preziosa
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lunedì 14 marzo 2011
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dalle stelle alle stalle....
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Non perdetevi questa commedia sentimentale molto divertente che vede l’esordio di Massimiliano Bruno come nuovo regista, già conosciuto come sceneggiatore di molti film e fiction di successo, dal 16 marzo al cinema!!!! ho visto il film ad una conferenza-stampa qualche giorno fa, ed è troppo forte simpatico e vi farà ridere un sacco!!! parola mia!!! Pur partendo da un episodio drammatico(la morte del marito di Alice), la storia si evolve in commedia simpatica e in modo leggero e ironico il regista riesce ad attribuire sensibilità ai personaggi e a trattare situazioni tragiche e scelte difficili causate da un destino avverso. Per i debiti ingenti lasciati ad Alice(P.
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Non perdetevi questa commedia sentimentale molto divertente che vede l’esordio di Massimiliano Bruno come nuovo regista, già conosciuto come sceneggiatore di molti film e fiction di successo, dal 16 marzo al cinema!!!! ho visto il film ad una conferenza-stampa qualche giorno fa, ed è troppo forte simpatico e vi farà ridere un sacco!!! parola mia!!! Pur partendo da un episodio drammatico(la morte del marito di Alice), la storia si evolve in commedia simpatica e in modo leggero e ironico il regista riesce ad attribuire sensibilità ai personaggi e a trattare situazioni tragiche e scelte difficili causate da un destino avverso. Per i debiti ingenti lasciati ad Alice(P.Cortellesi) dal marito, non ci sono altre vie di uscite e per necessità A. è costretta a trovare un rimedio temporaneo molto drastico, per accumulare soldi in tempi stretti, saldando il debito e per non vedersi sottrarre il suo bambino. Di contorno sono trattati valori importanti(relazioni di amicizia, rapporti di solidarietà fra persone molto diverse, l’integrazione con gli immigrati..) e sono stati fiutati argomenti attualissimi e situazioni simili accadute negli ultimi mesi in politica. E’ un film divertente e in alcune scene, fa anche commuovere, vuole lanciare messaggi positivi di umanità, di rispetto e di tolleranza verso la/le persone e verso certe circostanze. I personaggi sono molto verosimili, nelle borgate romane è facile vedere situazioni o sentire frasi simili a quelle pronunciate dal portiere Lionello(R. Papaleo) o incontrare tipi come “lurido Alvaro” e ancor più come Giulio(R. Bova), Tiziana(L.Ocone)e il marito(Lillo). Giulio è il bello del quartiere, ragazzo di borgata periferica,perfetto nell’abbigliamento e atteggiamenti, è un mezzo coatto, nel senso che è meno cafone degli altri, ha valori morali, non è indifferente, è un intransigente, ma è generoso e dal cuore buono. Alice(P. Cortellesi) appena rimasta vedova di un marito, è una donna snob, ma cambierà, è costretta a trasferirsi da un quaritere elegante in una borgata periferica e trovarsi un lavoro “speciale”. A. con molta fatica si rassegna a fare la “escort”, trasformandosi e diventando per necessità qualcuna che non è, perciò va in cerca di Eva per imparare il “mestiere” e per seguire lezioni di seduzione. Per A. è faticoso dire ciò che fa, dare spiegazioni circa le sue azioni, non vuole essere giudicata, non sa se sarà capita, perciò preferisce nascondere la verità a chi la circonda specie all’amico-corteggiatore Giulio, però poi il diavolo fa le pentole ma non i coperchi…il resto ve lo vedete al cinema dal 16 ,marzo…. Tra tutti Eva(A. Foglietta) mi sembra il personaggio più finto, il più costruito, ha atteggiamenti e sguardi seduttivi molto forzati e marcati (penso alla scena del caffè al bar) che sembra quasi burlesca e vive situazioni quasi surreali. E. insegna ad A. come sedurre chi può pagare, come trovare i clienti giusti negli ambienti che contano. E a vedere Eva e Alice, pare proprio che quel settore “speciale”sia molto redditizio e non lasci mai disoccupate, specie se ci sanno fare… Gli attori sono tutti molto bravi e trovo perfetta l’accoppiata P. Cortellesi- R. Bova, entrambi hanno saputo calarsi bene nei personaggi non semplici e penso che facciano bene a spaziare e sperimentare nuovi ruoli, interpretando panni sempre diversi dai precedenti . Un elogio e un incoraggiamento al neo regista-sceneggiatore Massimiliano Bruno che ha saputo sviluppare questa bella storia sentimentale dirigendo benissimo tutti gli attori/ci.
