thief
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domenica 7 giugno 2015
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gli ideali sono pacifici, la storia è violenta
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Fury, una storia ( non ho trovato la storicità di questa ) che racconta il lato più oscuro delle guerra, nella quale non era rimasto più alcun residuo di umanità tra americani e nazisti in Germania. Dove viene a crearsi una situazione di violenza esasperata, che David Ayer mette in scena usando il carrarmato come testa d'ariete per sfondare i dubbi di chiunque pensi che la guerra, specilmente la fine, non sia stata di una disumanità assurda. I nemici vengono uccisi tutti, se possibile, e giustiziati al momento, anche solo per spiegare che cosa è la guerra a un ragazzino esitante. L'azione distruttiva ma organizzata diventa, in questo caso, un progetto di cinema e una lettura storica, che bene o male ricorda quella dei Novanta, riassumibile nel vecchio detto: era un lavoro sporco, ma qualcuno doveva pur farlo.
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Fury, una storia ( non ho trovato la storicità di questa ) che racconta il lato più oscuro delle guerra, nella quale non era rimasto più alcun residuo di umanità tra americani e nazisti in Germania. Dove viene a crearsi una situazione di violenza esasperata, che David Ayer mette in scena usando il carrarmato come testa d'ariete per sfondare i dubbi di chiunque pensi che la guerra, specilmente la fine, non sia stata di una disumanità assurda. I nemici vengono uccisi tutti, se possibile, e giustiziati al momento, anche solo per spiegare che cosa è la guerra a un ragazzino esitante. L'azione distruttiva ma organizzata diventa, in questo caso, un progetto di cinema e una lettura storica, che bene o male ricorda quella dei Novanta, riassumibile nel vecchio detto: era un lavoro sporco, ma qualcuno doveva pur farlo. Non tocca ai critici, forse, dire se va bene così e se le cose fossero un po' più complicate di come ce le racconta Ayer. Però posso dire che il film è carico di una violenza sfrontata come se volesse ricordarci come è stata veramente la guerra, lasciando da parte i libri di storia, dove vengono raccontati solo le cause e le conseguenze, ma delle storie simili a fury non vi è traccia. Sono passati anni dalla fine della seconda guerra però ancora oggi mi chiedo cosa abbia spinto cosi tanta gente a combattere con tanta forza anche quando ormai la sorte delconflitto era già stata decisa. Come si poteva reclutare i bambini ( questo fatto spesso tralasciato dai libri di scuola) ed impiccare chi non lo permetteva? Arrendersi era cosi orribile o forse era meglio uccidere con le ultime forze o suicidarsi. Non so, non è facile descrivere un periodo cosi orribile della storia. Però Ayer, comunque, ha messo in piedi un film forte e dignitoso, lasciando anche spazio, nella paradossale conclusione, a un gesto di carità imprevista.
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verosala
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giovedì 4 giugno 2015
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fury, un capolavoro dalla mente di david ayer
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Film capolavoro, mostra quanto possa volare alto l'animo umano ma anche quanto possa scendere in basso fino a toccare la parte più infima di ognuno.
Una recitazione fantastica. Più dei corpi morti sparpagliati ovunque e delle miserie della gente intraviste nella pellicola colpiscono gli sguardi di questo gruppo di soldati, il loro affiatamento è strabiliante.
Unica nota negativa è che essendo u film americano non può non farsi scappare citazioni dalla bibbia, cosa abbastanza fastidiosa, anche se il personaggio chiamato "Bibbia" è ben articolato mi è sembrato uno scadere nel banale, seppur il passo prescelto fosse stato servito a puntino.
Mi ha affascinato molto la fotografia, alcune immagini sono di una ricercatezza incredibile, le sagome dei soldati tedeschi che si muovono all'attacco hanno un che di romantico.
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Film capolavoro, mostra quanto possa volare alto l'animo umano ma anche quanto possa scendere in basso fino a toccare la parte più infima di ognuno.
