Titolo originale | L'amour dure trois ans |
Anno | 2011 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Frédéric Beigbeder |
Attori | Gaspard Proust, Louise Bourgoin, Joey Starr, Jonathan Lambert, Frédérique Bel Nicolas Bedos, Elisa Sednaoui, Bernard Menez, Anny Duperey, Pom Klementieff. |
Uscita | mercoledì 27 giugno 2012 |
Distribuzione | Moviemax |
MYmonetro | 2,89 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 20 novembre 2017
In Italia al Box Office L'amore dura tre anni ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 250 mila euro e 96 mila euro nel primo weekend.
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Marc Marronnier ha trent'anni, una moglie e due lavori. Critico letterario di giorno e cronista mondano di notte, divorzia dopo tre anni per un sms di troppo. Se la moglie gli preferisce uno scrittore di successo, Marc vuole Alice, avvenente moglie del cugino incontrata al funerale della nonna. Conquistata da Marc sulle note e con le note di Michel Legrand, Alice prova a resistere al corteggiamento dell'uomo che disperato tenta il suicidio e poi scrive un pamphlet sulla caducità dell'amore. Scalate le classifiche dei libri e il cuore di Alice, Marc all'improvviso è il più letto, il più venduto, il più amato. Pubblicato con uno pseudonimo, "L'amore dura tre anni" è inviso ad Alice che non lo ha mai finito, che disprezza l'immaturità del suo autore, che ignora l'identità dell'autore. Identità rivelata presto alla consegna di un prestigioso premio letterario. La rivelazione precipiterà la loro relazione. A Marc la responsabilità di recuperarla e di viverla 'per sempre' felice e contento.
Critico letterario, scrittore, pubblicitario, editore, Frédéric Beigbeder debutta al cinema e aggiunge al suo mestiere e ai suoi mestieri quello del regista. Adattando per lo schermo uno di suoi romanzi più celebri, "L'amore dura tre anni", l'autore francese realizza una sophisticated comedy che in diversi momenti rievoca (intenzionalmente) lo splendore del tocco truffautiano e del non meno celebre Lelouch's's touch. Se del primo rifà il racconto della vita alla maniera di Antoine Doinel (Il ciclo Doinel) e delle donne alla maniera di Bertrand Morane (L'uomo che amava le donne), del secondo rispolvera la vena caustica, ludica e fanciullesca.
Al centro del film omonimo c'è l'alchimia dei rapporti tra le due incognite incarnate da un uomo e una donna. L'orizzonte speculativo di Marc Marronnier è incentrato allora su basi affettive e relazionali, per il protagonista l'amore, al di là della resistenza e nonostante la fugacità, è la causa prima, il principio fondamentale, il bisogno inappagato che muove il mondo e lo innamora come una canzone di Legrand. Perché il libro pubblicato da Marronnier è soltanto una boutade che fa il paio con il cinismo degli infedeli di Jean Dujardin e Gilles Lellouche, a contare è piuttosto la parola, detta, scritta, 'telefonata', cantata, letta, recitata, che si rivela per il regista il luogo di un'invenzione creativa, dove prende forma e si realizza un desiderio.
Beigbeder dimostra familiarità e versatilità rispetto alla parola, un mondo che abita e manipola trovando sviluppi esplosivi, rimandi intertestuali letterari, cinematografici e musicali. L'autore ci parla di una forma letteraria (il romanzo autobiografico) e poi la mette in scena, ci dice ancora del processo che trasforma un'idea in un prodotto cartaceo, immagini mentali che diventano parole e parole scritte che diventano cinema. Eppure in questo universo così compatto e autoreferenziale, insediato da un protagonista al servizio della finzione, è la realtà, figurata dalla bella Alice, a insinuarsi tra le pieghe della storia, è la vita reale a imprimere le svolte decisive al racconto. L'amore di Marc per Alice diventa sempre più evidente e impone al protagonista di cambiare piani esistenziali e teoremi sentimentali.
L'amore dura tre anni rivela l'ecletticità di affabulatore onnivoro del suo autore, che combina dosi e qualità delle arti fino a pervenire a un proprio stile. Fingendo di rovesciare il romanticismo sentimentale, il film apre su una sintesi fatale intorno ai banali inferni di una mediocre vita coniugale, Beigbeder introduce un nuovo amore, un lieto fine e sposta più in là la scadenza temporale. Accendono e consumano la passione Louise Bourgoin e Gaspard Proust, di smagliante bellezza lei, di irresistibile instabilità lui, prossimo nei tratti e nelle ossessioni al Doinel di Jean-Pierre Léaud. Come lui abbandonerà il domicile conjugal, come lui verrà abbandonato da una femme letale che legge Philip Roth ma sposa Marc Levy.
