viktor von doom
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domenica 3 novembre 2013
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un horror di ottima caratura...
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niente di nuovo,assolutamente niente di innovativo in questo nuovo capitolo della saga evil dead.e quindi alla fine niente che faccia gridare al miracolo...ma stupire sicuramente si.perchè l'opera di fede alvarez,più seria,cupa e cattiva di quelle di raimi,stupisce riuscendo li dove spesso falliscono molti film del genere.riuscendo a mettere paura e ad esprimere una violenza pura e quindi apprezzabile anche la dove molti chiuderanno gli occhi.il film è un susseguirsi di scene splatter ben realizzate e di situazioni degne dei migliori film horror.è un film spietato e crudo quello del regista uruguaiano,un film che condanna senza appello le vittime sacrificali che malcapitano nella demoniaca casa raiminiana dove prende vita un orgia di violenza condita con fiumi di sangue ,arti mozzati,piante viventi,siringhe negli occhi,ustioni e ferite d'armi da fuoco e sparachiodi,senza rinunciare all'insostituibile motosega(omaggio ai primi capitoli).
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niente di nuovo,assolutamente niente di innovativo in questo nuovo capitolo della saga evil dead.e quindi alla fine niente che faccia gridare al miracolo...ma stupire sicuramente si.perchè l'opera di fede alvarez,più seria,cupa e cattiva di quelle di raimi,stupisce riuscendo li dove spesso falliscono molti film del genere.riuscendo a mettere paura e ad esprimere una violenza pura e quindi apprezzabile anche la dove molti chiuderanno gli occhi.il film è un susseguirsi di scene splatter ben realizzate e di situazioni degne dei migliori film horror.è un film spietato e crudo quello del regista uruguaiano,un film che condanna senza appello le vittime sacrificali che malcapitano nella demoniaca casa raiminiana dove prende vita un orgia di violenza condita con fiumi di sangue ,arti mozzati,piante viventi,siringhe negli occhi,ustioni e ferite d'armi da fuoco e sparachiodi,senza rinunciare all'insostituibile motosega(omaggio ai primi capitoli).una continua lotta per la sopravvivenza dove la riuscita appare sempre più improbabile.insomma un film horror nel senso più giusto ed estremo del termine di una fattura superiore a quella a cui siamo ultimamene abituati e che fa ben sperare sulla qualità di possibili,ulteriori,sequel.buoni anche gli effetti speciali e la fotografia che ben si addice allo spirito del film.3 stelle e 1/2...
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zero99
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martedì 16 dicembre 2014
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ottimo film
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Bellissimo questo remake del "la Casa". mi è piaciuto moltissimo, la storia è sempre quella (gruppo di ragazzi che va nella casa in mezzo al bosco e poi dovrà vedersela con dei demoni), in questo remake hanno messo la bella idea di mettere una ragazza che deve disintossicarsi dalla droga, quindi quando vede i primi demoni, gli altri pensano che sia l'effetto dell'astinenza, mentre invece era tutto vero. Mi è piaciuto molto il libro della morte, con tutte quelle figure sataniche e quelle scritte da brivido, e anche l'atmosfera che si respira per tutto il film, che è macabra, tesa ed inquietante. Finalmente un film horror dove non c'è neppure una scena di sesso.
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Bellissimo questo remake del "la Casa". mi è piaciuto moltissimo, la storia è sempre quella (gruppo di ragazzi che va nella casa in mezzo al bosco e poi dovrà vedersela con dei demoni), in questo remake hanno messo la bella idea di mettere una ragazza che deve disintossicarsi dalla droga, quindi quando vede i primi demoni, gli altri pensano che sia l'effetto dell'astinenza, mentre invece era tutto vero. Mi è piaciuto molto il libro della morte, con tutte quelle figure sataniche e quelle scritte da brivido, e anche l'atmosfera che si respira per tutto il film, che è macabra, tesa ed inquietante. Finalmente un film horror dove non c'è neppure una scena di sesso. Storia molto inquietante, attori credibili, tanto sangue, tanto splatter, belli effetti speciali, bella atmosfera, bella ambientazione, un ritmo molto sostenuto, e un buon finale. Non manca nulla a questo bellissimo film horror. io difetti non ne ho trovati. Ottimo film.
