andrea575
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mercoledì 26 febbraio 2025
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film senza trama
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Il film non ha un filo logico coerente e sembra pi? una sequenza di eventi sconnessi che non riescono a coinvolgere lo spettatore. La trama manca di una vera e propria storia che riesca a mantenere l'attenzione e a suscitare emozioni.
Anche se ho provato a guardarlo in lingua originale, l'esperienza non ? migliorata: se in italiano il film ? gi? difficile da seguire, in inglese diventa ancora pi? complicato. Si percepisce una mancanza di tensione, di azione, e persino di suspense. ? come se mancasse un vero scopo o un vero conflitto da risolvere, lasciando la sensazione di stare guardando una "storiella" insignificante.
Se cercate un film che vi faccia riflettere, emozionare o tenere col fiato sospeso, purtroppo questo non fa al caso vostro.
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Il film non ha un filo logico coerente e sembra pi? una sequenza di eventi sconnessi che non riescono a coinvolgere lo spettatore. La trama manca di una vera e propria storia che riesca a mantenere l'attenzione e a suscitare emozioni.
Anche se ho provato a guardarlo in lingua originale, l'esperienza non ? migliorata: se in italiano il film ? gi? difficile da seguire, in inglese diventa ancora pi? complicato. Si percepisce una mancanza di tensione, di azione, e persino di suspense. ? come se mancasse un vero scopo o un vero conflitto da risolvere, lasciando la sensazione di stare guardando una "storiella" insignificante.
Se cercate un film che vi faccia riflettere, emozionare o tenere col fiato sospeso, purtroppo questo non fa al caso vostro. Una grande opportunit? sprecata.
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jervo
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mercoledì 1 marzo 2023
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la lotta titanica tra genio e autorità
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Il film è diretto da Morten Tyldum, regista norvegese, di cui consigliamo anche “Passengers”, del 2019.
“The imitation game” racconta la storia di Alan Turing, matematico britannico esperto di crittografia, che riuscì a decifrare il codice “Enigma” utilizzato dai nazisti per comunicare le operazioni di guerra ai vari reparti dell’esercito, grazie alla creazione di un calcolatore apposito, permettendo così alle forze Alleate di vincere la guerra più rapidamente risparmiando migliaia di vite.
Il film ha il merito di toccare diversi temi (non ultima l’omosessualità nascosta del protagonista), ma quello che ci interessa particolarmente è la dinamica che si innesca fra le autorità britanniche e lo stesso Turing, ostacolato fino all’ultimo nei suoi tentativi di creare una macchina che fosse in grado di decrittare il codice Enigma.
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Il film è diretto da Morten Tyldum, regista norvegese, di cui consigliamo anche “Passengers”, del 2019.
“The imitation game” racconta la storia di Alan Turing, matematico britannico esperto di crittografia, che riuscì a decifrare il codice “Enigma” utilizzato dai nazisti per comunicare le operazioni di guerra ai vari reparti dell’esercito, grazie alla creazione di un calcolatore apposito, permettendo così alle forze Alleate di vincere la guerra più rapidamente risparmiando migliaia di vite.
Il film ha il merito di toccare diversi temi (non ultima l’omosessualità nascosta del protagonista), ma quello che ci interessa particolarmente è la dinamica che si innesca fra le autorità britanniche e lo stesso Turing, ostacolato fino all’ultimo nei suoi tentativi di creare una macchina che fosse in grado di decrittare il codice Enigma.
Lo scetticismo del governo britannico ricalca l’atteggiamento che noi tutti, di fatto, abbiamo nei confronti di tecnologie innovative, che potrebbero modificare il nostro stile di vita. Nonostante l’ostracismo delle autorità e anche dei suoi colleghi (che mal sopportano il suo carattere asociale e bizzarro) Turing riesce a progettare ed a realizzare quello che, ancora oggi, è considerato il primo prototipo di “computer”.
