pressa catozzo
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venerdì 2 gennaio 2015
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segreto di stato
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Un buon film, sincero ma ninte altro.
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fabrav
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venerdì 2 gennaio 2015
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film splendido e sorprendentemente attuale
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Grandissimo film.
A mio parere da non perdere.
Cast di attori molto bravi
Bella scenografia e regia
Ricostruzione storica assolutamente accurata
Il tema centrale del film è la grande intuizione di un matematico visionario che per tentare di decriptare i messaggi militari nazisti teorizza concetti che oggi (abbinati a tecnologie ovviamente più avanzate) sono alla base di qualsiasi nostra transazione monetaria on-line.
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Grandissimo film.
A mio parere da non perdere.
Cast di attori molto bravi
Bella scenografia e regia
Ricostruzione storica assolutamente accurata
Il tema centrale del film è la grande intuizione di un matematico visionario che per tentare di decriptare i messaggi militari nazisti teorizza concetti che oggi (abbinati a tecnologie ovviamente più avanzate) sono alla base di qualsiasi nostra transazione monetaria on-line. Tutt'ora si assiste giornalmente allo scontro tra persone e/o gruppi che vorrebbero accedere a dati di qualsiasi natura (economici, militari, politici, ecc....) e persone e/o gruppi che tentano di proteggerle.
Gli studi e le intuizioni del matematico Inglese porteranno pochi anni dopo alla realizzazione dei primi "computer" e più in generale ai concetti logici sottostanti l'informatica che, nell'arco di pochi anni, ci permetterano con uno sviluppo velocissimo di arrivare alla situazione attuale
Altro punto importante del film è la questione gay e di come venisse trattata e considerata (nei grandi paesi Europei liberali) solo pochi anni fa. Basti dire che per evitare il carcere il protagonista si sottopose ad un procedimento di castrazione chimica.
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zarar
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venerdì 2 gennaio 2015
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quello che non si può calcolare
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Visto nell’originale inglese. E’ un film interessante, teso, coinvolgente. Il filo rosso in primo piano è la corsa per la decrittazione del codice Enigma usato dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, corsa contro il tempo vinta sul filo di lana da Alan Turing, giovane matematico geniale a capo di un gruppo di brillanti collaboratori. Ma il focus del film non è tanto questa scommessa, quanto la personalità ed il drammatico destino del protagonista. Turing vive un contrasto tra la totale sicurezza con cui affronta da vincente “tutto ciò che si può calcolare” e la sua incapacità penosa di comprendere e gestire altri codici apparentemente trasparenti per tutti meno che per lui: quelli che regolano tanta parte dei rapporti umani, che ti consentono di “leggere” sentimenti e comportamenti altrui e ti aiutano ad interagire armoniosamente con gli interlocutori e le circostanze, costituendo quella che si definisce intelligenza emotiva e sociale.
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Visto nell’originale inglese. E’ un film interessante, teso, coinvolgente. Il filo rosso in primo piano è la corsa per la decrittazione del codice Enigma usato dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, corsa contro il tempo vinta sul filo di lana da Alan Turing, giovane matematico geniale a capo di un gruppo di brillanti collaboratori. Ma il focus del film non è tanto questa scommessa, quanto la personalità ed il drammatico destino del protagonista. Turing vive un contrasto tra la totale sicurezza con cui affronta da vincente “tutto ciò che si può calcolare” e la sua incapacità penosa di comprendere e gestire altri codici apparentemente trasparenti per tutti meno che per lui: quelli che regolano tanta parte dei rapporti umani, che ti consentono di “leggere” sentimenti e comportamenti altrui e ti aiutano ad interagire armoniosamente con gli interlocutori e le circostanze, costituendo quella che si definisce intelligenza emotiva e sociale. Alan non capisce gli altri e non ne è compreso. E a rendere più sofferto e insanabile questo contrasto contribuisce la difficile elaborazione di una omosessualità che non può – non che razionalmente gestire - neppure confessare in una società omofoba e persecutoria. Suscita invidia, ostilità, nel migliore dei casi tolleranza e commiserazione affettuosa. Un destino infelice vuole che chi riesce ad amarlo nonostante tutto, o muoia, come il compagno di collegio, o gli offra, come la sua amica e collaboratrice Joan, disposta ad accettarlo per quello che è, qualcosa che lui non si sente onestamente di accettare. Di più, nessuna paternità verrà riconosciuta nell’immediato alla sua scoperta e i suoi meriti non eviteranno un’ignobile condanna per omosessualità negli anni ’50. E disgraziatamente per lui, Alan non è la macchina che il suo “imitation game” può creare, un automa calcolatore; il suo spietato rigore matematico e la sua “innocente” inettitudine sociale non lo salvano da un senso morale innato, da una consapevolezza senza speranza, da un’immensa fragilità emotiva e dalla sofferenza della sua condizione, tutte drammaticamente e solo umane. B. Cumberbatch, che interpreta Alan, è capace di esprimere tutto questo e di più: è un Alan perfetto e da solo domina il film. Corretta, forse un po’ di maniera, la regia e la recitazione degli attori di contorno, così come l’ambientazione, tradizionalmente British (anche se il regista è norvegese e la produzione americana) e ricca in tonalità e sfumature: c’è thriller e dramma, c’è il patetico, ma anche ironia e leggerezza. Non tutto è perfetto. Si poteva fare a meno di molti flash back (ah, il fascino del non detto…lasciateci immaginare qualcosa…); alcuni passaggi sono francamente improbabili (la decisione di rivelare o non rivelare la scoperta nell’imminenza di un attacco presa dal gruppo? E guarda caso, proprio il fratello di un collaboratore sul convoglio incriminato? E ci voleva una svagata centralinista per far scoprire ad un genio che la ricorrenza di certi termini obbligati in un contesto prevedibile poteva essere importante?). Con tutto ciò il film resta veramente buono.
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giovedì 1 gennaio 2015
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film slegato
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Il film si sviluppa su più piani con numerosi e contorti flash back che servono soltanto a confondere lo spettatore.
La storia principale riguarda naturalmente la decrittazione del codice tedesco durante la seconda guerra mondiale da parte degli inglesi ed è l'argomento che chiaramente avvince lo spettatore con tutte le sue sottigliezze ed i vari rapporti interpersonali. Mentre si sviluppa questa vicenda vengono intromesse sequenze molto successive e molto precedenti che servono soltanto a dar conto della contorta personalità del protagonista e a riferirne la sventurata fine, senza alcun costrutto unitario.
L'interpretazione del protafonista è encomiabile, meno quella della coprotagonista che si introduce bene, ma poi sfuma nel ruolo e perde molto del suo fascino originario.
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Il film si sviluppa su più piani con numerosi e contorti flash back che servono soltanto a confondere lo spettatore.
La storia principale riguarda naturalmente la decrittazione del codice tedesco durante la seconda guerra mondiale da parte degli inglesi ed è l'argomento che chiaramente avvince lo spettatore con tutte le sue sottigliezze ed i vari rapporti interpersonali. Mentre si sviluppa questa vicenda vengono intromesse sequenze molto successive e molto precedenti che servono soltanto a dar conto della contorta personalità del protagonista e a riferirne la sventurata fine, senza alcun costrutto unitario.
L'interpretazione del protafonista è encomiabile, meno quella della coprotagonista che si introduce bene, ma poi sfuma nel ruolo e perde molto del suo fascino originario.
Nel compleso un film di media qualità.
Da segnalare la buona disponibilità degli spettatori al termine del primo tempo con diffusi commenti di "bel film", commenti che però non si sono ripetuti al termine.
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