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eltanker
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domenica 2 agosto 2015
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rende giustizia all'originale
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Non è mai facile valutare un remake di un film cult; a maggior ragione quando si parla de "La Casa" film che ha rivelato al mondo la bravura di Sam Raimi terrorizzando milioni di persone. La scelta stilistica,inoltre, di modificare il plot narrativo per renderlo più intrigante inoltre è da incomiare, non a tutti piace vedere stravolto un film che adora. Eppure Fede Alvarez ha il coraggio necessario per farlo, senza mai esagerare.
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harry manback
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giovedì 2 gennaio 2014
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superiore alle aspettative
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Remake dell’omonimo film horror cult degli anni 80 diretto da Sam Raimi, “La casa” di Fede Alvarez, contro ogni aspettativa, è un discreto film horror che propone un’ ottima ed essenziale componente splatter.
A livello tecnico è quasi perfetto.
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Remake dell’omonimo film horror cult degli anni 80 diretto da Sam Raimi, “La casa” di Fede Alvarez, contro ogni aspettativa, è un discreto film horror che propone un’ ottima ed essenziale componente splatter.
A livello tecnico è quasi perfetto. La regia, nonostante fosse affidata ad un esordiente, è discreta e straripante di buone idee, la fotografia sembra quasi insanguinata, e la sceneggiatura riesce a convincere proprio grazie alla sua semplicità ed alla voglia di non prendersi troppo sul serio. Pecca, invece, nella messa in scena che non riesce ad essere macabra ed oscura come nell’originale, questo anche a causa delle scenografie poco suggestive. C’è da dire, inoltre, che nonostante siano passati circa trent’anni dall’originale, questo remake non riesce minimamente ad incutere lo stesso terrore, e soprattutto a ricreare quell’atmosfera dark caratteristica di tutta la trilogia di Raimi, che ha preso parte alla produzione ed alla realizzazione del remake insieme a Bruce Campbell. Sicuramente il tocco di Raimi lo si può notare nelle favolose scene splatter, ma la messa in scena non è sicuramente frutto della sua creatività.
In conclusione, sicuramente “La casa” di Fede Alvarez preso come film singolo non può che risultare un buon prodotto, ma non regge assolutamente il confronto con l’originale del 1981, diretto non da un regista ma da un autentico genio.
VOTO 6,5
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ugogigio
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sabato 25 gennaio 2014
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remake al di sopra delle aspettative
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Troppo facile darne un giudizio negativo sulla base di paragoni quantomai improponibili con gli abusati capolavori del passato o con la considerazione che tutto quanto sappia di già visto: i personaggi stereotipati e mere funzioni allo svolgersi della trama (Natalie pronuncia praticamente le prime battute solo poco prima di essere assalita!), le solite presenze demoniache, le ovvietà narrative più che prevedibili, il rito della lettura del libro infernale, i finali reiterati ecc..strappano in effetti quasi un sorriso indulgente dopo l'esplicitazione destrutturante di tutti i topoi del genere operata in senso metacinematografico dalla coppia Whedon/Goddard in Quella Casa nel Bosco, il cui riferimento più evidente e' tra l'altro, almeno all'inizio, proprio il film di Sam Raimi che negli anni 80 inauguro' il filone.
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Troppo facile darne un giudizio negativo sulla base di paragoni quantomai improponibili con gli abusati capolavori del passato o con la considerazione che tutto quanto sappia di già visto: i personaggi stereotipati e mere funzioni allo svolgersi della trama (Natalie pronuncia praticamente le prime battute solo poco prima di essere assalita!), le solite presenze demoniache, le ovvietà narrative più che prevedibili, il rito della lettura del libro infernale, i finali reiterati ecc..strappano in effetti quasi un sorriso indulgente dopo l'esplicitazione destrutturante di tutti i topoi del genere operata in senso metacinematografico dalla coppia Whedon/Goddard in Quella Casa nel Bosco, il cui riferimento più evidente e' tra l'altro, almeno all'inizio, proprio il film di Sam Raimi che negli anni 80 inauguro' il filone.
