stefano bruzzone
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venerdì 3 aprile 2015
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peccato
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Peccato, perchè il film è partito bene. Buona sceneggiatura per una storia apparentemente accattivante e originale. Buona anche la regia e l'interpretazione del cast. Man mano che il film si sviluppa cade nel banale perdendo di interesse e rendendolo fiacco e prevedibile. Finale già scritto
Voto: 5
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dannynova
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lunedì 30 marzo 2015
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mi è piaciuto da guardare
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ma siete sempre critici e negativi! ho letto prima le recensioni prima di guardare il film, era meglio non vi leggevo.. sono parito prevenuto negativamente invece mi è piaciuto molto. sono altri film brutti non di certo questo. e poi c'è samuel jacson quindi non puo essere negativo
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elgatoloco
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lunedì 30 marzo 2015
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legal thriller scadente o almeno"scarsino"
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Da un film come questo, francamente, c'è poco da aspettarsi, poco da sperare. Tutto è abbastanza scontato, fin dall'inizio, anche senza voler osservare tutto troppo(o molto)attentamente. Poca roba, si diceva: non c'è molto"swing", in questo film, dall'ambientazione para-natalizia (non sviluppata), con un procuratore"pseudo-colpevole"(e colpevolizzantesi-solito moralismo made in the USA)e dal plot, appunto, oltremodo prevedibile. Bene(ma non particolarmente, in realtà) Samuel L.Jackson. Come thriller discutibile, come"legal"(ammesso che sia possibile una separazione, anche solo come mera ipotesi di lavoro)idem.
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Da un film come questo, francamente, c'è poco da aspettarsi, poco da sperare. Tutto è abbastanza scontato, fin dall'inizio, anche senza voler osservare tutto troppo(o molto)attentamente. Poca roba, si diceva: non c'è molto"swing", in questo film, dall'ambientazione para-natalizia (non sviluppata), con un procuratore"pseudo-colpevole"(e colpevolizzantesi-solito moralismo made in the USA)e dal plot, appunto, oltremodo prevedibile. Bene(ma non particolarmente, in realtà) Samuel L.Jackson. Come thriller discutibile, come"legal"(ammesso che sia possibile una separazione, anche solo come mera ipotesi di lavoro)idem... El Gato
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liuk!
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domenica 7 dicembre 2014
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bruciamoci subito
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Colpo di scena svelato dopo mezz'ora! incredibile ma vero. Con un montaggio diverso ed una timeline modificata, poteva anche essere un buon film. Così è solamente noioso e scontato.
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albertocapece
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lunedì 27 ottobre 2014
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però si lascia vedere
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Francamente mi sfugge il motivo per cui un prodotto di routine, in mezzo a tanti altri, incappi nella severità delle critiche, tanto da meritarsi meno stelle di qualche film assolutamente invedibile e pieno di trucchetti per simulare l'originalità che manca. D'accordo che non sia un capolavoro, ma insomma tirare fuori l'abbondanza di cliché sui quali del resto vive alla grande il cinema americano o l'eccessiva macchinosità della trama per ovviare alla incombente prevedibilità, sono peccati così comuni che delle due l'una: o si butta via tutta una produzione diciamo così "artigianale" costruita con i medesimi criteri, oppure si decide che tutto sommato l'intrattenimento ha un senso. E in questo caso il Ragionevole dubbio si lascia vedere anche se non emoziona mai davvero e si percepisce chiaramente la mancanza di una storia e di una sceneggiatura forti.
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Francamente mi sfugge il motivo per cui un prodotto di routine, in mezzo a tanti altri, incappi nella severità delle critiche, tanto da meritarsi meno stelle di qualche film assolutamente invedibile e pieno di trucchetti per simulare l'originalità che manca. D'accordo che non sia un capolavoro, ma insomma tirare fuori l'abbondanza di cliché sui quali del resto vive alla grande il cinema americano o l'eccessiva macchinosità della trama per ovviare alla incombente prevedibilità, sono peccati così comuni che delle due l'una: o si butta via tutta una produzione diciamo così "artigianale" costruita con i medesimi criteri, oppure si decide che tutto sommato l'intrattenimento ha un senso. E in questo caso il Ragionevole dubbio si lascia vedere anche se non emoziona mai davvero e si percepisce chiaramente la mancanza di una storia e di una sceneggiatura forti.
