onufrio
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domenica 21 giugno 2015
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l'enigma di alan turing
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Cumberbatch si sveste finalmente dei panni di Sherlock, ricoprendo brillantemente un complesso personaggio come Alan Turing, famoso ma al tempo stesso misterioso matematico a cui si vede fondamentalmente la nascita del computer. La storia si svolge in tre diversi periodi, l'epoca adolescenziale nel college, il periodo della secconda guerra mondiale ed il 1951. Un ottimo film con un cast notevole, ma soprattutto si tratta di una storia vera, il che la rende ancora più interessante oltre che credibile.
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kyotrix
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domenica 24 maggio 2015
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bello
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Mi ha catturato. Bravo il protagonista, ma anche gli altri. Alcune frasi sono stupende ( le trovate nella sezioni frasi ).
Tratto da una storia vera ( che non conoscevo... )
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beppe baiocchi
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venerdì 15 maggio 2015
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alain turning, genio o macchina?
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Siamo all'inizio della Seconda guerra mondiale, in Inghilterra. Alan Turning (Benedict Cumberbacht), genio matematico e crittografo, sostiene che sia possibile vincere il conflitto mondiale riuscendo a crittografare il complicatissimo codice con cui i nazisti si scambiano i messaggi chiamato "Enigma", creando una macchina "pensante", un calcolatore elettronico capace di decifrarlo. Per questo si propone al governo Britannico che lo ingaggia segretamente.
La cosa che subito risalta all'occhio di questo film è la "perfezione stilistica" della messa in scena che è ricca di dettagli e molto suggestiva, cosa davvero da tenere in conto considerato anche il budget piuttosto "limitato" (si parla comunque di 15 milioni di dollari).
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Siamo all'inizio della Seconda guerra mondiale, in Inghilterra. Alan Turning (Benedict Cumberbacht), genio matematico e crittografo, sostiene che sia possibile vincere il conflitto mondiale riuscendo a crittografare il complicatissimo codice con cui i nazisti si scambiano i messaggi chiamato "Enigma", creando una macchina "pensante", un calcolatore elettronico capace di decifrarlo. Per questo si propone al governo Britannico che lo ingaggia segretamente.
La cosa che subito risalta all'occhio di questo film è la "perfezione stilistica" della messa in scena che è ricca di dettagli e molto suggestiva, cosa davvero da tenere in conto considerato anche il budget piuttosto "limitato" (si parla comunque di 15 milioni di dollari).
Un altro plauso va fatto al regista, Morten Tyldum, danese, a me sconosciuto, che dirige con grande maestria e notevole raffinatezza,senza azzardare mai nelle inquadrature ma che mostra comunque un ottimo talento. Anche il ritmo è ottimo e, anche se non c'è mai vera azione (perchè la guerra, in questo film, è combattuta dietro una scrivania) non annoia mai. Pure i dialoghi sono notevoli,c'è stata una gran cura infatti anche nella sceneggiatura (che è una trasposizione di un libro biografico su Turning di Andrew Hodges). Gli attori, tutti molto inglesi, sono stati davvero bravi. Chiaramente primeggia Cumberbacht nel ruolo di questo protagonista freddo e geniale, ma anche gli altri si comportano molto bene, da Keira Knightley a Matthew Goode, a Mark Strong, a Charles Dance.
Un film che sembra davvero perfetto, ma che ha una forte problematica.La figura del protagonista. Alan Turning infatti sembra vivere fuori dal mondo, sembra parlare un linguaggio diverso dal nostro, sembra essere lui stesso una macchina. Questa sua fredezza e lontananza dalla realtà porta (forse) a non coinvolgerci davvero (emotivamente) nella sua storia (va detto comunque che qualche barlume di umanità gliela si concede, ma solo alla fine). E' questo il vero (e forse unico) difetto di The Imitation Game.
Tirando le somme, un film sicuramente da vedere, un reparto tecnico ottimo (mi sono dimenticato delle belle musiche di Desplat), una sceneggiatura bellissima, e una regia e un cast di attori di livello, che però (FORSE) a causa dell'alienazione del protagonista non saprà coinvolgere fino in fondo, come dovrebbe.