La materia del film di Alvarez soffre dunque in partenza della sfortunata coincidenza cronologica e anche dell'ovvio fatto che dopo il film di cui vuole essere una sorta di non meglio precisata commistione di remake/sequel/spin off (o meglio i film, dato che anche il secondo capitolo della trilogia originale ne e' parte integrante) si sono susseguiti trent'anni in cui i canoni del genere sono stati usati fino alla nausea, superati, parodiati, recuperati e ripensati. E nonostante ciò ne esce un film più che dignitoso, soprattutto considerandone la natura di opera prima e confrontandolo con analoghe operazioni di recupero malamente naufragate.
Alvarez cerca di resettare tutto quanto originatosi per partenogenesi dal modello di riferimento ma allo stesso tempo non può fare a meno di aggiornarlo ai tempi correnti e cerca inoltre di infondere un'impronta personale alla materia (cosa rara!), trovandola in una cupezza e serietà di fondo che hanno ben poco da spartire con l'atteggiamento ironico e scanzonato che permea in generale il cinema di Raimi e che costituisce la cifra stilistica principale della sua trilogia (per la verità ancora acerba nel primo capitolo). L'umorismo nero dell'originale e' qui solo accennato, nonostante la creatività delle numerose trovate truculente, che sono sì esagerate ai limiti del ridicolo, ma gestite in modo da prendersi tutte molto sul serio, senza traccia di autoironia o compiacimento ludico.
Il ritmo e' serrato come raramente, con un susseguirsi quasi ininterrotto di momenti di tesa suspense, fino ad una sequenza finale da applausi. E' vero che si punta molto sugli effetti splatter e su un campionario assai fantasioso di amputazioni, fluidi corporei, morti violente e torture autoinflitte varie (d'altro canto anche nell'originale la componente splatter era predominante), ma questo non va affatto a discapito della tensione ne' dell'atmosfera, che regala più di qualche puerile spavento, immergendo tutta la vicenda in una sorta di allucinazione perversa che risulta a conti fatti profondamente inquietante. Contribuiscono l'inserimento, a dire il vero un po' furbesco, del tema della disintossicazione e delle crisi di astinenza di Mia, la bravura degli attori, tutti semisconosciuti, una fotografia eccellente e funzionale nel tratteggiare atmosfere immerse nell'ombra e pregne di umidità, ma soprattutto una regia ricca di guizzi e soluzioni inventive, certo non paragonabile a quella di Raimi ma non immemore della sua lezione.
Detto ciò, siamo comunque di fronte a un film di genere, che non brilla per particolari cifre autoriali e a cui assegnare l'etichetta di capolavoro sarebbe quanto meno inappropriato. 7
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darkforce78
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martedì 18 agosto 2015
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davvero....molto poco spaventoso...
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Nonostante siano passati due anni ho atteso fino ad oggi per trovare il coraggio di guardare questo reboot di "Evil Dead" in quanto tutte le recensioni, opinioni, trailer, ecc. lo facevano apparire come un film terrificante, a tratti disturbante e comunque adatto unicamente a palati molto forti.
Non nascondo quindi la paura con la quale mi sono avvicinato al titolo in questione, pronto a interrompere la visione alle prime avvisaglie di "scene estreme" e...nulla, i miei timori non si sono materializzati.
Non nascondo pertanto una discreta delusione, la pellicola non solo non fa paura, è frettolosa, tratta i temi della possessione demoniaca in maniera superficiale (carina l'idea della profezia ma tale idea non viene minimamente sviluppata).
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Nonostante siano passati due anni ho atteso fino ad oggi per trovare il coraggio di guardare questo reboot di "Evil Dead" in quanto tutte le recensioni, opinioni, trailer, ecc. lo facevano apparire come un film terrificante, a tratti disturbante e comunque adatto unicamente a palati molto forti.
Non nascondo quindi la paura con la quale mi sono avvicinato al titolo in questione, pronto a interrompere la visione alle prime avvisaglie di "scene estreme" e...nulla, i miei timori non si sono materializzati.
Non nascondo pertanto una discreta delusione, la pellicola non solo non fa paura, è frettolosa, tratta i temi della possessione demoniaca in maniera superficiale (carina l'idea della profezia ma tale idea non viene minimamente sviluppata).
Sorvoliamo sul modo in cui la protagonista viene "posseduta" (è un horror o un film di fantascienza?), non viene minimamente spiegato chi fosse il precedente "ospite" (la ragazza bruciata), chi siano gli "sciamani" che mettono in pratica il rituale, come mai una presenza demoniaca (per quanto in un corpo umano) sia così debole da lasciarsi catturare e lagare ad un palo senza opporre resistenza, ecc.