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iaoquinti
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lunedì 13 settembre 2021
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dramma scontato
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Dal film sembra che la seconda guerra mondiale sia stata decisa dalla decriptazione di enigma, invece che dall'entrata in guerra degli stati uniti. È tutto molto romanzato ed ingigantito;
ci sono delle parti narrative palasemente inventate e abbastanza patetiche per la loro scontatezza.
Le 2 narrazioni sono ben collegate e intrecciate fra di loro, ma i pochi spezzoni di guerra presenti nel film sono scandalosi per quanto riguarda gli effetti.
È un dramma mediocre, che coinvolge a tratti.
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rita.leo
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lunedì 27 gennaio 2020
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"a volte sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare"
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"...a volte sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare..." The Imitation Game è un film del 2014 del regista norvegese Morten Tyldum che supera se stesso nell'interpretazione della storia del brillante matematico inglese Alan Turing. Le intuizioni del giovane ventisettenne, assunto dai servizi segreti britannici durante il periodo della seconda guerra mondiale, non solo salvarono la vita di migliaia di persone ma riuscirono addirittura ad anticipare la fine di uno dei periodi più brutti della storia dell'umanità di circa due anni. Enigma è il sistema di codici segreti utilizzati dai militari tedeschi per comunicare tra loro durante la guerra e l'intero lavoro di Turing sarà dedicato al tentativo di comprendere in che modo quei messaggi potessero essere decifrati al fine di riuscire a prevedere gli attacchi dell'esercito nemico e anticiparli a volte per difendersi altre per attaccare.
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"...a volte sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare..." The Imitation Game è un film del 2014 del regista norvegese Morten Tyldum che supera se stesso nell'interpretazione della storia del brillante matematico inglese Alan Turing. Le intuizioni del giovane ventisettenne, assunto dai servizi segreti britannici durante il periodo della seconda guerra mondiale, non solo salvarono la vita di migliaia di persone ma riuscirono addirittura ad anticipare la fine di uno dei periodi più brutti della storia dell'umanità di circa due anni. Enigma è il sistema di codici segreti utilizzati dai militari tedeschi per comunicare tra loro durante la guerra e l'intero lavoro di Turing sarà dedicato al tentativo di comprendere in che modo quei messaggi potessero essere decifrati al fine di riuscire a prevedere gli attacchi dell'esercito nemico e anticiparli a volte per difendersi altre per attaccare. L'interpretazione meravigliosa dell'attore britannico Benedict Cumberbatch è sicuramente la chiave del successo di questo film. Il finale, tristemente legato alla storia vera del protagonista, merita una riflessione: non può esserci punizione o condanna per qualcosa che non danneggia o ferisce qualcun'altro. Straziante e commovente nel finale lo spettatore non può che riflettere sul fatto che la parola "evoluzione" non può esistere la dove l'intelligenza non riesce a sconfiggere le paure e i pregiudizi umani che superano la ragionevolezza. Il film è avvincente e di gran carattere per tutta la sua durata e un grande contributo al personaggio di Alan Turing.
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giulio andreetta
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venerdì 6 dicembre 2019
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film biografico avvincente
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Le biografie di uomini di genio che hanno dato lustro alla scienza e alla matematica sono spesso il tema centrale di molti film prodotti negli ultimi vent'anni. Basterebbe citare il notevole e ormai notissimo "A Beautiful Mind", film sulla vita del grande matematico John Nash, oppure il più recente "La teoria del tutto" sulla biografia di Stephen Hawking, solo per fare due esempi tra gli innumerevoli. In questo caso, pur mantenendosi piuttosto fedele a quelli che si sono dimostrati essere gli ingredienti di "successo" di tale genere, il film è ben strutturato, ben diretto, e ben recitato. Un Cumberbatch creativo e originale, anche se sempre misurato riesce nell'arduo compito di delineare una personalità difficile, enigmatica e introversa quale senza dubbio era quella del grande Alan Turing.
