C'era una volta la città dei matti

Con Basaglia in tv appare l'utopia e fa ascolti strepitosi

Franco Basaglia e la sua utopia realizzata in tema di psichiatria estrema. C' era una volta la città dei matti, miniserie appena passata su Raiuno aveva il compito gravoso di raccontare la storia dello psichiatra che ha cambiato il volto della situazione, allora e sempre: Fabrizio Gifuni il protagonista, Vittoria Puccini la «matta» simbolo dentro un canovaccio che solo a tratti rispettava schemi e ruoli del genere. Ma il grande merito è quello, per una volta in questo genere di lavori, di non voler né poter stipare fatti e accadimenti di una vita intera. Qualunque dibattito sul tema - la legge 180, gli effetti, i ricaschi sulla materia più delicata che esista - non può essere innescato da questo lavoro: che in realtà si accontenta, e ci riesce bene, di raccontare il meccanismo dell' utopia e di come perseguirla, come valore, o motore, a sé stante. Per lasciare poi ognuno a immaginare il proprio cavallo azzurro da costruire e lanciare contro il mondo. Ispida, lontanissima da quello che ammannisce il convento, nella prima parte la fiction ha avuto un riscontro di pubblico, cinque milioni e mezzo di spettatori, che si può tranquillamente definire strepitoso.
da La Repubblica, 9 febbraio 2010


di Antonio Dipollina, 9 febbraio 2010