E soprattutto : dove diavolo è finito il "Necronomicon ex Mortis", di derivazione lovecraftiana!!! Il "tomo sacrilego" presente in questa pellicola è anonimo, non si capisce a quale cultura appartenga, non si fa riferimento al fatto che sia "rilgato in pelle umana e scritto con il sangue" e altre "piccolezze" che rendevano grande l'originale Evil Dead.
Potrei andare avanti ancora molto con simili critiche ma credo sia sufficiente.
Forse la "paura" generata dai vari commenti e recensioni era eccessiva, o forse mi aspettavo qualcosa di realmente spaventoso (sorvoliamo sul paragone con l'originale Evil Dead, quello si che è spaventoso).
Non so se il film faccia/farà parte di una serie come il suo illustre antenato, pertanto le voragini narrative forse saranno riempite in seguito negli eventuali seguiti.
In conclusione il nuovo "Evil Dead" raggiunge a stento la sufficienza, uscendo con le ossa rotte (tanto per rimanere in tema) con il paragone con l'originale, ma anche con gli innumerevoli titoli a tema demoniaco (quello vero, quello che fa paura).
DF78.
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dandy
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giovedì 31 dicembre 2015
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la nuova casa non regge la vecchia....
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Debutto ufficiale del regista uruguaiano dopo il successo avuto su youtube,con Raimi come produttore.Dopo 31 anni era giusto portare certe innovazioni,o almeno in parte(se il prologo rivelatore e i personaggi più definiti ci stanno,comincia a stufare l'idea che oggi debba sempre essere una donna a diventare protagonista).Anche se il meccanismo è quello solito.Ma la mancanza totale dell'ironia grottesca e in parte trash del prototipo,o se preferite di un qualsiasi tipo di ironia,lo rende greve e identico a tanti altri horror-slasher degli ultmi anni,tipo "Wrong Turn" ma con demoni al posto dei redneck-cannibali.La confezione e gli effettacci truculenti sono realizzati con professionalità,senza quasi ricorrere al digitale,ma i dialoghi sono banali e i personaggi,nella serietà dell'insieme,non entusiasmano.
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Debutto ufficiale del regista uruguaiano dopo il successo avuto su youtube,con Raimi come produttore.Dopo 31 anni era giusto portare certe innovazioni,o almeno in parte(se il prologo rivelatore e i personaggi più definiti ci stanno,comincia a stufare l'idea che oggi debba sempre essere una donna a diventare protagonista).Anche se il meccanismo è quello solito.Ma la mancanza totale dell'ironia grottesca e in parte trash del prototipo,o se preferite di un qualsiasi tipo di ironia,lo rende greve e identico a tanti altri horror-slasher degli ultmi anni,tipo "Wrong Turn" ma con demoni al posto dei redneck-cannibali.La confezione e gli effettacci truculenti sono realizzati con professionalità,senza quasi ricorrere al digitale,ma i dialoghi sono banali e i personaggi,nella serietà dell'insieme,non entusiasmano.E il finale è anche meno pessimista che nel film di Raimi,sebbene la trovata della pioggia di sangue(letterale)è suggestiva.Invece quella del defibrillatore non sta in piedi(e come mai dopo essere guarita Mia non ha più le ustioni sulla faccia?).Parliamo poi del leggendario "Necronomicon":non dovrebbe essere un testo sumero antichissimo?Come mai i disegni sulle pagine sembrano usciti dallo studio di un tatuatore e sono più nuovi che mai?Questo film è troppo infedele diciamo....nello spirito,all'originale,per poterlo eguagliare.Ma neanche completamente pessimo.Obbligatorio cammeo per Bruce Campbell nel ruolo di Ash dopo i titoli di coda,che Mia a giudicare dal finale sembra destinata a rimpiazzare.Quindi è probabile che siano in arrivo anche i seguiti.
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fufa78
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domenica 20 marzo 2016
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mi ha fatto rimpiangere assai l'originale
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Chi ha letto la mia recensione sull'originale capirà che non ne avevo grandissima stima, ma oggi, vedendo questo, ho dovuto rivalutare tanti aspetti di quella prima pellicola che, a tutta prima, avevo considerato quasi delle debolezze o delle imperdonabili carenze.