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gianleo67
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domenica 29 marzo 2015
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la guerra e...la macchina da scrivere
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1951, Manchester, England, I servizi segreti di sua Maestà vengono informati del misterioso furto che un professore di matematica di Cambridge, Alan Turing, avrebbe subito nella sua abitazione da cui, apparentemente, non mancherebbe nulla. La polizia si insospettisce, lo indaga, lo arresta accusandolo di sodomia. Quello che però il professore confessa al commissario che lo interroga è una strana storia iniziata più di 11 anni prima e che lo ha coinvolto in una importantissima e segretissima missione di analisi crittografica dei messaggi cifrati che la Germania utilizzava durante il conflitto bellico e che sarebbe stata la chiave di volta con cui l'Allenaza è riuscita ad avere la meglio sulla minaccia dell'Asse filonazista.
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1951, Manchester, England, I servizi segreti di sua Maestà vengono informati del misterioso furto che un professore di matematica di Cambridge, Alan Turing, avrebbe subito nella sua abitazione da cui, apparentemente, non mancherebbe nulla. La polizia si insospettisce, lo indaga, lo arresta accusandolo di sodomia. Quello che però il professore confessa al commissario che lo interroga è una strana storia iniziata più di 11 anni prima e che lo ha coinvolto in una importantissima e segretissima missione di analisi crittografica dei messaggi cifrati che la Germania utilizzava durante il conflitto bellico e che sarebbe stata la chiave di volta con cui l'Allenaza è riuscita ad avere la meglio sulla minaccia dell'Asse filonazista.
Se è vero che il 2014 è stato l'anno dei biopic storici a sfondo matematico, questa non è la prima volta (e non sarà nemmeno l'ultima) con la quale la magniloquenza narrativa del cinema americano si cimenta con la glorificazione di personaggi tanto illustri quanto controversi della cultura scientifica del secolo appena trascorso (a quando Einstein?).
A questo giro di posta sembra toccare al grande matematico, logico e crittografo inglese Alan Turing che con le sue ricerche sulla crittografia e sulle macchine computazionali elettromneccaniche viene a buon diritto ricordato come il padre della moderna scienza informatica e pioniere di importantissime ricerche nel campo dell'intelligenza artificiale. Facendo confluire in una sceneggiatura fiume tratta dal libro di Andrew Hodges (Alan Turing: The Enigma), Graham Moore fornisce al regista Morten Tyldum la possibilità di articolare questo drammone storico-biografico secondo le tre dirtettrici di un cronologia del racconto che partendo dalla fine (l'imputazione e la condanna di Turing per omosessualità nel 1952) ci riporta all'inizio (le prime passioni liceali per i giochi matematici e per un compagno di classe) e da qui alla parte centrale della storia (il progetto 'Enigma' a Bletchley Park), intersecando così tanto le ragioni storiche (tanto in campo bellico che scientifico) quanto quelle prettamente culturali e sociali (l'omosessualità, il ruolo della donna). Il risultato è quello di un prodotto che unisce alla convenzionalità illustrativa dei caratteri e del contesto, la sottile ironia tutta british di una messa alla berlina dei meccanismi con cui il potere sfrutta il destino dei singoli a proprio uso e consumo, per poi abbandonarli a se stessi nel venir meno di una ragion di stato che cede il passo alle restrizioni di quegli stessi diritti civili in nome dei quali si era combattuta e vinta la battaglia contro le preponderanti forze del Male. Lungi dal rappresentare questa complessità se non all'interno dei canoni di un film che punta più sul versante spettacolare e romanzesco della storia (unico accenno al doppiogiochismo dell' MI5 che faceva trapelare informazioni col contagocce ad Est di una Cortina di Ferro prossima ventura), Morten Tyldum utilizza i rudimenti fondamentali di una incipiente scienza informatica quale semplice pretesto (già utilizzato da James Marsh nella sua 'Teoria del Tutto' con la cosmnologia di Hawking) per una storia che ci parla del suo protagonista quale emblema e simbolo di una agiografia dei sentimenti che dalle 'stelle' della gloria lo porta alle 'stalle' dello stigma sociale ed al suicidio avvenuto nel 1954 a soli 42 anni e da qui alla riabilitazione postuma avvenuta solo nel 2013 ad opera di Elisabetta II. Bravo (almeno quanto il Premio Oscar Eddie Redmayne) il Turing di Benedict Cumberbatch che rappresenta bene le ambiguità di un personaggio geniale e scontroso, asociale e gelido almeno quanto quelle macchine pensanti che aveva iniziato a concepire e teorizzare, distinguendoli dalla'autocoscienza e dall'emotività degli esseri umani attraverso quel test di analisi logico-cognitiva (usato tutt'oggi) che da lui prenderà il suo nome. Premio Oscar 2015 a Graham Moore per la Migliore sceneggiatura non originale.