L'AMORE DURA TRE ANNI disponibile in DVD o BluRay |
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Avventure e disavventure sentimentali di un trentenne appena divorziato, emozioni in bilico fra cinismo e passione, educazione sentimentale a suon di delusioni e riavvicinamenti, insomma tutto ciò che una commedia francese sa mettere in campo, di buono e non. Marc Marronier, fresco di divorzio e amareggiato quanto basta dai rapporti con le donne scrive un pamphlet teorizzando che l'amore [...] Vai alla recensione »
Film mediocre, che faticava a "partire" e a coinvolgere lo spettatore. Secondo me la trama di per se non era male ma è stata narrata in maniera errata. Film da vedere a casa in una serata dove non c'è null'altro. Voto 5
Ci sono film brutti , film belli , capolavori . Poi esiste una categoria speciale , quella dei film insipidi , che non sanno di niente . Esci dalla sala così come sei entrato . Almeno un film brutto ti fa arrabbiare , hai sprecato tempo e denaro . L'amore dura tre anni ti lascia con un interrogativo : cosa l'hanno fatto a fare ? La trama non ti coinvolge , non si ride mai .
film lento e per niente divertente...stavo per addormentarmi!
una delle commedie romantiche più riuscite di sempre; non è sdolcinato, non è troppo veloce, non è troppo lento , è giusto, frizzante ed esplosivo. Gaspard Proust ( il protagonista) è in grandissima forma , mi è piaciuton moltissimo. Lo consiglio a tutti
questo film e un'altro un amore di gioventù sono come il cibo scondito,non sanno di nulla.......
Film di una piattezza irritante. Nulla è rimasto del disincanto del libro, e dire che lo stesso autore ha curato la regia.. (?!) Non che si trattasse del romanzo del millennio, ma almeno dava qualche bella sferzata di cinismo a rendere incisivo il trattare il tema (la durata dell'amore appunto...). Nel film invece l'idea originaria si svuota di significato e tutto si riduce alla storiella [...] Vai alla recensione »
Ottimo lavoro che continua il buon periodo della commedia rosa francese. Siamo davanti ad una pellicola intelligente con copione sofisticato e personaggi ben caratterizzati, non la classica commediola inutile con battute fuori luogo. Il ritmo è buono e si alternano piacevolmente situazioni sexy con momenti romantici, il tutto demarcato dalle nevrosi del protagonista, mitigate da una lei intrigante [...] Vai alla recensione »
il film è bello scorrevole e, nonostante alcuni luoghi comuni, non è mai banale. Tutti gli attori sono all'altezza.
Perché non dare risalto a film italiani che sono in sala nello stesso periodo?
mi aspettavo di più sinceramente da questo film...la pellica parte bene,e rimane interessante solo per poco...non vi aspettate nulla di più di una classica commedia romantica...discreto ma non originalissimo,ottimo per passare una serata ma nulla di esaltante!
Scrittore, giornalista, pubblicitario, animatore televisivo e ora regista! In patria Frédéric Beigbeder (classe 1965) è figura assai nota ed era ovvio che la sua opera prima ricevesse una certa attenzione dalla stampa, anche se non tutta di segno benevolo. Però l’autorevole Le Monde , definendo «drole», divertente, la commedia, ha dato il suo beneplacito all’operazione e il botteghino è stato buono. [...] Vai alla recensione »
Marc, che si guadagna la vita scrivendo, divorzia da Anne. Ormai convinto che l'amore non possa superare la soglia dei tre anni, decide di non impegnare mai più seriamente il proprio muscolo cardiaco. Poi incontra Alice; e si sorprende a constatare che non sempre il limite del titolo è invalicabile. Tutto qui, in questa “rom-com” alla francese tratta da un romanzo di Frédéric Beigbeder e diretta da [...] Vai alla recensione »
Ecco un’altra commedia francese a darci l’idea di una grande vitalità del cinema d’oltralpe. Lo spunto, trattato dal romanzo omonimo del neoregista, è il rapporto di coppia raccontato da uno scrittore, Marc (Proust), come una tragicommedia. Quando Marc incontra Alice (Bourgoin) comincia a cambiare idea, ma nel frattempo il suo libro è diventato un manifesto del cinismo maschile.
Riaperto il concorso paragoni. «L’amore dura tre anni» si può definire un film truffautiano o per caso qualcuno intende apparigliarlo all’assai meno intoccabile Lelouch? Il regista debuttante (a quasi cinquant’anni) Beigbeder traspone, comunque, con la malizia e la ferocia giuste il proprio omonimo romanzo uscito nel 2003: incentrato sull’ egocentrico/autobiografico letterato Marc che ha scritto sotto [...] Vai alla recensione »
Il giovane critico letterario Marc Marronier la notte si trasforma in cronista mondano. Scottato dalla separazione dalla moglie Anne, decide di scrivere un romanzo, L’amore dura tre anni, finché conosce la seducente fotografa Alice. Piacevole commedia sentimentale francese, frizzante e spiritosa, che pur usando un linguaggio a volte ardito, non scivola mai nella volgarità.
Uno scrittore diventa regista di cinema. Succede anche da noi, basti citare Alberto Bevilacqua e Cristina Comencini, sempre con propri libri. Questa volta, però, siamo in Francia, lo scrittore è Frédéric Beigbeder, noto anche come critico letterario, specie per il suo motto: “Non mi piace parlare di me, preferisco parlare male degli altri”. Il libro che l’ha indotto a esordire al cinema dietro la macchina [...] Vai alla recensione »
Seimila euro e un bicchiere di Pouilly Fumé al giorno per tutto l’anno, in un bicchiere con inciso il nome del fortunato. E’ il Prix de Flore, competizione letteraria avviata nel 1994 da Frédéric Beigbeder. Uno scrittore nato a Neuilly-sur-Seine, con studi al Lycée Montaigne e all’Institut d’études politiques (Sciences Po per la futura classe dirigente che lì viene iscritta per diritto di nascita), [...] Vai alla recensione »