Invece mi sono resa conto che la genialità di Raimi stava proprio nella rozza artigianalità del suo prodotto.
Artigianalità che Fede Alvarez ha cercato di ingentilire, introducendo elementi come la trama, maggiori dialoghi fra i personaggi, attori certamente più convincenti, un trucco migliore e qualche momento di pathos; e tuttavia il risultato non mi piace;
non mi piace l'eccesso di violenza, che è proprio quello che è, cioè, violenza, non splatter o qualunque altra cosa.
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Chi ha letto la mia recensione sull'originale capirà che non ne avevo grandissima stima, ma oggi, vedendo questo, ho dovuto rivalutare tanti aspetti di quella prima pellicola che, a tutta prima, avevo considerato quasi delle debolezze o delle imperdonabili carenze.
Invece mi sono resa conto che la genialità di Raimi stava proprio nella rozza artigianalità del suo prodotto.
Artigianalità che Fede Alvarez ha cercato di ingentilire, introducendo elementi come la trama, maggiori dialoghi fra i personaggi, attori certamente più convincenti, un trucco migliore e qualche momento di pathos; e tuttavia il risultato non mi piace;
non mi piace l'eccesso di violenza, che è proprio quello che è, cioè, violenza, non splatter o qualunque altra cosa.
Raimi aveva fatto largo ricorso allo splatter, ma non aveva mai crudelmente indugiato su scene gratuitamente violente o anche solo sul concetto stesso di violenza, sadica,inutile e quasi "offensiva" per lo spettatore.
E' un horror, va bene, ma a che serve vedere gente che si costringe a tagliarsi bracci da sola, a spararsi chiodi in faccia per poi piagnucolare " perchè mi fa male la faccia?", prima di rovinare a terra, ridotta praticamente a un moncone, o gente che si stacca una mano dal braccio, con un ridicolo effetto stile gomma da masticare strappata via da sotto una scarpa?!
Sam Raimi voleva creare un horror originale e dotato di carattere e c'era riuscito con poco. Questo film, invece, come molte delle cose che ci riguardano oggi, non sa avere nè originalità, nè carattere: è qualcosa che deve dire grazie a molti film che l'hanno preceduto e fatto scuola; un film che ha messo su un minestrone di effetti orrorifici classici, come per essere certo di arrivare a spaventare almeno un po'.
Inoltre ho apprezzato pochissimo anche la volgarità che percorre la pellicola. I demoni possono permettersi di essere sboccati, tanto sono demoni! Almeno meglio queli dell' 81 che sapevano dire solo " Vieni con noi, vieni con noi!"; erano brutti, erano perfidi edispettosi, ma erano più dignitosi anche se realizzati con quattro effettacci fatti in casa.
In conclusione: ho buttato via i soldi del video noleggio.
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fufa78
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domenica 20 marzo 2016
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mi ha fatto rimpiangere assai l'originale
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Chi ha letto la mia recensione sull'originale capirà che non ne avevo grandissima stima, ma oggi, vedendo questo, ho dovuto rivalutare tanti aspetti di quella prima pellicola che, a tutta prima, avevo considerato quasi delle debolezze o delle imperdonabili carenze.
Invece mi sono resa conto che la genialità di Raimi stava proprio nella rozza artigianalità del suo prodotto.
Artigianalità che Fede Alvarez ha cercato di ingentilire, introducendo elementi come la trama, maggiori dialoghi fra i personaggi, attori certamente più convincenti, un trucco migliore e qualche momento di pathos; e tuttavia il risultato non mi piace;
non mi piace l'eccesso di violenza, che è proprio quello che è, cioè, violenza, non splatter o qualunque altra cosa.
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Chi ha letto la mia recensione sull'originale capirà che non ne avevo grandissima stima, ma oggi, vedendo questo, ho dovuto rivalutare tanti aspetti di quella prima pellicola che, a tutta prima, avevo considerato quasi delle debolezze o delle imperdonabili carenze.
Invece mi sono resa conto che la genialità di Raimi stava proprio nella rozza artigianalità del suo prodotto.