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Le biografie di uomini di genio che hanno dato lustro alla scienza e alla matematica sono spesso il tema centrale di molti film prodotti negli ultimi vent'anni. Basterebbe citare il notevole e ormai notissimo "A Beautiful Mind", film sulla vita del grande matematico John Nash, oppure il più recente "La teoria del tutto" sulla biografia di Stephen Hawking, solo per fare due esempi tra gli innumerevoli. In questo caso, pur mantenendosi piuttosto fedele a quelli che si sono dimostrati essere gli ingredienti di "successo" di tale genere, il film è ben strutturato, ben diretto, e ben recitato. Un Cumberbatch creativo e originale, anche se sempre misurato riesce nell'arduo compito di delineare una personalità difficile, enigmatica e introversa quale senza dubbio era quella del grande Alan Turing. Ciò che il film descrive prevalentemente è il periodo passato dal grande scienziato presso Bletchley Park, vera e propria base militare nascosta che ospitava il programma top secret "enigma", il quale aveva l'obiettivo di decifrare i codici segreti di comunicazione dei tedeschi. Alcuni esperti sostengono che la decifrazione di quei codici abbia storicamente permesso di abbreviare la seconda guerra mondiale di due anni. Il film presenta una descrizione puntuale dei metodi utilizzati, ma ciò che più conta è l'indagine psicologica di Alan Turing, con frequenti flash back che gradualmente disvelano il suo passato. Una Knightely assolutamente padrona della scena e del personaggio offre un'ottima interpretazione, ma in generale ho trovato la recitazione di tutti gli attori ad un livello molto alto, ben al di sopra della media dei film di oggi. Da menzionare anche l'ottima prova di Matthew Goode, nel ruolo del collega antipatico. Formalmente ineccepibile, il taglio del film però non brilla per originalità nella parte tecnica (montaggio, fotografia ecc.), ed è questa la ragione del fatto che il mio giudizio si ferma a tre stelline. Assolutamente da vedere per tutti gli appassionati di scienza, matematica, ed enigmi.
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elgatoloco
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martedì 2 aprile 2019
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tyldum super
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Morten Tyldum con "Imitation Game"(2014)ha realizzato un'opera straordinaria, drammatica, di"spionaggio"(ossia come la Gran Bretagna si è difesa dal nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale), thriller, biografica(su Alan Turing, matematico e crittografo, inventore del computer ma non solo), sulla diversità(omosessualità, un tema che all'epoca suscitava scandalo, con reprimende e condanne assurde-era ancora l'epoca vittoriana ma non solo-in tutta Europa e in tutto il mondo la "sindrome di Oscar Wilde"sembrava essere un problema), sul rapporto vita-creazione culturale(in questo caso non tanto"artistica"o forse anche quanto invece scientifica), sul mondo e la sua interpretazione etc.
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Morten Tyldum con "Imitation Game"(2014)ha realizzato un'opera straordinaria, drammatica, di"spionaggio"(ossia come la Gran Bretagna si è difesa dal nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale), thriller, biografica(su Alan Turing, matematico e crittografo, inventore del computer ma non solo), sulla diversità(omosessualità, un tema che all'epoca suscitava scandalo, con reprimende e condanne assurde-era ancora l'epoca vittoriana ma non solo-in tutta Europa e in tutto il mondo la "sindrome di Oscar Wilde"sembrava essere un problema), sul rapporto vita-creazione culturale(in questo caso non tanto"artistica"o forse anche quanto invece scientifica), sul mondo e la sua interpretazione etc. IL tutto, basandosi su una biografia di Turing scritta ovviamente prima del film ma rieditata in seguito al successo del film stesso, come spesso avviene, peraltro. Benedcit Cumberbatch è interprete straordinario nel ruolo del protagonista, Keira Knigthley co-protagonista sensibilissima, Matthew Goode l'amico-antagonista, Chalres Dance il repressore; tutti a un livello straordinario, assolutamente superiore alla"media"delle interpretazioni cinematrografiche correnti, a dimostrazione del fatto che il vero grande film è ancora possibile, pur se è sempre più raro, dato che la"vena commericale"preme in modo sempre più stringente sulla"settima arte"come naturalmente anche sulle altre sei e sulle eventuali arti successive.... El Gato
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ennio
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domenica 23 settembre 2018
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banalizzare di meno no?
