Nathan, un vero eroe che si beffa dei killer in modo infantile
di Roberto Nepoti La Repubblica
Un actioner cucito su misura per il divo delle adolescenti Taylor Lautner, quello che esibisce il torace come ragazzo-lupo nelle serie Twilight, ma copiato da qui e da là: specie dalla saga di Jason Bourne. A cominciare dai dubbi sull'identità dell'eroe. Un giorno Nathan scopre che papà e mamma non sono i suoi veri genitori; ed ecco, subito, tutti a dargli la caccia, anche se non è ben chiaro con quale scopo: dai killer serbi agli (inevitabili) agenti equivoci della Cia. Però lui è una giovane macchina da guerra, esperta di arti marziali. Anche se pare improbabile, l'unica giustificazione a un film così sarebbe che traesse spunto dalle diffuse fantasie infantili (Freud docet) sull'essere figli di genitori diversi dai propri. Qui, però, tutto è preso alla lettera, nell'ambizione – sbagliata – di fare una nuova serie alla Robert Ludlum in versione adolescenziale (ma forse sarebbe meglio dire infantile). Peccato che l'azione sia povera di adrenalina, che la regia di John Singleton, in piena decadenza, non si sforzi di aggiungere twist e che Lautner si prenda per Tom Cruise giovane, riproducendone sguardi e atteggiamenti come un imitatore.
Da La Repubblica, 7 ottobre 2011
di Roberto Nepoti, 7 ottobre 2011