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[+] assolutamente ... preziosa!
(di simau)
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[+] buona recensione
(di nino pell.)
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renato volpone
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lunedì 21 marzo 2011
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una commedia gradevole e rilassante
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Davvero una piacevole commedia, originale il soggetto e ben sviluppata la trama. Bravissima la Cortellesi nei panni di una donna ricca e presuntuosa che si ritrova improvvisamente povera e piena di debiti. Il contrasto tra il mondo dei ricchi e quello di borgata è descritto con maestria e leggerezza. Così come simpatico e delicato è l'approccio che deve fare al mondo delle escort per riuscire a sanare i debiti. Bova finalmente offre un'interpretazione convincente nei panni del borgataro. Il tutto molto dipinto di rosa, ma forse abbiamo bisogno anche di qualche boccata di serenità.
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franco cesario
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martedì 22 marzo 2011
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ti giudico...bene!
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Questa è una stagione molto buona per la commedia italiana, una commedia che cerca di far ridere ed evadere con un pizzico di buoni sentimenti e di morale che ci risollevano dalle tristezze dei prequel tirati per le orecchie ed irrispettosi e degli infiniti cinepanettoni.
La tendenza è confermata anche da "Nessuno mi può giudicare" opera prima del regista-attore Massimiliano Bruno, storia di una donna della Roma bene, travolta dalla morte del marito imprenditore che la lascia piena di debiti, che per sbarcare il lunario e mantenere il figlio, comincia una carriera da escort in modo da guadagnare velocemente le ingenti somme che deve per non finire al gabbio.
Con una Cortellesi sempre istrionica e bella, un Raul Bova finalmente a suo agio nei panni del sinistrorso e con il sempre stratosferico Rocco Papaleo nei panni di un qualunquista costretto dalla realtà quotidiana a ricredersi, il film è molto carino perchè fa decisamente ridere senza trascendere mai nella volgarità (nonostante il soggetto) ed ha il merito di calarci in una realtà, necessarimante artefatta per esigenze cinematografiche, fatta di multiculturalismo e tolleranza, unica via praticabile per la costruzione di una società che sia degna di questo nome.
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Questa è una stagione molto buona per la commedia italiana, una commedia che cerca di far ridere ed evadere con un pizzico di buoni sentimenti e di morale che ci risollevano dalle tristezze dei prequel tirati per le orecchie ed irrispettosi e degli infiniti cinepanettoni.
La tendenza è confermata anche da "Nessuno mi può giudicare" opera prima del regista-attore Massimiliano Bruno, storia di una donna della Roma bene, travolta dalla morte del marito imprenditore che la lascia piena di debiti, che per sbarcare il lunario e mantenere il figlio, comincia una carriera da escort in modo da guadagnare velocemente le ingenti somme che deve per non finire al gabbio.
Con una Cortellesi sempre istrionica e bella, un Raul Bova finalmente a suo agio nei panni del sinistrorso e con il sempre stratosferico Rocco Papaleo nei panni di un qualunquista costretto dalla realtà quotidiana a ricredersi, il film è molto carino perchè fa decisamente ridere senza trascendere mai nella volgarità (nonostante il soggetto) ed ha il merito di calarci in una realtà, necessarimante artefatta per esigenze cinematografiche, fatta di multiculturalismo e tolleranza, unica via praticabile per la costruzione di una società che sia degna di questo nome.
Esilarante e stralunata la parte di Sabina Guzzanti, capace di farci ingoiare scene in apparenza grottesche e demenziali.