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Il film è ben fatto e si avvale di un'accurata ricostruzione storica. Gli attori sono di livello, la Knightley si conferma molto espressiva come sempre.
Il punto debole di "the imitation game" è nella ricerca ossessiva dell'ideologicizzazione. Basti dire che si riesce a mettere in una sola scena, palesemente inventata, una "denuncia" del bullismo e dell'antisemitismo, e Turing non è certo ebreo.
Mi ha dato un pò fastidio l'eccessiva importanza data all'episodio dell'omosessualità del matematico inglese. In particolare alla fine del film, quando si equipara di fatto le importantissime risultanze della decifrazione di Enigma all' "ingiustizia" delle leggi anti-omosessualità allora vigenti nel Regno Unito.
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Il film è ben fatto e si avvale di un'accurata ricostruzione storica. Gli attori sono di livello, la Knightley si conferma molto espressiva come sempre.
Il punto debole di "the imitation game" è nella ricerca ossessiva dell'ideologicizzazione. Basti dire che si riesce a mettere in una sola scena, palesemente inventata, una "denuncia" del bullismo e dell'antisemitismo, e Turing non è certo ebreo.
Mi ha dato un pò fastidio l'eccessiva importanza data all'episodio dell'omosessualità del matematico inglese. In particolare alla fine del film, quando si equipara di fatto le importantissime risultanze della decifrazione di Enigma all' "ingiustizia" delle leggi anti-omosessualità allora vigenti nel Regno Unito. Io credo che un'opera d'arte debba riuscire a distaccarsi dalle proprie convinzioni personali, almeno a non forzarle in un'ottica retrodatata e a guardare la storia con più obiettività.
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renatoc.
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giovedì 3 maggio 2018
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bel film biografico!
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La biografia di Alan Turing, il matematico considerato uno dei padri dell'informatica moderna, ambientato nella 2^ guerra mondiale. La trama si svolge soprattutto nella 2^ guerra mondiale in cui Turing si da da fare per inventare una macchina in grado di decifrare i messaggi segereti tedeschi, a cui si intervallano dei flash-back sull'infanzia-adolescenza del matematico e nei quali viene a galla la sua omosessualità! Benedict Cumberbatch interpreta benissimo il personaggio: un viso dallo sguardo spaurito ma allo stesso tempo grintoso e autoritario che sa farsi obbedire ed alla fine anche appoggiare dai suoi collaboratori che all'inizio lo osteggiavano! Quando vede che le autorità dei servizi segreti fanno di tutto per osctacolarlo, non esita a scrivere a Winston Churchill il quale gli finanzia immediatamente il progetto della macchina con 100.
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La biografia di Alan Turing, il matematico considerato uno dei padri dell'informatica moderna, ambientato nella 2^ guerra mondiale. La trama si svolge soprattutto nella 2^ guerra mondiale in cui Turing si da da fare per inventare una macchina in grado di decifrare i messaggi segereti tedeschi, a cui si intervallano dei flash-back sull'infanzia-adolescenza del matematico e nei quali viene a galla la sua omosessualità! Benedict Cumberbatch interpreta benissimo il personaggio: un viso dallo sguardo spaurito ma allo stesso tempo grintoso e autoritario che sa farsi obbedire ed alla fine anche appoggiare dai suoi collaboratori che all'inizio lo osteggiavano! Quando vede che le autorità dei servizi segreti fanno di tutto per osctacolarlo, non esita a scrivere a Winston Churchill il quale gli finanzia immediatamente il progetto della macchina con 100.000 sterline. Tra i collaboratori vi è anche una donna Joan Clarke, interpretata da una una splendida Keira Knightley, che sarà la sua più preziosa amica e collaboratrice! Peccato che Alan sia gay perchè un happy-end che terminasse col matrimonio tra Alan e Joan, sarebbe stato bellissimo! Comunque non dimentichiamo che si tratta di un film preso dalla realtà, e non di un romanzo storico! E' triste pensare che una persona che con la sua invenzione è riuscito ad anticipare di due anni la fine della guerra e fare 14 milioni di vittime in meno, sia poi stato arrestato e sottoposto a castrazione chimica per atti osceni! Situazione che lo porterà al suicidio a soli 41 anni, ma con mentalità britannica di allora c'era poco da trattare! Meno male che la regina Elisabetta II^ gli ha fatto avere la grazia postuma nel 2013 (a 59 anni dal suicidio!).
