casualità e della poca importanza della vita se non collegata ad un obbiettivo per cui valga la pena vivere. Il professore di filosofia preceduto dalle notizie di uomo complicato e maledetto dedito all'alcol con l'intento di cercare nell'orgasmo il suo antidolorifico alla vita. Oltre che nell'alcol. Che non conosce più prudenza, che non conosce più timori. Pronto ad affrontare un futuro che non ha più futuro. La morte che non gli fa paura. Anzi morte come ancora di salvezza. Capace di affontarla tre volte in una rapida roulette russa. Poi un occasionale discorso ascoltato e rubato a delle persone in un pub gli cambia l'esistenza, con la scelta, lucida e allo stesso tempo folle, di uccidere una persona, un giudice, per cambiare il destino di un'altra triste storia umana. Di una persona che neanche conosce. La narrazione continua e ti tiene lo stesso incollato alla poltrona ma perché la storia è raccontata troppo bene. Il finale un po' scontato non mi prende o sono io che resisto e non mi faccio prendere. La colonna sonora all'altezza del resto.
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ralphscott
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martedì 22 dicembre 2015
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ancora spunti di riflessione
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Film sapido,intrigante,ma al contempo un po' stringato,come se ormai il regista si senta così sicuro da risparmiare su inquadrature ed elementi di contorno. La sensazione che il tutto sia un po' buttato lì,consapevolmente un po' sciatto,nonostante la bellezza degli edifici e dei giardini dove Abe insegna. Mi è piaciuta particolarmente la recitazione di Parker Posey,una disperata Rita. Il tema di fondo è molto interessante.
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flyanto
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martedì 22 dicembre 2015
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quanta importanza possono avere le coincidenze
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L'ultima opera di Woody Allen, "Irrational Man", puntualmente esce, come ogni anno, nelle sale cinematografiche destando subito l'interesse dello spettatore. Se poi questi, verrà deluso o meno, non si sa sino alla visione reale della pellicola.
River Phoenix qui è un professore di filosofia, con un passato "oscuro" di uso smodato di alcool e droghe , nonchè svariate storie sentimentali con le proprie allieve più giovani, il quale si trasferisce in un nuovo college in California al fine di ricominciare (forse) una nuova esistenza. Dedito sempre un pò all'uso dell'alcool, in realtà il suddetto professore trascina le sue giornate demotivato e senza più alcun interesse che lo renda vivo.
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L'ultima opera di Woody Allen, "Irrational Man", puntualmente esce, come ogni anno, nelle sale cinematografiche destando subito l'interesse dello spettatore. Se poi questi, verrà deluso o meno, non si sa sino alla visione reale della pellicola.
River Phoenix qui è un professore di filosofia, con un passato "oscuro" di uso smodato di alcool e droghe , nonchè svariate storie sentimentali con le proprie allieve più giovani, il quale si trasferisce in un nuovo college in California al fine di ricominciare (forse) una nuova esistenza. Dedito sempre un pò all'uso dell'alcool, in realtà il suddetto professore trascina le sue giornate demotivato e senza più alcun interesse che lo renda vivo. Nè la corte serrata di una bella collega sua coetanea, nè quella, mista ad ammirazione, di una sua bella ed intelligente studentessa, riesce a scuoterlo dal profondo torpore, per non dire stato depressivo, Ma non appena e del tutto casualmente gli si configura di poter commettere una sorta di delitto perfetto per fini , secondo lui, di pura e mera giustizia, egli in pratica si rianima ed in lui si riaccende la voglia di vivere con grande entusiasmo. Nel corso della vicenda l'azione tanto studiata e portata a termine con successo porterà a delle conseguenze che ingarbuglieranno sempre di più l'esistenza quotidiana del professore sino al suo tragico epilogo.
Per quanto ben fatto registicamente parlando, nonchè ben interpretato, "Irrational Man" nel suo complesso purtroppo delude e coinvolge poco lo spettatore: delude perchè la pellicola si rivela una sorta di ripetizione nel contenuto e nella tesi espressa (qui peraltro in forma molto più esile) dei precedenti e più riusciti "Crimini e Misfatti" e "Match Point" , e coinvolge poco perchè, appunto, la vicenda in sè è una sorta di "già visto" e pertanto fin troppo scontata e prevedibile. A differenza dei due sopra citati e superiori lavori precedenti di Allen, il protagonista qui subisce una sorte a lui poco favorevole e del tutto punitiva, ma l'intero andamento della storia e la tesi delle coincidenze positive o negative che determinano più o meno il destino di un individuo costituiscono il pensiero di Allen che il pubblico conosce già sin troppo bene e dunque non rivela nulla di nuovo od eclatante.