Al contrario delle classiche opere cosiddette leggere, il film ha molto da dire e si prende tutto il tempo necessario per farlo senza essere prolisso e monotono. Gli attori sono tutti di livello e compongono un mosaico ben riuscito, ritaglindosi, senza sovrapporsi, il giusto spazio.
Nel film c'è un pò di tutto: momenti di ilarità vera, spunti di riflessione sull'Italia di oggi, le contraddizioni di una società che cambia, scene commoventi.
Uniche note stonate: il rischio di istituzionalizzare il ruolo delle escort facendolo passare come un costume consolidato e quindi tollerabile in questa Italia alla deriva morale, e l'insopportabile pubblicità inserita a piè sospinto in alcune scene come decreto permette.
Gustoso e fresco se ne consiglia la visione prima del voto.
Franco Cesario sinonimomacontrario.splinder.com
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hulk1
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lunedì 12 settembre 2011
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brutti sporchi e cattivi
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La commedia all'italiana, ora d'autore, era nata con un preciso scopo, educare gli italiani. Il neorelismo 'Criptocomunista' dopo aver messo in piazza i panni spochi del popolino, non era ritenuto a la page per quanto riguarda la borghesia, in particolare la parte che grazie alla guerra si era arricchita. Lo schematismo Aristarchiano risultava stucchevole. Antonioni virerà all'esistenziale, Visconti allo storico, Fellini al grottesco. Così Risi, Scola, Monicelli, etc. decisero di stigmatizzare i vizi, le storture, le mostruosità a cui gli italiani si stavano gettando a braccia aperte, inventando un genere la commedia all'italiana appunto, educare ridendo.
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La commedia all'italiana, ora d'autore, era nata con un preciso scopo, educare gli italiani. Il neorelismo 'Criptocomunista' dopo aver messo in piazza i panni spochi del popolino, non era ritenuto a la page per quanto riguarda la borghesia, in particolare la parte che grazie alla guerra si era arricchita. Lo schematismo Aristarchiano risultava stucchevole. Antonioni virerà all'esistenziale, Visconti allo storico, Fellini al grottesco. Così Risi, Scola, Monicelli, etc. decisero di stigmatizzare i vizi, le storture, le mostruosità a cui gli italiani si stavano gettando a braccia aperte, inventando un genere la commedia all'italiana appunto, educare ridendo. La sua fine arrivò con gli anni 70, la commedia virò l nero, Il borgese piccolo piccolo, in nome del popolo italiano, brutti sporchi e cattivi. Gli autori delusi, inferociti con un popolo, che non sapeva far altro che spregiare la cultura, diventare iperconsumista, incapace di riflettere, ma capace solo di gettarsi superficialmente tra le braccia dell'ultima idiozia alla moda. Una plebe che non studiava le lingue, che all' estero con la vacanza di massa, non cambiava una virgola dal suo modo di agire, pensare, non imparava e non impara niente. Ora la commedia di estrazione televisiva, Zelig in questo caso è il serbatoio dal quale il cinemino nostrano attinge. I tic superficiali, i personaggi buoni per brevi schetc, diventano protagonisti di film inutili, banali, superficiali, zeppi di luoghi comuni. La Cortellesi è la mattatrice di questa commediuola, lei ovviamente è brava, anche bella, può permettersi la trasformazione in escort di lusso, con frustino, stivaloni, abiti da sera mozzafiato. Ma tutto risulta talmente 'Falso' un mondo di favola, diseucativo, distorcere la realtà, o meglio immaginare un mondo che non esiste , non fa ridere nessuno, anzi fa incazzare. Non accetto l'alibi della leggerezza, nei quartieri , nelle nostre città il razzismo è ormai il cemento che unisce persone delle più varie estrazioni sociali. Non nascondiamoci dietro il dito, la convivenza è difficile, Il ministero della paura è una realtà, ma da quel personaggio Albanese non può trarre un film. Già con Cettola qualunque allunga il brodo televisivo, riproponendo, quanto già visto in televisione. Il quartiere popolare, dove si trsferisce la Cortellesi NON ESISTE, questo volemose beeeene sta alla realtà, come i nostri politici, vivono su di un altro universo.