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criticopolis
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martedì 27 maggio 2014
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il triste tramonto del genere "legal thriller"
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Giudizio analitico: un avvocato rampante investe un tizio e scappa senza soccorrerlo, perche' l'incidente potrebbe rovinargli la carriera. Per redimersi farà il difensore dell'uomo di colore che viene incriminato per l'omicidio dell'investito, in apparenza ingiustamente, in realtà accidenti è proprio lui il maniaco assassino.
Zero emozioni, zero dialoghi, zero di tutto.
L'unico ragionevole dubbio che sorge spontaneo dopo la visione di questo mediometraggio è il seguente: ma perché ci si ostina a sfornare mediocrissimi prodotti come questo? i soldi spesi per la produzione di questa robaccia non potevano essere dati in beneficenza?
Giudizio sintetico: cagata irragionevole
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ultimoboyscout
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mercoledì 26 marzo 2014
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il dubbio è solo del regista...
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La carriera del brillante procuratore distrettuale Mitch Brockden (che ha la faccia non proprio simaptica di Dominic Cooper) sembra sul punto di fermarsi bruscamente quando dopo una serata di bisboccia, sulla strada ghiacciata, travolge un pedone. Il giovane uomo di legge chiama i soccorsi e scappa ma si prende a cuore le sorti dell'accusato al suo posto, visto anche che l'investito muore. Ma forse non tutto è stato così accidentale e l'affare si complica molto più del previsto. Uno spunto del tutto artificioso da il via ad una storia poco originale, dalla struttura del tutto improbabile di un legal thriller banale e ovvio, meno che di routine, con il regista Peter P.
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La carriera del brillante procuratore distrettuale Mitch Brockden (che ha la faccia non proprio simaptica di Dominic Cooper) sembra sul punto di fermarsi bruscamente quando dopo una serata di bisboccia, sulla strada ghiacciata, travolge un pedone. Il giovane uomo di legge chiama i soccorsi e scappa ma si prende a cuore le sorti dell'accusato al suo posto, visto anche che l'investito muore. Ma forse non tutto è stato così accidentale e l'affare si complica molto più del previsto. Uno spunto del tutto artificioso da il via ad una storia poco originale, dalla struttura del tutto improbabile di un legal thriller banale e ovvio, meno che di routine, con il regista Peter P. Croudins (che poi è Peter Howitt di "Sliding doors", chissà come mai si è accreditato con altro nome...) che infarcisce il film di ogni cliché di genere cercando di sfruttarne maldestramente tutti i trucchetti, ormai stanchi: dilemma morale, suspence di vivere un incubo, furto di file girato con montaggio super adrenalinico, finestra sul retro non chiusa come si dovrebbe. Tutto già visto e rivisto. Pellicola che dovrebbe essere ansiogena ma ci riesce solo poche volte e per pochi attimi, la tensione si avverte a tratti, Samuel L. Jackson, subdolo e rasato, sa fare il cattivo ed è la cosa migliore del film che si basa sull'omertà e sulle sue più che tragiche conseguenze, sulle menzogne e sulle cose non dette senza curarsi del fatto che in gioco c'è la vita (altrui...). Il mondo mesos in scena è quello di un uomo qualsiasi, alto borghese, appagato nel lavoro e nel privato, per poi sconvolgerlo da cima a fondo per colpe proprie, in particolare quella di non sapersi assumere responsabilità. L'incidente stradale è un semplice pretesto, tutto si gioca sul rapporto tra verità e dissimulazione, sul continuo confondersi si bene e male, di vittima e carnefice. Come tono e temi rimanda più che altro a "Nella morsa del ragno", che era comunque migliore di questo.
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flyanto
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lunedì 10 marzo 2014
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cosa può accadere a non prestare soccorso
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Film in cui si racconta di un giovane avvocato, padre di famiglia, che al ritorno da una serata di festeggiamenti, essendo un pò brillo, investe un uomo con la macchina e non gli presta alcun soccorso. Da questo momento per il protagonista accadrà una serie di avvenimenti che gli renderanno la propria esistenza non più tranquilla, dal processo ad un uomo di colore accusato al suo posto dell'investimento, alla scarcerazione susseguente di quest'ultimo, sino al reale colpevole che arriverà addirittura a minacciargli la propria famiglia.