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gianleo67
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sabato 28 marzo 2015
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la guerra e...la macchina da scrivere
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1951, Manchester, England, I servizi segreti di sua Maestà vengono informati del misterioso furto che un professore di matematica di Cambridge, Alan Turing, avrebbe subito nella sua abitazione da cui, apparentemente, non mancherebbe nulla. La polizia si insospettisce, lo indaga, lo arresta accusandolo di sodomia. Quello che però il professore confessa al commissario che lo interroga è una strana storia iniziata più di 11 anni prima e che lo ha coinvolto in una importantissima e segretissima missione di analisi crittografica dei messaggi cifrati che la Germania utilizzava durante il conflitto bellico e che sarebbe stata la chiave di volta con cui l'Allenaza è riuscita ad avere la meglio sulla minaccia dell'Asse filonazista.
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1951, Manchester, England, I servizi segreti di sua Maestà vengono informati del misterioso furto che un professore di matematica di Cambridge, Alan Turing, avrebbe subito nella sua abitazione da cui, apparentemente, non mancherebbe nulla. La polizia si insospettisce, lo indaga, lo arresta accusandolo di sodomia. Quello che però il professore confessa al commissario che lo interroga è una strana storia iniziata più di 11 anni prima e che lo ha coinvolto in una importantissima e segretissima missione di analisi crittografica dei messaggi cifrati che la Germania utilizzava durante il conflitto bellico e che sarebbe stata la chiave di volta con cui l'Allenaza è riuscita ad avere la meglio sulla minaccia dell'Asse filonazista.
Se è vero che il 2014 è stato l'anno dei biopic storici a sfondo matematico, questa non è la prima volta (e non sarà nemmeno l'ultima) con la quale la magniloquenza narrativa del cinema americano si cimenta con la glorificazione di personaggi tanto illustri quanto controversi della cultura scientifica del secolo appena trascorso (a quando Einstein?).
A questo giro di posta sembra toccare al grande matematico, logico e crittografo inglese Alan Turing che con le sue ricerche sulla crittografia e sulle macchine computazionali elettromneccaniche viene a buon diritto ricordato come il padre della moderna scienza informatica e pioniere di importantissime ricerche nel campo dell'intelligenza artificiale. Facendo confluire in una sceneggiatura fiume tratta dal libro di Andrew Hodges (Alan Turing: The Enigma), Graham Moore fornisce al regista Morten Tyldum la possibilità di articolare questo drammone storico-biografico secondo le tre dirtettrici di un cronologia del racconto che partendo dalla fine (l'imputazione e la condanna di Turing per omosessualità nel 1952) ci riporta all'inizio (le prime passioni liceali per i giochi matematici e per un compagno di classe) e da qui alla parte centrale della storia (il progetto 'Enigma' a Bletchley Park), intersecando così tanto le ragioni storiche (tanto in campo bellico che scientifico) quanto quelle prettamente culturali e sociali (l'omosessualità, il ruolo della donna). Il risultato è quello di un prodotto che unisce alla convenzionalità illustrativa dei caratteri e del contesto, la sottile ironia tutta british di una messa alla berlina dei meccanismi con cui il potere sfrutta il destino dei singoli a proprio uso e consumo, per poi abbandonarli a se stessi nel venir meno di una ragion di stato che cede il passo alle restrizioni di quegli stessi diritti civili in nome dei quali si era combattuta e vinta la battaglia contro le preponderanti forze del Male. Lungi dal rappresentare questa complessità se non all'interno dei canoni di un film che punta più sul versante spettacolare e romanzesco della storia (unico accenno al doppiogiochismo dell' MI5 che faceva trapelare informazioni col contagocce ad Est di una Cortina di Ferro prossima ventura), Morten Tyldum utilizza i rudimenti fondamentali di una incipiente scienza informatica quale semplice pretesto (già utilizzato da James Marsh nella sua 'Teoria del Tutto' con la cosmnologia di Hawking) per una storia che ci parla del suo protagonista quale emblema e simbolo di una agiografia dei sentimenti che dalle 'stelle' della gloria lo porta alle 'stalle' dello stigma sociale ed al suicidio avvenuto nel 1954 a soli 42 anni e da qui alla riabilitazione postuma avvenuta solo nel 2013 ad opera di Elisabetta II. Bravo (almeno quanto il Premio Oscar Eddie Redmayne) il Turing di Benedict Cumberbatch che rappresenta bene le ambiguità di un personaggio geniale e scontroso, asociale e gelido almeno quanto quelle macchine pensanti che aveva iniziato a concepire e teorizzare, distinguendoli dalla'autocoscienza e dall'emotività degli esseri umani attraverso quel test di analisi logico-cognitiva (usato tutt'oggi) che da lui prenderà il suo nome. Premio Oscar 2015 a Graham Moore per la Migliore sceneggiatura non originale.
