mary
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mercoledì 25 febbraio 2009
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spassoso
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Uno spasso di comicità..sorvolando sugli ambienti troppo altolocati di Allen..sulla pubblicità stridente di automobili...è intriso di azzeccata ironia su tutta la sua estetica. LA CHIAVE è indubbiamente la COMICITA'...a partire dalle proposte iniziali di Bardem, il duetto spagnolo-inglese con la Cruz e tutta la loro arte sbandierata frammista al loro rapporto è un vero spasso..qualche grumo di riflessione...qualche nota di cattivo gusto ma nel complesso divertente e rilassante.P.S. il messaggio cmq è sempre nel sesso.."ti faccio vedere i miei orrendi quadri e io fingo di apprezzarli ma stiamo pensando sempre a quello".
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dario
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martedì 17 febbraio 2009
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delicato
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Storia minima raccontata con molta sensibilità da un Allen comprensivo. Nulla di trascendentale, ma tocchi di classe, bella fotografia, narrazione sciolta e notevole recitazione specialmente da parte di Rebecca Hall. Un film stimolante e riposante insieme.
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charlie
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domenica 15 febbraio 2009
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mio dio che banalità!!!
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Se questo film portasse la firma di un qualsiasi regista semisconosciuto sarebbe stato affossato da tutti : critica e pubblico .... ma siccome il regista è Allen ....non solo si accetta tutto quanto di banale traspare dalla pellicola , ma addirittura se ne esaltano le lodi !!! ....ma per favore !!!
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gus da mosca
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sabato 14 febbraio 2009
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allen sanguigno "y caliente"
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Lui, lei, l'altra e l'altra ancora, in una Spagna senza corna, neppure sentimentali. Solare, scottante, imprevedibile come mai, assolutamente verboso e psicanalitico come sempre, Allen non cambia, ma si trasforma ancora: mordente, appena sarcastico, disincantato. Rebecca Hall e' la piu' incisiva, controlla con perfetta padronanza la recitazione, nei gesti e nelle parole, dando al suo ruolo la realistica e convincente espressivita' di una donna fragile, che nasconde la sua indecisione. Scarlett Johansonn e' perfetta nella parola, appena meno nei gesti, una figura femminile piu' imprecisa. Penelope Cruz recita se' stessa, come sempre, violentemente femmina di carattere, forse con un eccesso di caratterizzazione.
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Lui, lei, l'altra e l'altra ancora, in una Spagna senza corna, neppure sentimentali. Solare, scottante, imprevedibile come mai, assolutamente verboso e psicanalitico come sempre, Allen non cambia, ma si trasforma ancora: mordente, appena sarcastico, disincantato. Rebecca Hall e' la piu' incisiva, controlla con perfetta padronanza la recitazione, nei gesti e nelle parole, dando al suo ruolo la realistica e convincente espressivita' di una donna fragile, che nasconde la sua indecisione. Scarlett Johansonn e' perfetta nella parola, appena meno nei gesti, una figura femminile piu' imprecisa. Penelope Cruz recita se' stessa, come sempre, violentemente femmina di carattere, forse con un eccesso di caratterizzazione. Javier Barden e' la "primadonna" del film, un toro dallo stile istintivo ed innato. Ma il torero e' lui: Woody Allen, l'artista della parola nell'immagine. (Un lungo applauso sui titoli di coda. Ho potuto apprezzare il film in versione originale col continuo intercalare in spagnolo, all'interno dei dialoghi in inglese, anche per questo aspetto recitativo il film e' imperdibile e andrebbe assolutamente visto in V.O.)
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europa
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domenica 8 febbraio 2009
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noiosetto
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Il film è proprio noiosetto, come è lento....
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mau_sta
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sabato 7 febbraio 2009
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la sagra del luogo comune e del cattivo gusto
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Ho avuto la disgrazia di trovare questo film tra quelli disponibili durante un viaggio aereo. L'altra scelta era "Bottle Shock" un filmaccio pubblicitario sui vini americani. Quindi l'ho guardato, due volte perchè non potevo credere ai miei occhi. L'ho trovato qualunquista e sgradevole.
Non sapevo che fosse di Allen, l'ho scoperto solo adesso. Avevo immaginato fosse un filmetto di un regista di terz'ordine e mi stupiva la presenza della Cruz.
L'inizio è mollo e pretestuoso come quello dei film porno, la sensazione data anche dalla evidenza della tinta bionda di una delle due protagoniste, tipica di quel genere di film, quando c'è il bisogno della coppia bionda-mora. E iniziamo con il primo luogo comune: "la bionda e la mora", degna del Sanremo di Baudo.
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Ho avuto la disgrazia di trovare questo film tra quelli disponibili durante un viaggio aereo. L'altra scelta era "Bottle Shock" un filmaccio pubblicitario sui vini americani. Quindi l'ho guardato, due volte perchè non potevo credere ai miei occhi. L'ho trovato qualunquista e sgradevole.
Non sapevo che fosse di Allen, l'ho scoperto solo adesso. Avevo immaginato fosse un filmetto di un regista di terz'ordine e mi stupiva la presenza della Cruz.
L'inizio è mollo e pretestuoso come quello dei film porno, la sensazione data anche dalla evidenza della tinta bionda di una delle due protagoniste, tipica di quel genere di film, quando c'è il bisogno della coppia bionda-mora. E iniziamo con il primo luogo comune: "la bionda e la mora", degna del Sanremo di Baudo.
E poi gli altri: il fidanzato sfigato, l'artista spagnolo con gli occhi a mezz'asta, Barcellona la città dell'amore, e chi più ne ha più ne metta...
E quindi il racconto delle vicende di questi disadattati sessuali che si incrociano nelle maniere meno credibili. Quindi non un film sull'amore ma sulle perversioni del regista "nelle sue più disparate declinazioni".
Da sottolineare l'abuso della voce narrante, tipico escamotage utilizzato da chi proprio non riesce a raccontare le vicende solo con immagini e dialoghi.
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miko
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giovedì 5 febbraio 2009
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siamo alle solite...
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Questo film è decisamente irritante...
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cinefila ligure
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sabato 31 gennaio 2009
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woody che fai?delusione a barcellona
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Forse Woody deve andare in pensione...o ha bisogno di un periodo di riflessione più lungo di un anno...
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rick
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martedì 27 gennaio 2009
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il solito polpettone cartolina
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Ci voleva Woody Allen per promuovere il turismo in Spagna? Solito polpettone da cartolina...
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azalu
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sabato 24 gennaio 2009
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melò retrò
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Due borghesi (piccole piccole)americane passano l'estate a Barcellona, il resto è storia; per fortuna Allen ci ha risparmiato il solito torero (la Spagna non è più la stessa ) scambiandolo con un artista benestante e playboy con aereo privato e osso di seppia.
Tutto si regge su Bardem e Cruz anche se sopra le righe, l'unico vero è il poeta che non vuole dare al mondo (quel mondo poi!)le sue opere, splendida Barcellona, ma non è merito di Allen.
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