Questo thriller risulta essere abbastanza avvincente nella prima parte con l'incalzare della vicenda sempre più intensamente, per poi divenire altamente prevedibile nella seconda e perdere pertanto la suspense ed il ritmo sostenuto.
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Film in cui si racconta di un giovane avvocato, padre di famiglia, che al ritorno da una serata di festeggiamenti, essendo un pò brillo, investe un uomo con la macchina e non gli presta alcun soccorso. Da questo momento per il protagonista accadrà una serie di avvenimenti che gli renderanno la propria esistenza non più tranquilla, dal processo ad un uomo di colore accusato al suo posto dell'investimento, alla scarcerazione susseguente di quest'ultimo, sino al reale colpevole che arriverà addirittura a minacciargli la propria famiglia.
Questo thriller risulta essere abbastanza avvincente nella prima parte con l'incalzare della vicenda sempre più intensamente, per poi divenire altamente prevedibile nella seconda e perdere pertanto la suspense ed il ritmo sostenuto. In tal modo la pellicola fa perdere allo spettatore l'interesse man mano che ci si avvicina alla risoluzione della storia, diventando così meno apprezzabile. Un elemento a discapito, inoltre, di questo film è costituito da alcune scene poco realistiche che lo rendono alquanto inverosimile sotto certi aspetti. Infatti, per citarne soltanto due, è poco accettabile da parte dello spettatore credere che una persona riesca ad introdursi di nascosto nell'ufficio di un investigatore ed accedere ai files dentro il computer senza il benchè minimo uso di una password, oppure che, una volta arrestato, egli riesca a scappare dalla sala dei colloqui, colpendo un agente e senza venire assolutamente scoperto dalle telecamere e conseguentemente fermato dagli altri che si dovrebbero trovare fuori o comunque essere presenti nella caserma stessa.
Insomma, un' occasione veramente sprecata per un thriller che preannunciava di avere tutte le carte in regola per una buona riuscita.
L'unica nota encomiabile è da rivolgere a Samuel L. Jackson per la sua efficace interpretazione, ergendosi su tutti.
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brian77
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venerdì 7 marzo 2014
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come andare al cinema...
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Piccolo thriller basato su situazioni convenzionali, ma che si vede benone, anche se non ha invenzioni e qua e là dimostra anche qualche banalità maldestra. E il regista è quello di Sliding Doors, un inglese frigidino, non appartiene certo alla tradizione del cinema B americano. Però lo spirito è quello per cui si va al cinema... Insomma, niente a che vedere con la noia degli indipendenti da Sundance, niente pretenziosità autoriali ridicole: una storia convenzionale, ma raccontata in modo da lasciarsi seguire, con un protagonista a dire il vero un po' scialbo. Sarebbe due stellette abbondanti, facciamo tre per compensare l'ingiusta recensione della scheda generale:basti pensare che il voto di mymovies sarebbe addirittura inferiore
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Piccolo thriller basato su situazioni convenzionali, ma che si vede benone, anche se non ha invenzioni e qua e là dimostra anche qualche banalità maldestra. E il regista è quello di Sliding Doors, un inglese frigidino, non appartiene certo alla tradizione del cinema B americano. Però lo spirito è quello per cui si va al cinema... Insomma, niente a che vedere con la noia degli indipendenti da Sundance, niente pretenziosità autoriali ridicole: una storia convenzionale, ma raccontata in modo da lasciarsi seguire, con un protagonista a dire il vero un po' scialbo. Sarebbe due stellette abbondanti, facciamo tre per compensare l'ingiusta recensione della scheda generale:basti pensare che il voto di mymovies sarebbe addirittura inferiore a roba inqualificabile come "Amori elementari"!!!! Se un regista italiano avesse fatto un film come "Un ragionevole dubbio", con questa professionalità, questa fluidità narrativa, questa capacità di intrattenimento, che voto avrebbe, quattro stelle?
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giuseppesiza
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venerdì 21 febbraio 2014
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4
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Ho trovato il film ben interpretato. La suspance mantiene interessante il film fino quasi al termine, il finale è stato banalizzato dal regista.
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