E' più che naturale che, ideando e realizzando un film all'anno, alla fine possa mancare l'ispirazione e soprattutto quell'originalità di pensiero che già precedentemente è stata più volte, e meglio, espressa in opere precedenti. Negli ultimi Allen si diletta a costruire "divertissment" più , forse, per un piacere personale che, forse, per il pubblico in sè e pertanto anche quest'ultimo deve accettarlo così com'è, senza grosse attese, godendosi i suoi lavori come un puro e semplice esempio di stile, di impeccabili dialoghi e di buone performances di attori. Nel caso, vanno menzionati l'ottimo River Phoenix nella parte del professore depresso ed Emma Stone in quella della sveglia ed intelligente studentessa universitaria.
Da vedere per conoscere e completare l'intera filmografia di Allen.
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(di erischnee)
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ruggys
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martedì 22 dicembre 2015
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bentornato woody
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ho apprezzato davvero tanto irrational man; i paragoni con match point (che considero la vetta toccata da allen, nonchè un capolavoro) sono parecchi, e sicuramente questo film non giunge al picco toccato da quest'ultimo. tuttavia noto anche un diverso punto di vista, un approccio differente da parte di allen, che indirizza verso il protagonista non l'odio del pubblico (in match point arrivi a detestare la fortuna/caso del protagonista), bensì quasi un'ironica simpatia verso questo filosofo, che fa passare in secondo piano il suo essere un'omicida. Per me sta qui la gran bravura di woody
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wwiwa
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martedì 22 dicembre 2015
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molto bello
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Tra i tantissimi film sfornati da Woody Allen ogni tanto c'é un gioiellino e questo film mi é piaciuto tanto.Riprende un po' i temi di Match Point con un finale inaspettati.Bravissimi gli attori consigliato
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gnomohulk
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lunedì 21 dicembre 2015
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una trama non adatta ad allen
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Il film parte bene ma delude quando si trasforma in un thriller. I tipici dialoghi serrati dei film di Allen sono assolutamente inadatti a questo copione che avrebbe meritato una maggior cura delle atmosfere e un maggior spessore del personaggio del professore assassino, trasformato invece, nel terzo finale del film, quasi in una macchietta, grazie anche a una voce di doppiaggio dalla tonalità a mio giudizio non coerente. Buoni gli attori, ma calati in un film diretto nella parte finale da un regista sbagliato.
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gnomohulk
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lunedì 21 dicembre 2015
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una trama non adatta ad allen
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Il film parte bene ma delude quando si trasforma in un thriller. I tipici dialoghi serrati dei film di Allen sono assolutamente inadatti a questo copione che avrebbe meritato una maggior cura delle atmosfere e un maggior spessore del personaggio del professore assassino, trasformato invece, nel terzo finale del film, quasi in una macchietta, grazie anche a una voce di doppiaggio dalla tonalità a mio giudizio non coerente. Buoni gli attori, ma calati in un film diretto nella parte finale da un regista sbagliato.
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maurizio meres
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lunedì 21 dicembre 2015
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allen,l'imprevedibile
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Interpretazione di questo film molto surreale in un tragicomico finale da film muto anni trenta,ma con dei risvolti esistenziali che secondo il mio parere si fondono in un qualcosa di reale nella vita di una qualsiasi persona,senza arrivare all'estremo come nel film di uccidere,ma di desiderare che quella persona non ci fosse,o come augurare all'altro inteso come antagonista il più completo fallimento,la liberazione per la riconquista di se stessi,nel film è intesa come eliminazione fisica per chi è un danno ad altre persone.
Allen questa volta ridisegna un quadro psicologico della sua più profonda personalità alla ricerca di nuovi stimoli,la morte ridiventa una sua esigenza di espressione artistica,rimane sempre la grande capacità di Allen di trasformare il tragico in comico ,dialogato magistralmente come suo solito,impossibile distrarsi.
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Interpretazione di questo film molto surreale in un tragicomico finale da film muto anni trenta,ma con dei risvolti esistenziali che secondo il mio parere si fondono in un qualcosa di reale nella vita di una qualsiasi persona,senza arrivare all'estremo come nel film di uccidere,ma di desiderare che quella persona non ci fosse,o come augurare all'altro inteso come antagonista il più completo fallimento,la liberazione per la riconquista di se stessi,nel film è intesa come eliminazione fisica per chi è un danno ad altre persone.
Allen questa volta ridisegna un quadro psicologico della sua più profonda personalità alla ricerca di nuovi stimoli,la morte ridiventa una sua esigenza di espressione artistica,rimane sempre la grande capacità di Allen di trasformare il tragico in comico ,dialogato magistralmente come suo solito,impossibile distrarsi.
Personalmente preferivo i suoi ultimi lavori,ma questo è Allen.
Cast giusto nei ruoli con una Emma Stone completamente a suo agio,molto dolce e ovattata nei panni di una studentessa in cerca di emozioni forti senza mai compromettere la sua femminilità,acqua e sapone.
Joaquin Phoenix da al personaggio il giusto equilibrio,passando dalla delusione esistenziale,senza nessun stimolo dell'essere,alla più completa felicità ritrovata ma soltanto nella sua dimensione,attore molto duttile nel ricoprire ruoli con personalità multiple.