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miguel angel tarditti
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venerdì 27 marzo 2015
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un film de oscar y un actor de oscar
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UN FILM DE OSCAR Y UN ACTOR DE OSCAR
El film: “The imitation Game”, regia de Morten Tyldum, noruego
El actor: Benedict Cumberbath
Una historia real, la de Alan Touring , un matematico inglese excepcional, un genio del siglo XX . Fue el primero en inventar un computer precario, primario.
Precario si lo vemos desde la tecnologia de hoy, porque gracias a ese extraordinario aparato, ese enorme mamotreto, primer computer de la humanidad, se salvo la vida a miles de personas durante la segunda guerra mundial.
Miles de personas y miles de ciudades debe la sopravivencia a Alan Touring y a su monumental invento.
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UN FILM DE OSCAR Y UN ACTOR DE OSCAR
El film: “The imitation Game”, regia de Morten Tyldum, noruego
El actor: Benedict Cumberbath
Una historia real, la de Alan Touring , un matematico inglese excepcional, un genio del siglo XX . Fue el primero en inventar un computer precario, primario.
Precario si lo vemos desde la tecnologia de hoy, porque gracias a ese extraordinario aparato, ese enorme mamotreto, primer computer de la humanidad, se salvo la vida a miles de personas durante la segunda guerra mundial.
Miles de personas y miles de ciudades debe la sopravivencia a Alan Touring y a su monumental invento.
El film no narra la guerra, que por supuesto està presente, ni siquiera se ocupa de lo que podemos considerar uno de los inventos mas fabuloso de la historia, habla de la personalidad de Touring, de sus enormes conflictos que contrastan con lo brillante de su inteligencia, y habla tambien del prejuicio contra la homosexualidad en los años 40 del 900, en la Gran Bretagna, que paradojalmente 50 años mas tarde, seria uno de los paises que primero reconociò el derecho a la legalidad entre personas del mismo sexo.
En esos tiempos, en cambio, las relaciones homosexuales eran castigadas por la ley y se proponia inclusive la castracion quemio-farmacologia.
El otro gran tema del film, a mi entender, es la crisis de conciencia que puede producir una estrategia de guerra, cuando para ganarla, se ven obligados por inteligencia estrategica, a perder “pequenas” batallas con altos costos de vidas humanas propias.
Todo un gran tema que surgiò en escena en esa segunda guerra, cuando la apariciòn del computer facilita el descifrar los mensajes en clave de los alemanes de Hitler, permitiendo asì elaborar meticulosamente las estrategias de contra ataques, contando con secretos revelados telematicamente al poder ser descifados los mensajes en codigos militares imposibles de comprender hasta entonces, y que indicaban las movidas futuras preparadas por el enemigo nazista.
El film te mantiene pegado a sus vibrantes imagenes y a sus inteligentisimos dialogos, donde nada sobra ni nada falta, y donde brilla el talento alucinante de Benedict Cumberbath, quien logra este complejo personaje en modo emocionanante por su verdad, que asombrar por su entrega desarmante, en un rol absolutamente complicado y de ricas facetas patologicas.
Pero no seria justo no decir che todo el cast es fantastico, en particular ella, Keira Knightley con un angel extraordinario y una calida calidad interpretativa.
Como tambien el rol del adolescente Alan Touring, a cargo del jovencisimo… que en su escena final con el preside del college, resulta de una economia expresiva y de una efficacia asombrosa.
Un gran film y gran actor que merecieron el Oscar. Y que merece ser visto.
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sabrina lanzillotti
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venerdì 13 marzo 2015
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storia dimenticata del padre del computer
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Manchester, inverno del 1952. La polizia irrompe nell’abitazione del famoso matematico e crittografo Alan Turing e lo arresta con l’accusa di atti osceni. Durante l’interrogatorio, il matematico inizia a raccontare partendo da quello che egli stesso definisce l’episodio più rilevante della sua vita, cioè, dal giorno in cui lui insieme ad una squadra di studiosi, linguisti e agenti dei servizi segreti furono ingaggiati durante la Seconda Guerra Mondiale con il compito di decifrare il codice Enigma, mediante il quale i nazisti comunicavano in segreto. Questo è il primo dei tanti episodi raccontati da Turing alla polizia, fino a quel momento ignara di aver arrestato il pioniere dell’informatica moderna, un uomo che, nonostante i grandi meriti,viene condannato per la sua omosessualità alla castrazione chimica e, per questo motivo, decide di suicidarsi all’età di 41 anni.