Una recitazione fantastica. Più dei corpi morti sparpagliati ovunque e delle miserie della gente intraviste nella pellicola colpiscono gli sguardi di questo gruppo di soldati, il loro affiatamento è strabiliante.
Unica nota negativa è che essendo u film americano non può non farsi scappare citazioni dalla bibbia, cosa abbastanza fastidiosa, anche se il personaggio chiamato "Bibbia" è ben articolato mi è sembrato uno scadere nel banale, seppur il passo prescelto fosse stato servito a puntino.
Mi ha affascinato molto la fotografia, alcune immagini sono di una ricercatezza incredibile, le sagome dei soldati tedeschi che si muovono all'attacco hanno un che di romantico. Decisamente un film imperdibile, per ogni aspetto: fotografia, recitazione, contenuti....
Lo ammetto io non amo i film di guerra, ma questo mi ha proprio segnata.
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biso 93
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martedì 26 maggio 2015
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sorpresa
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davvero non mi aspettavo grandi cose..ma visto che mi piacciono i war movie e visto che il cast era interessante...mi sono convinto a vedere Fury...diretto e sceneggiato da David Ayer sceneggiatore dell'ottimo Training day e regista del duro End of watch. Che dire...Fury e' un war movie ambientato nella seconda guerra mondiale...gli americani avanzano verso berlino..con i tedeschi ormai alle strette. Brad pitt, cosi come tutto il cast offre una notevole interpretazione...da notare laboef e bertnhal, mi sono davvero piaciuti in questo film. La regia e' valida..con scene di guerra davvero realistiche e ben girate..anche se qualche particolare a mio parere e' rivedibile. Il film comunque non mi trasmette l'idea di un pro americano.
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davvero non mi aspettavo grandi cose..ma visto che mi piacciono i war movie e visto che il cast era interessante...mi sono convinto a vedere Fury...diretto e sceneggiato da David Ayer sceneggiatore dell'ottimo Training day e regista del duro End of watch. Che dire...Fury e' un war movie ambientato nella seconda guerra mondiale...gli americani avanzano verso berlino..con i tedeschi ormai alle strette. Brad pitt, cosi come tutto il cast offre una notevole interpretazione...da notare laboef e bertnhal, mi sono davvero piaciuti in questo film. La regia e' valida..con scene di guerra davvero realistiche e ben girate..anche se qualche particolare a mio parere e' rivedibile. Il film comunque non mi trasmette l'idea di un pro americano...anzi il film punta sulla messa in scena realistica degli scontri e dello strazio provocato dalla guerra
..gli ideali sono pacifici..la storia e' violenta! Il finale e' alla trecento...un po spettacolarizzato e un po scontato..ma credo che in fondo ci stia. A mio parere un film superiore a tutti gli altri film di guerra negli ultimi 10 anni.
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michele
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sabato 25 aprile 2015
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ottimo film
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A fine visione mi è venuta subito una considerazione da fare: penso che possiamo affermare con certezza che Brad Pitt sia il migliore attore di un’intera generazione che ha caratterizzato e dominato il mercato cinematografico negli anni a cavallo tra i 90 e il 2000. Accostandolo ad attori come Tom Cruise, Johnny Deep e tanti altri, notiamo che mentre questi stanno vivendo una parabola discendente a causa di scelte professionali sbagliate e più virate verso un cinema commerciale che si, magari incassa, ma perde notevolmente in qualità, Brad Pitt sceglie con cura i propri progetti, infatti se li produce anche e raramente sbaglia. Con “Fury” siamo di fronte ad un film di guerra puro, raccontato dal punto di vista di un gruppo di soldati alla guida di un carro armato che ha il compito di ripulire dai nemici il passaggio per l’esercito alleato che sta marciando in Europa verso Berlino.