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filippo catani
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giovedì 28 aprile 2011
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una commedia che fa riflettere
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Nessuno mi può giudicare è una commedia ricca di battute ma anche di spunti di riflessione anche se spesso si ha la triste sensazione che la realtà abbia superato la finzione. La storia ruota attorno al personaggio di Alice che nel giro di un amen si ritrova da borgese cafona e razzista con tanto di villone a vivere in una casa più che umile a causa dei terribili disastri finanziari dell'appena defunto marito. Ovviamente il cambio repentino di stile di vita metterà in seria crisi Alice e il suo piccolo figlio. Dovendo far fronte ai pagamenti lasciati in eredità dal marito, Alice deciderà di intraprendere la carriera di escort e nel frattempo comincerà a fare amicizia con gli abitanti del quartiere.
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Nessuno mi può giudicare è una commedia ricca di battute ma anche di spunti di riflessione anche se spesso si ha la triste sensazione che la realtà abbia superato la finzione. La storia ruota attorno al personaggio di Alice che nel giro di un amen si ritrova da borgese cafona e razzista con tanto di villone a vivere in una casa più che umile a causa dei terribili disastri finanziari dell'appena defunto marito. Ovviamente il cambio repentino di stile di vita metterà in seria crisi Alice e il suo piccolo figlio. Dovendo far fronte ai pagamenti lasciati in eredità dal marito, Alice deciderà di intraprendere la carriera di escort e nel frattempo comincerà a fare amicizia con gli abitanti del quartiere. Oltre al cast azzeccatissimo (Cortellesi, Bova e Papaleo su tutti) il film mostra bene la grande ipocrisia che gira intorno al mondo delle escort e non solo. Sicuramente si vede come la vita nella borgata romana sia per certi versi più genuita sicuramente della vita precedente di Alice fatta di ricevimenti e finte amicizie. Nella borgata, nonostante divisioni di fazione politico-sportive, si cerca di darsi tutti una mano mentre le vecchie "amiche" borghesi di Alice scompaiono subito. Insomma un film leggero ma non troppo capace di divertire e fare riflettere come in altre commedie che hanno precedutro Nessuno mi può giudicare in questa stagione.
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tristano
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lunedì 28 marzo 2011
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da vedere!
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Una Cortellesi spettacolare nella sua perfomance comica e un Bova bello , ma soprattutto vero e genuino , colorano questo film finalmente degno del cinema italiano. Una storia credibile che rispecchia la vita odierna e un cast molto ben scelto , rendono la pellicola un importante passo avanti dei registi e attori. Non si passano due minuti senza ridere (valido anche per gli astemi) . Musica ben curata e scene giuste . Finito il film sembra di aver passato una bella giornata con amici a scherzare . Da non perdere fino a fine programmazione!!!
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gianluca78
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domenica 27 marzo 2011
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commedia brillante
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Il film si lascia guardare con estrema simpatia e dolcezza.Sceneggiatura onesta, ma mai pesantemente volgare, una Paola Cortellesi e Anna Foglietta molto brave e il ruolo di Papaleo ha dell'icredibile.In tutti i sensi....Ma era proprio necessario forzare la mano su un tema tanto delicato?Meno male che la bravura dell'attore stempera la farraginosa scrittura del personaggio.Ottime battute, solito sdolcinato e sempre uguale a se stesso Raoul Bova...nel complesso un buon film.
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angelo umana
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sabato 20 agosto 2011
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gli emigrati italiani sì che avevano inventiva
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Quanti misfatti verrebbero svelati se tutte le escort, medici curanti di uomini dalla personalità compromessa, volessero raccontare. Creature sagge, sanno del flaccidume di tante pseudo-personalità, sanno perfino che ai politici di destra bisogna far credere di essere spiritosi e a quelli di sinistra, invece, devono lasciar credere di dire cose intelligenti. Questo mestiere si trova a scegliere Alice-Paola Cortellesi, alla morte del marito che la lascia piena di debiti, se di scelta si può parlare, ma per guadagnare 1000 euro al giorno e non ci si chiami ad esempio Giuliano Amato (1047 euro al giorno di pensione) … non resta altro.