Sicuramente non è il miglior Woody Allen o perlomeno non è quello che ci si aspettava,ma come altri suoi film il tempo sarà giudice.
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nanni
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lunedì 21 dicembre 2015
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irrational man
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Abe è un depresso insegnante di filosofia.
Il suo tormentato disinteresse per la vita affascina colleghe e studentesse.
Suo malgrado si ritroverà sedotto da due di loro.
L’ascolto casuale dello sfogo di una vicina di tavolo di un bar sarà per il Prof l’occasione per ritrovare vigore ed entusiasmo, ma anche l’inizio di un percorso parallelo dagli esiti imprevedibili.
Woody Allen, ancora una volta (Match Point), torna sui temi alti, a lui evidentemente cari (o forse non ha più molto altro da dire...?!?!), del Superuomo, del Caso, del Determinismo ......ed altro.....
Il lavoro, molto ben congeniato e recitato ha, però, il demerito di risultare esteticamente troppo “perfetto”.
La patinatura della confezione ha l’effetto di allontanare lo spettatore.
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Abe è un depresso insegnante di filosofia.
Il suo tormentato disinteresse per la vita affascina colleghe e studentesse.
Suo malgrado si ritroverà sedotto da due di loro.
L’ascolto casuale dello sfogo di una vicina di tavolo di un bar sarà per il Prof l’occasione per ritrovare vigore ed entusiasmo, ma anche l’inizio di un percorso parallelo dagli esiti imprevedibili.
Woody Allen, ancora una volta (Match Point), torna sui temi alti, a lui evidentemente cari (o forse non ha più molto altro da dire...?!?!), del Superuomo, del Caso, del Determinismo ......ed altro.....
Il lavoro, molto ben congeniato e recitato ha, però, il demerito di risultare esteticamente troppo “perfetto”.
La patinatura della confezione ha l’effetto di allontanare lo spettatore.
Il film, dunque, è molto ben fatto ma non coinvolge e non emoziona mai.
Ciao Nanni
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gpistoia39
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lunedì 21 dicembre 2015
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sempre grande il vecchio woody
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Come al solito non sono d'accordo con il vostro critico, per me troppo interpretativa. Questo film di Woody Allen mi è piaciuto parecchio, una bella storia ben narrata, con un bel ritmo, dei paesaggi e delle luci stupende. L'attrice che interpreta la studentessa innamorata, veramente fantastica. Che dire della "morale" che posso trarre? Il primo personaggio, il professore di filosofia egregiamente interpretato: un vero delinquente che fa il "perbene" facendo il depresso, quello che non ha più nulla da dire e da fare, che appena pensa di uccidere qualcuno e farla franca si rianima, riacquista la voglia di vivere, un vero delinquente sotto le vesti dell'esistenzialista intellettuale, nella realtà ce ne sono tanti, io a suo tempo ne ho conosciuto qualcuno.
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Come al solito non sono d'accordo con il vostro critico, per me troppo interpretativa. Questo film di Woody Allen mi è piaciuto parecchio, una bella storia ben narrata, con un bel ritmo, dei paesaggi e delle luci stupende. L'attrice che interpreta la studentessa innamorata, veramente fantastica. Che dire della "morale" che posso trarre? Il primo personaggio, il professore di filosofia egregiamente interpretato: un vero delinquente che fa il "perbene" facendo il depresso, quello che non ha più nulla da dire e da fare, che appena pensa di uccidere qualcuno e farla franca si rianima, riacquista la voglia di vivere, un vero delinquente sotto le vesti dell'esistenzialista intellettuale, nella realtà ce ne sono tanti, io a suo tempo ne ho conosciuto qualcuno. Questo professore è disposto a reiterare un omicidio, questa volta per salvarsi la pelle e non pagare il dazio per il primo che ha eseguito per puro piacere, senza sporcarsi le lani, scegliendo come tutti i vigliacchi il veleno. Woody lo fa cedere nella sua stessa trappola. La studentessa brillante, e umanamente senza spessore come l'acqua, tutta cultura e cervello, che come al solito si innamora del suo professore di filosofia, un classico, che crede che lui sia un genio, salvo poi scoprire che è solo un delinquente. Bella la studentessa, affascinante, che lascia e riprende quello stupido fidanzato "innamorato". Personaggi tutto sommato negativi, come la professoressa che per lasciare il marito ha bisogno di avere uno con il quale andare. Tutto questo in una cornice perfetta, fiori, case, interni, ristoranti, stalle e cavalli, tutto molto chic, lussuoso, un ambiente borghese, ricco. Ancora una volta Woody mette le mani dentro ai luoghi comuni, e fa vedere come dietro alla "facciata" di perbenismo si celi la noia, il luogo comune, la ingenuità. Grazie Woody, non mi hai deluso.
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