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A fine visione mi è venuta subito una considerazione da fare: penso che possiamo affermare con certezza che Brad Pitt sia il migliore attore di un’intera generazione che ha caratterizzato e dominato il mercato cinematografico negli anni a cavallo tra i 90 e il 2000. Accostandolo ad attori come Tom Cruise, Johnny Deep e tanti altri, notiamo che mentre questi stanno vivendo una parabola discendente a causa di scelte professionali sbagliate e più virate verso un cinema commerciale che si, magari incassa, ma perde notevolmente in qualità, Brad Pitt sceglie con cura i propri progetti, infatti se li produce anche e raramente sbaglia. Con “Fury” siamo di fronte ad un film di guerra puro, raccontato dal punto di vista di un gruppo di soldati alla guida di un carro armato che ha il compito di ripulire dai nemici il passaggio per l’esercito alleato che sta marciando in Europa verso Berlino. Le scene di combattimento sono esaltanti, girate con grande efficacia, tensione e spettacolarità, una spettacolarità che per fortuna non eccede mai tanto da diventare fine a se stessa. Non è infatti la guerra come esaltazione della battaglia a tendere il filo conduttore narrativo del film, quanto piuttosto l’aspetto umano e morale di coloro che la interpretano. Il regista mette in evidenza la sofferenza e la paura degli uomini in maniera davvero pregnante riuscendo così nell’operazione più delicata e importante per il successo di una pellicola, ovvero l’immedesimazione con i protagonisti da parte degli spettatori. Si fondono perfettamente due livelli, quello spettacolare e quello emotivo-empatico ed è sicuramente in quest’ultimo frangente che emerge tutta la bravura di un Pitt che ci regala un’interpretazione davvero intensa, forte e struggente, dura e malinconica al tempo stesso. Crudeltà e sofferenza, azione e adrenalina si fondono poi tutte insieme nella bellissima scena finale che se può risultare un po’ scontata e semplicistica, tra le varie scelte narrative che si potevano effettuare per concludere la storia, ha dalla sua sicuramente il fatto di essere girata con grande stile ed efficacia come del resto lo è tutto il film.
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[+] film esilarante...
(di antony m.)
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pisiran
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giovedì 4 giugno 2015
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grazie tank
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Si inizia sottilineando che i carri armati tedeschi sono il meglio della produzione bellica di allora, e i Tank Americani al confronto lasciano a desiderare. E proprio da questa sottolineatura che parte la storia del Tank americano chiamato Fury e del suo equipaggio comandato dal sergente Don Collier (Brad Pitt) che si prende cura dell'ultimo arrivato a bordo, Norman, soldato abituato più alla scrittura che non al tiro al bersaglio. Siamo ad aprile del 1945 e la seconda guerra mondiale sta esaurendo la propria oscenità, gli alleati stanno conquistando città dopo città l'intera Germania di Hitler, e il film ci porta dentro le vicissitudini e le peripezie di chi quel carro armato lo abita e lo fa suo al punto di dover gridare che quello era il "più bel lavoro del mondo".
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Si inizia sottilineando che i carri armati tedeschi sono il meglio della produzione bellica di allora, e i Tank Americani al confronto lasciano a desiderare. E proprio da questa sottolineatura che parte la storia del Tank americano chiamato Fury e del suo equipaggio comandato dal sergente Don Collier (Brad Pitt) che si prende cura dell'ultimo arrivato a bordo, Norman, soldato abituato più alla scrittura che non al tiro al bersaglio. Siamo ad aprile del 1945 e la seconda guerra mondiale sta esaurendo la propria oscenità, gli alleati stanno conquistando città dopo città l'intera Germania di Hitler, e il film ci porta dentro le vicissitudini e le peripezie di chi quel carro armato lo abita e lo fa suo al punto di dover gridare che quello era il "più bel lavoro del mondo". Il regista calcando un pò la via tracciata da Spielberg con "Salvate il soldato Ryan" cerca di dare alla pellicola lo spessore del film di qualità, ma un pò perchè non ha il talento di Spielberg un pò perchè la storia è di livello inferiore non riesce a dare al film quell'impronta di "grande" che invece spetta di diritto al "Soldato Ryan".
Il film a parte qualche incogruenza si lascia vedere e per gli amanti del genere riuscirà anche gradito. Buona visione al cinema. Pisiran-Vr.
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