Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 74 minuti |
Regia di | Ji-seung Lee |
Attori | Young-nam Jang, Don Lee, Tae-kwang Hwang, Song-woo Bai . |
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Ultimo aggiornamento giovedì 27 settembre 2012
Una donna sconvolta dallo stupro della figlia si scontra con un apparato di polizia indifferente e apatico.
CONSIGLIATO N.D.
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Una madre è sconvolta dallo stupro della figlia, una bambina di appena dieci anni. La donna si aspetta giustizia, ma è costretta a scontrarsi con una realtà ben diversa: un apparato governativo indifferente e inefficiente. Le indagini della polizia vanno a rilento e procedono con apatia; la donna è circondata dal pregiudizio, persino da parte del suo stesso marito. La rabbia e l'impotenza crescono e a questa madre ferita non resta che farsi giustizia da sé. La sua vendetta privata coinvolgerà la sua professione di infermiera.
Il film diretto da Jiseung Lee è la versione coreana e femminile dell'hollywoodiano Giustizia privata. Qui è una madre, anziché un padre, a suscitare la nostra immedesimazione e rabbia, mentre si affrontano delicate questioni di etica e responsabilità sociale. La struttura narrativa del lungometraggio e l'intensa interpretazione di Young-nam Jang, nel ruolo della madre in lutto, spingono verso una chiave di lettura intellettuale piuttosto che emozionale.