Artigianalità che Fede Alvarez ha cercato di ingentilire, introducendo elementi come la trama, maggiori dialoghi fra i personaggi, attori certamente più convincenti, un trucco migliore e qualche momento di pathos; e tuttavia il risultato non mi piace;
non mi piace l'eccesso di violenza, che è proprio quello che è, cioè, violenza, non splatter o qualunque altra cosa.
Raimi aveva fatto largo ricorso allo splatter, ma non aveva mai crudelmente indugiato su scene gratuitamente violente o anche solo sul concetto stesso di violenza, sadica,inutile e quasi "offensiva" per lo spettatore.
E' un horror, va bene, ma a che serve vedere gente che si costringe a tagliarsi bracci da sola, a spararsi chiodi in faccia per poi piagnucolare " perchè mi fa male la faccia?", prima di rovinare a terra, ridotta praticamente a un moncone, o gente che si stacca una mano dal braccio, con un ridicolo effetto stile gomma da masticare strappata via da sotto una scarpa?!
Sam Raimi voleva creare un horror originale e dotato di carattere e c'era riuscito con poco. Questo film, invece, come molte delle cose che ci riguardano oggi, non sa avere nè originalità, nè carattere: è qualcosa che deve dire grazie a molti film che l'hanno preceduto e fatto scuola; un film che ha messo su un minestrone di effetti orrorifici classici, come per essere certo di arrivare a spaventare almeno un po'.
Inoltre ho apprezzato pochissimo anche la volgarità che percorre la pellicola. I demoni possono permettersi di essere sboccati, tanto sono demoni! Almeno meglio queli dell' 81 che sapevano dire solo " Vieni con noi, vieni con noi!"; erano brutti, erano perfidi edispettosi, ma erano più dignitosi anche se realizzati con quattro effettacci fatti in casa.
In conclusione: ho buttato via i soldi del video noleggio.
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andrea.bonino.97
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sabato 18 gennaio 2014
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una pioggia di sangue dall'inizio alla fine..
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La casa é un pseudo-remake del film del 1981 di Sam Raimi, per via del fatto che solo alcune ambientazioni e alcune scene sono riprese dal capitolo originale mentre il resto è quasi totalmente nuovo. La storia e anche più articolata dell'originale, che si limitava a dare una vaga spiegazione della decisione di passare una giornata in quella casa abbandonata. Nel remake, Mia e suo fratello insieme a loro 3 amici, si recano in una casa in mezzo ad un bosco, in cui uno di loro, tramite la lettura di un sinistro libro, liberà un demone che possederà tutti e 5 i protagonisti per spingerli ad uccidersi. Alla fine la vera sospesa sarà vedere chi rimarrà in vita.
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La casa é un pseudo-remake del film del 1981 di Sam Raimi, per via del fatto che solo alcune ambientazioni e alcune scene sono riprese dal capitolo originale mentre il resto è quasi totalmente nuovo. La storia e anche più articolata dell'originale, che si limitava a dare una vaga spiegazione della decisione di passare una giornata in quella casa abbandonata. Nel remake, Mia e suo fratello insieme a loro 3 amici, si recano in una casa in mezzo ad un bosco, in cui uno di loro, tramite la lettura di un sinistro libro, liberà un demone che possederà tutti e 5 i protagonisti per spingerli ad uccidersi. Alla fine la vera sospesa sarà vedere chi rimarrà in vita... La trama che di per se è piuttosto semplice e in alcune parti prevedibile, garantisce allo spettatore un’ora e mezza di suspence, con numerose scene che creeranno disgusto per la loro sgradevolezza. Un film diretto con brio, che scorre veloce senza perdersi in inutili scene di calma apparente; è proprio questo che rende il film uno dei più brillanti degli ultimi anni: da quando il demone si libererà, ovvero dopo appena 20 minuti circa dall’inizio, non ci saranno più momenti di tranquillità e il film vi trasporterà in un turbinio di sequenza ad alto tasso di splatter. Numerosi i rimandi alle pellicole originali, alcuni presi e rifatti altri modificati per renderli più moderni. Un plauso va alla scena finale, che come spesso accade in questi film rischia di finire nel ridicolo involontario (vedi “ la Casa 2”), mentre invece sferra l’ultimo colpo in un tripudio di sangue e orrore. Un capolavoro dell’orror moderno.
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