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Manchester, inverno del 1952. La polizia irrompe nell’abitazione del famoso matematico e crittografo Alan Turing e lo arresta con l’accusa di atti osceni. Durante l’interrogatorio, il matematico inizia a raccontare partendo da quello che egli stesso definisce l’episodio più rilevante della sua vita, cioè, dal giorno in cui lui insieme ad una squadra di studiosi, linguisti e agenti dei servizi segreti furono ingaggiati durante la Seconda Guerra Mondiale con il compito di decifrare il codice Enigma, mediante il quale i nazisti comunicavano in segreto. Questo è il primo dei tanti episodi raccontati da Turing alla polizia, fino a quel momento ignara di aver arrestato il pioniere dell’informatica moderna, un uomo che, nonostante i grandi meriti,viene condannato per la sua omosessualità alla castrazione chimica e, per questo motivo, decide di suicidarsi all’età di 41 anni.
Quella raccontata in “The Imitation Game” è la vera storia di un eroe dimenticato, un uomo che con la sua genialità permise agli alleati di vincere la guerra con alcuni anni d’anticipo, salvando così milioni di vite umane.
Il titolo del film è di per sé enigmatico. “Il gioco di imitazione” si riferisce, infatti, alla condizione del gruppo d’esperti, costretti a lavorare sotto copertura ma, ancor di alla condizione dello stesso Turing che nel Regno Unito degli anni ’40 e ’50 è costretto a nascondere il suo orientamento sessuale. Per lungo tempo ciò è reso possibile dall’intima amicizia che instaura con la collega Joan Clake (Keira Knightley nel film) ma, quando la realtà viene rivelata, a nulla serve ciò che egli ha fatto per la patria.
Il biopic diretto da Morten Tyldum è stato largamente apprezzato tanto dal pubblico quanto dalla critica per il suo realismo e per la passione che traspare dalla pellicola nella quale si alternano flashback e flashforward, quasi a creare un puzzle che viene completato poco a poco.
Il ruolo del protagonista è affidato all’attore britannico Benedict Cumberbatch, che si è immedesimato così tanto nella parte da non riuscire a smettere di tremare nelle ultime scene del film. La sua interpretazione, comunque, gli è valso il premio al Festival di Toronto e lo pongono tra i più gettonati agli Oscar.
Quella di “The Imitation Game” è una storia tragica e a tratti surreale, la storia di un genio, di un eroe ma, soprattutto, di un uomo etichettato solo come omosessuale, il cui operato è stato taciuto per troppo tempo ma che ora, finalmente, viene rivelato al mondo.
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luanaa
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giovedì 12 marzo 2015
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di fondo un film sentimentale
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A mio parere un film molto parziale sui reali avvenimenti in quanto tra tante altre cose fu trovata nei sottomarini di Donitz una macchina enigma...che probabilmente è stata decisiva. Cmq è risaputo che Donitz con la sua flotta stava vincendo. Tornando al film a mio parere niente è stato veramente approfondito. Ne' la reale personalità del matematico Turing...nè tutto il resto. Un filmetto sentimentale senza artigli. Forse la scena che mi è piaciuta di più è verso la fine quando il team brucia i documenti segreti...scena davvero FILMICA.Un film senza guizzi..senza pathos...a parte i flashback del ragazzino che fu...ma in sostanza una americanata con frasi che si ripetono e con personaggi stereotipati.
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A mio parere un film molto parziale sui reali avvenimenti in quanto tra tante altre cose fu trovata nei sottomarini di Donitz una macchina enigma...che probabilmente è stata decisiva. Cmq è risaputo che Donitz con la sua flotta stava vincendo. Tornando al film a mio parere niente è stato veramente approfondito. Ne' la reale personalità del matematico Turing...nè tutto il resto. Un filmetto sentimentale senza artigli. Forse la scena che mi è piaciuta di più è verso la fine quando il team brucia i documenti segreti...scena davvero FILMICA.Un film senza guizzi..senza pathos...a parte i flashback del ragazzino che fu...ma in sostanza una americanata con frasi che si ripetono e con personaggi stereotipati. Insomma a mio parere una realtà molto dura va resa in modo duro e con una sceneggiatura RICCA. Una Inghilterra crudelissimamente omofobica fa da sfondo ad un film riabilitativo...come ce ne fosse bisogno!!..e con una regia da telefilm più che da film.