A Massimiliano Bruno si può perdonare di aver fatto un film dove “vissero felici e contenti” e che stimola qualche lacrima consolatoria, oltreché di aver immaginato e rappresentato che tanti borgatari diseredati e immigrati si mettano a vivere d’amore e d’accordo nella terrazza di una periferia romana, magari gli odii e le promiscuità si appianassero così facilmente! C’è nel film più di una somiglianza con Into Paradiso di Paola Randi, c’era una terrazza e “diversamente fortunati” italiani e stranieri anche lì.
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Quanti misfatti verrebbero svelati se tutte le escort, medici curanti di uomini dalla personalità compromessa, volessero raccontare. Creature sagge, sanno del flaccidume di tante pseudo-personalità, sanno perfino che ai politici di destra bisogna far credere di essere spiritosi e a quelli di sinistra, invece, devono lasciar credere di dire cose intelligenti. Questo mestiere si trova a scegliere Alice-Paola Cortellesi, alla morte del marito che la lascia piena di debiti, se di scelta si può parlare, ma per guadagnare 1000 euro al giorno e non ci si chiami ad esempio Giuliano Amato (1047 euro al giorno di pensione) … non resta altro.
A Massimiliano Bruno si può perdonare di aver fatto un film dove “vissero felici e contenti” e che stimola qualche lacrima consolatoria, oltreché di aver immaginato e rappresentato che tanti borgatari diseredati e immigrati si mettano a vivere d’amore e d’accordo nella terrazza di una periferia romana, magari gli odii e le promiscuità si appianassero così facilmente! C’è nel film più di una somiglianza con Into Paradiso di Paola Randi, c’era una terrazza e “diversamente fortunati” italiani e stranieri anche lì.
Gli si può perdonare tutto ciò perché è riuscito a far combaciare perfettamente come in un domino tutti i peggiori costumi dell’Italia media, la “commedia all’italiana” resiste ancora e non ha che da trarre esempi dalla commedia italiana che viviamo. Il politico che apertamente ruba, il dito medio esibito issandolo all’insù, i ritriti luoghi comuni sugli extra-comunitari, l’arroganza di chi ha soldi, i programmi televisivi che mettono in piazza i fatti privati.
In questo lavoro di “ricerca” ed elencazione è il merito del film, gradevole e godibile sempre … se 900 spettatori in un’arena estiva sono una credenziale! Ogni attore caratterizza bene il suo personaggio, la Cortellesi sprizza bollicine lungo tutto il film, Rocco Papaleo riassume i caratteri del vero terrone un po’ leghista, così ha da essere la nostra commedia. Il film è pure abbellito da due comparse di valore, come Fausto Leali che canta “Mi manchi!” e Valerio Mastandrea (e il mix di questo film fa pensare anche a Good morning Aman, con Valerio protagonista).
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riccardo al
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domenica 27 marzo 2011
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una cortellesi esilerante
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Una piccola commedia a tratti dolce, a tratti amara, legata alla bene e meglio, più dal cast che risulta effettivamente trascinante,che da una trama ed una sceneggiatura decisamente debole. Il regista senza impegno si abbandona e sfrutta i luoghi comuni di un paese nel quale etica, sentimenti ed emozioni varie si sciolgono grazie ad un umor esilerante, ma decisamente amaro e pericolosamente vicino alla quotidiana rappresentazione che ne fanno i media.
Così in una Roma lasciva e corrotta una madre improvvisamente vedova si trova inaspettatamente colma di debiti. Come una specie di cenerentola all'incontrario lascia la sua villa e lo stile di vita decisamente alto e spensierato per ritrovarsi in una periferia romana sporca, confusionaria, piena di stranieri, povera ma nella quale troverà molta umananità, amicizia e l'amore.