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inesperto
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venerdì 24 novembre 2017
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gigantesco cumberbatch
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Film davvero molto bello, scorre bene e tiene incollati allo schermo. La storia è vera e questo suscita emozioni ancor più vive. Gli attori offrono una grande prestazione, Benedict Cumberbatch su tutti. Consigliatissimo.
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great steven
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mercoledì 16 marzo 2016
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a. turing: genio avverso, introverso e controverso
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THE IMITATION GAME (USA/UK, 2014) diretto da MORTEN TYLDUM. Interpretato da BENEDICT CUMBERBATCH, KEIRA KNIGHTLEY, MATTHEW GOODE, CHARLES DANCE, MARK STRONG, RORY KINNEAR, ALLEN LEECH, MATTHEW BEARD
Alan Turing, brillante matematico esperto nella decrittazione di codici, viene reclutato nel 1939 dal governo britannico per scoprire cosa si nasconde dietro al lancio di messaggi segreti inviati alla potenza industriale europea dal Terzo Reich, quando la situazione di pace continentale sta per essere sconquassata dalla guerra. Il modus operandi di Turing si rifà al gioco dell’imitazione, un difficile insieme di questionari scientifici sul quale ripone il suo affidamento per insegnare al suo gruppo di neofiti come agire per decrittare codici apparentemente incomprensibili ma in realtà carichi di minacce belliche e pericolosi affronti politici.
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THE IMITATION GAME (USA/UK, 2014) diretto da MORTEN TYLDUM. Interpretato da BENEDICT CUMBERBATCH, KEIRA KNIGHTLEY, MATTHEW GOODE, CHARLES DANCE, MARK STRONG, RORY KINNEAR, ALLEN LEECH, MATTHEW BEARD
Alan Turing, brillante matematico esperto nella decrittazione di codici, viene reclutato nel 1939 dal governo britannico per scoprire cosa si nasconde dietro al lancio di messaggi segreti inviati alla potenza industriale europea dal Terzo Reich, quando la situazione di pace continentale sta per essere sconquassata dalla guerra. Il modus operandi di Turing si rifà al gioco dell’imitazione, un difficile insieme di questionari scientifici sul quale ripone il suo affidamento per insegnare al suo gruppo di neofiti come agire per decrittare codici apparentemente incomprensibili ma in realtà carichi di minacce belliche e pericolosi affronti politici. Nella sua squadra, dopo essere arrivata in ritardo all’esame di ammissione, entra anche la giovane Joan Clarke, assunta ugualmente da Turing perché in grado di battere autentici record nella risoluzione dei quesiti. La situazione inizia a complicarsi seriamente quando, inframmezzato al pesante e impegnativo lavoro di interpretazione dei messaggi in codice, si insinua un sentimento d’amore di Joan nei confronti del suo datore di lavoro, il quale si dichiara però gay; ma, pur di conservarla come fidata collaboratrice, Alan decide di sposarla, contro il parere dei genitori di lei. L’operato di Alan Turing al servizio della Corona britannica ha successo ma, come si evince dai titoli di coda, condannato per omosessuali, il matematico si arrende e nel 1954, a soli quarantun anni, si dà la morte. Fonte primaria di questo complesso e ambiguo thriller d’autore è il romanzo, uscito nel 1983, di Andrew Hodges, intitolato Alan Turing: The Enigma, il quale fu in ritardo di oltre quarant’anni nello svelare il funzionamento del sistema scientifico (più precisamente induttivo, ma anche intuitivo, tutto sommato) su cui Turing, personaggio realmente vissuto, si basò per contrastare, da una prospettiva verosimilmente laica, profana e pacifista, l’avanzata del regime nazista verso la conquista militare dell’Europa, sistema lungamente contestato dai colleghi invidiosi del matematico e contemporaneamente apprezzato dai superiori che lo