Commedia sofisticata che (a tratti) diverte
di Gian Luigi Rondi Il Tempo
Uno scrittore diventa regista di cinema. Succede anche da noi, basti citare Alberto Bevilacqua e Cristina Comencini, sempre con propri libri. Questa volta, però, siamo in Francia, lo scrittore è Frédéric Beigbeder, noto anche come critico letterario, specie per il suo motto: “Non mi piace parlare di me, preferisco parlare male degli altri”. Il libro che l’ha indotto a esordire al cinema dietro la macchina da presa si può leggere anche in Italia, pubblicato da Feltrinelli. Perché quel titolo tanto singolare? Perché il protagonista, Marc Marronier, critico letterario di giorno, cronista mondano di sera, ha dovuto divorziare da una moglie amatissima che, dopo tre anni di matrimonio senza nubi, ha deciso di unirsi a un altro, lasciandolo così furioso che lo vediamo trasformarsi in un nemico acerrimo della felicità coniugale, affidando presto la sua polemica a un romanzo intitolato appunto “L’amore dura tre anni”. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (2763 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 28 giugno 2012