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Una piccola commedia a tratti dolce, a tratti amara, legata alla bene e meglio, più dal cast che risulta effettivamente trascinante,che da una trama ed una sceneggiatura decisamente debole. Il regista senza impegno si abbandona e sfrutta i luoghi comuni di un paese nel quale etica, sentimenti ed emozioni varie si sciolgono grazie ad un umor esilerante, ma decisamente amaro e pericolosamente vicino alla quotidiana rappresentazione che ne fanno i media.
Così in una Roma lasciva e corrotta una madre improvvisamente vedova si trova inaspettatamente colma di debiti. Come una specie di cenerentola all'incontrario lascia la sua villa e lo stile di vita decisamente alto e spensierato per ritrovarsi in una periferia romana sporca, confusionaria, piena di stranieri, povera ma nella quale troverà molta umananità, amicizia e l'amore.
La Cortellesi, che interpreta il ruolo della madre protagonista, fa sfoggio della sua grande capacità artistica, essendo il motore di tutto il film, decisamente scritto in modo da lascirle mano libera nella varia serie di gag esileranti, che la pongono come uno dei soggetti più interessanti e preparati di un cinema italiano ancora incapace di valorizzarla in tutte le sue capacità.
Una serie di attori caratteristici la seguono molto bene rappresentando la parte ricca e quella popolare della città.
Il bello di turno, Raul Bova, risulta adatto al suo ruolo, ma decisamente marginale nella parte artistica, nella quale non riesce a dare carattere e tono al suo ruolo piuttosto ameno e poco espressivo rispetto ai bravissimi colleghi.
Il film risulta decisamente piacevole, allegro e spensierato, ma sembra rivendicare anche un carattere di puntigliosa critica ad alcune tendenze della società attuale con riferimenti più o meno velati. In questi tratti il brio avrebbe potuto lasciare più posto all'analisi degli ambienti ed allo studio e sviluppo dei vari ruoli, di conseguenza risulta incapace di rientrare nei caratteri della "commedia all'italiana", che sa fare della satira un attento momento di riflessione e rielaborazione dei contesti entrando a pieno nelle modalità artistico-educative che una forma d'arte come il cinema dovrebbe avere.
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nino pell.
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martedì 12 aprile 2011
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commedia gradevole dai risvolti riflessivi
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Film gradevole e qualitativamente più che discreto che mette in evidenza diverse problematiche della vita attraverso una vena narrativa in chiave comica. Abbiamo il tema della prostituzione, del degrado di certi ambienti urbani e soprattutto la difficoltà, ormai prolungata da tempo, di un paese quale l'Italia, nel quale non tutti riescono a trovare spesso un adeguato lavoro che permette di condurre un'esistenza serena e tranquilla. Esso, inoltre, è sorretto dalla piacevole interpretazione dei vari attori tra cui naturalmente Paola Cortellesi che conferisce al suo personaggio un giusto equilibrio tra ironia e schiettezza, mettendone in evidenza allo stesso tempo i problemi che si porta sulle spalle e che, a suo modo, deve comunque risolvere.
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Film gradevole e qualitativamente più che discreto che mette in evidenza diverse problematiche della vita attraverso una vena narrativa in chiave comica. Abbiamo il tema della prostituzione, del degrado di certi ambienti urbani e soprattutto la difficoltà, ormai prolungata da tempo, di un paese quale l'Italia, nel quale non tutti riescono a trovare spesso un adeguato lavoro che permette di condurre un'esistenza serena e tranquilla. Esso, inoltre, è sorretto dalla piacevole interpretazione dei vari attori tra cui naturalmente Paola Cortellesi che conferisce al suo personaggio un giusto equilibrio tra ironia e schiettezza, mettendone in evidenza allo stesso tempo i problemi che si porta sulle spalle e che, a suo modo, deve comunque risolvere. Pellicola piacevole, dicevo, ma che amalgama in se aspetti di riflessione sviluppati in maniera discreta e con un tocco leggero di commozione nelle scene finali.
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