avevano incaricato del delicatissimo compito. Una larga fetta del merito della riuscita del film è da attribuire a Cumberbatch, perfetto nel dare un volto plausibile ed efficace ad una figura che, malgrado l’indiscutibile genialità e la meno passabile ritrosia ai rapporti interpersonali e alla socialità, si apre a forza di spinte intellettuali una strada che gli riconosce i giusti meriti, ma non manca di punirlo per come pecca involontariamente di superbia e per il suo modo di trattare dall’alto in basso compagni di lavoro non meno intelligenti di lui, ma forse più lungimiranti e dotati di un maggiore senso pratico. Al suo fianco, la Knightley si ritaglia un ruolo determinante che, pur ampliando (e aggiungerei inutilmente) il suo sterminato percorso di film in costume, inserisce nel suo repertorio di donne all’apparenza fragili ma dotate in verità di coraggio e carattere un altro tassello che le permette di guadagnare visibilità artistica e di affermarsi tramite una performance convincente e ben calibrata. I due Matthew (Goode nella parte di Hugh Alexander e Beard nelle vesti di Peter Hilton) si impegnano nel dare corpo ai due controversi collaboratori di Turing, il primo interpretando con una fantastica boria il campione nazionale e maestro di scacchi e il secondo figurando come l’uomo della squadra giudicato troppo arrogante e saccente dal protagonista e dunque inadeguato al lavoro d’équipe. Fra i "pezzi grossi" del MI6 (il Secret Intelligence Service, ovvero il servizio di agenzia segreta della Gran Bretagna per l’estero), da segnalare come particolarmente azzeccati il comandante di C. Dance, che si fa convincere da Turing ad assumerlo salvo poi doverlo costringere a lavorare palmo a palmo con altre capaci menti matematiche, e il capo Stewart Menzies, cui giova fortemente l’espressione sardonica e coriacea del bravissimo M. Strong, il cui inarrestabile spirito di adattamento a personaggi sempre più spesso severi e scomodi si affina di film in film. La fetta di torta migliore, però, resta sempre la meravigliosa, insuperabile sceneggiatura di Graham Moore, giustamente premiata con un Oscar alla cerimonia 2015, la quale si distingue con incredibile abilità nel racconto delle peripezie socio-politiche della democrazia monarchica britannica, nel tracciare il ritratto spietato e sofferto di un uomo isolato dalle sue stesse doti (ma probabilmente più dal suo essere refrattario a condividere opinioni altrui e ad accettare prospettive energicamente differenti dalla sua), nonché nella trasformazione in autentico antagonista della pellicola di Enigma, la terribile macchina elettro-meccanica impiegata dallo stato nazista per cifrare e decifrare messaggi di capitale importanza. Raramente, nel mondo del cinema, si è visto (o meglio, non si è visto, perché non compare fisicamente) un cattivo così atipico, e soprattutto così schiacciante e decisivo proprio in virtù della sua anomalia perfidamente misurata. Tyldum, regista norvegese nato nel 1967 a Bergen, si limita a mettere mano dove la sceneggiatura, le interpretazioni e i contributi tecnici non arrivano a distendere ad ampie vedute lo sconsolato, ma pur sempre perentorio, significato dell’opera, intendibile specialmente se lo si guarda con occhio attento alle contraddizioni della peggiore guerra di tutti i tempi e alla potenza degli eventi segreti nella storia di ogni Paese europeo, in primis quella del Novecento. Storicamente inattendibile e zeppo di incongruenze temporali, ma comunque incisivo nella rievocazione di un avvenimento che molti libri di scuola tralasciano volentieri, e i motivi sono forse da ricercarsi nella contraddittorietà di colui che ne fu protagonista, colui che è stato anche riconosciuto come uno dei padri dell’informatica e uno dei matematici più validi del XX secolo. Riprese effettuate nell’arco di due mesi con un budget di 15 milioni di dollari. È riuscito ad incassarne 227, fino al maggio 2015.
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