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degiovannis
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giovedì 12 marzo 2015
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diversamente inglese
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Due riflessioni, dato che, nel complesso, concordo con la recensione della Casella. La prima: per caso i due film che si occupano della vita di due geni inglesi, un fisico e un matematico, mettono in luce una delle contraddizioni di quella terra: il modo molto rigido di intendere il costume finisce spesso per generare 'figli' disadattati o non in linea. Cambridge infatti è un'università in cui si formano i quadri migliori della classe dirigente inglese, ma è anche l'università da cui escono geni in vari campi in grado di mettere in discussione proprio le fondamenta di quella società. Si pensi all'intero gruppo di Bloomsbury, con la Woolf e Strachey in testa. tutti studenti cambridgiani doc.
La seconda riguarda il montaggio del film, che è uno dei segreti del suo successo.
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Due riflessioni, dato che, nel complesso, concordo con la recensione della Casella. La prima: per caso i due film che si occupano della vita di due geni inglesi, un fisico e un matematico, mettono in luce una delle contraddizioni di quella terra: il modo molto rigido di intendere il costume finisce spesso per generare 'figli' disadattati o non in linea. Cambridge infatti è un'università in cui si formano i quadri migliori della classe dirigente inglese, ma è anche l'università da cui escono geni in vari campi in grado di mettere in discussione proprio le fondamenta di quella società. Si pensi all'intero gruppo di Bloomsbury, con la Woolf e Strachey in testa. tutti studenti cambridgiani doc.
La seconda riguarda il montaggio del film, che è uno dei segreti del suo successo. Si mettono a confronto infatti tre 'tempi': quello dell'adolescenza di Turing, in cui si pongono le basi della sua diversità'; quello della giovinezza (non bisogna dimenticare che Turing ha solo 26 anni quando inizia l'avventura della guerra e la sua vicenda); quello della maturità inquieta da cui il film prende lo spunto. Bene! Questi tre momenti sono montati in maniera eccellente e conducono lo spettatore a comprendere un po' alla volta come stanno le cose fino al momento clou in cui amicizia, amore, politica, scienza, guerra portano tutti assieme all'esplosione del fragile equilibrio su cui si può reggere una vita in quelle condizioni. Faccio rispettosamente notare che la legge in base alla quale Turing viene punito cesserà la sua validità solo nel 1967; solo un anno prima che il '68 porti un po' di aria nuova e non solo in Europa
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claudia1974
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venerdì 6 marzo 2015
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la diversità diventa genialità
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Il personaggio rappresentato nel film è evidentemente, un genio. Un eroe di guerra, un salvatore della patria (Regno Unito). Ma è soprattutto un disadattato. Questo perchè fin da piccolo dimostra difficoltà relazionali e sociali e incapacità ad "adattarsi" all'ambiente che lo circonda. Oggi la sua patologia verrebbe etichettata come "Sindrome di Asperger", un disturbo che colpisce soprattutto la popolazone maschile e rende difficile interagire nello stesso modo in cui gli altri lo fanno. Non colgono l'ironia, i sottintesi, le frasi non dette.
Ma sono anche persone dotate di un intelligenza fuori dal comune e una settorialità che li rende eccellenti in alcuni campi di elezione.
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Il personaggio rappresentato nel film è evidentemente, un genio. Un eroe di guerra, un salvatore della patria (Regno Unito). Ma è soprattutto un disadattato. Questo perchè fin da piccolo dimostra difficoltà relazionali e sociali e incapacità ad "adattarsi" all'ambiente che lo circonda. Oggi la sua patologia verrebbe etichettata come "Sindrome di Asperger", un disturbo che colpisce soprattutto la popolazone maschile e rende difficile interagire nello stesso modo in cui gli altri lo fanno. Non colgono l'ironia, i sottintesi, le frasi non dette.
Ma sono anche persone dotate di un intelligenza fuori dal comune e una settorialità che li rende eccellenti in alcuni campi di elezione.
Turing è probabilmente stato affetto da questa malattia, che rientra nel disturbo dello spettro autistico e, oggi, si può curare grazie a terapie psicoterapiche.
Il ritratto di quest'uomo è straordinario nella sua semplicità . L'umiltà e il suo aspetto "candido" lo rendono uno dei personaggi più attraenti dell'ultimo periodo cinematografico.
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