Questa volta mi sposo

Peyton Mac Gruder ha una relazione stabile con il giornalista sportivo King. La donna cura una rubrica per cuori infranti e un giorno fa la conoscenza di una lettrice, Eve Miller, che è in disaccordo con una sua dichiarazione, a proposito della necessità di mediare la passione con la ragione e la prudenza e volentieri sarebbe felice di discuterne con lei. Nel frattempo King chiede a Peyton di sposarla: la giornalista, temendo di ferire i sentimenti della figlia, che aveva abbandonato da piccola e che ha da poco ritrovato, prende tempo.
Una sorta di Sex and the City canadese in salsa amarcord, dove la protagonista femminile è una convincente Genie Francis, attrice di serie tv, che ricordiamo nei panni di Laura Spencer in General Hospital.
Sullo sfondo della guerra del Vietnam, il film torna indietro nel tempo, intrecciando i percorsi e le scelte di vita di due donne, i cui destini sono stati più o meno consapevolmente condizionati dal timore di scontrarsi con il volere dei genitori, o anche solo dalla paura di fare i conti con scomode verità. Eve ha accettato di sposare un uomo, seppure fosse innamorata di un altro. Peyton sta per rinunciare alla felicità, per non venir meno ai doveri materni.
Questa volta mi sposo, traduzione poco calzante del titolo che in originale contiene parzialmente il senso del film, "Taking a Chance on Love", è una pellicola che si interroga sulla possibilità di avere sempre una nuova opportunità. Una scrittura che non brilla per originalità, che tuttavia ha il pregio di tratteggiare le intermittenze del cuore di una generazione non più giovane che, dopo un primo matrimonio, si avvia a vivere una seconda giovinezza, una seconda vita. 