fastball
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sabato 9 aprile 2011
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il film delle simmetrie!
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Quando vidi per la prima volta questo film, mi sorpresi di quanto esso aveva superato le mie aspettative per un genere che non sempre riesce a brillare per comunicabilità emotiva e concettuale. A dispetto di un'avvilente moda infatti, anche questa volta il grande Woody riesce a dare allo spettatore una coscienza intima del proprio messaggio, senza tuttavia scadere in banali e ripetitivi cliché. Egli fondamentalmente vuole mostrarci la totale inutilità degli stereotipi occidentali in fatto di vita, mostrata ancora una volta in modo caotico e imprevedibile ,ma non per questo invivibile. Grazie ad una perfetta caratterizzazione dei personaggi infatti, Allen contrappone Vicky, donna con i piedi per terra e fortemente determinata a far si che niente possa turbare la sua vita gia programmata, e Cristina, ragazza estrosa, bizzarra con una visione della vita " tragica, romantica e basata sul libero pensiero", facendoci sorridere e riflettere su una realta che in fondo riguarda tutti noi: quella dell'amore.
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Quando vidi per la prima volta questo film, mi sorpresi di quanto esso aveva superato le mie aspettative per un genere che non sempre riesce a brillare per comunicabilità emotiva e concettuale. A dispetto di un'avvilente moda infatti, anche questa volta il grande Woody riesce a dare allo spettatore una coscienza intima del proprio messaggio, senza tuttavia scadere in banali e ripetitivi cliché. Egli fondamentalmente vuole mostrarci la totale inutilità degli stereotipi occidentali in fatto di vita, mostrata ancora una volta in modo caotico e imprevedibile ,ma non per questo invivibile. Grazie ad una perfetta caratterizzazione dei personaggi infatti, Allen contrappone Vicky, donna con i piedi per terra e fortemente determinata a far si che niente possa turbare la sua vita gia programmata, e Cristina, ragazza estrosa, bizzarra con una visione della vita " tragica, romantica e basata sul libero pensiero", facendoci sorridere e riflettere su una realta che in fondo riguarda tutti noi: quella dell'amore.
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(di brunus10480)
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jaky86
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mercoledì 23 febbraio 2011
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vicky cristina bardem
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Allen si butta su un triangolo amoroso ambientato in Spagna, tra due artisti stravaganti e una ingenua studentessa americana. Piacevoli le ambientazioni catalane anche se forse un pò troppo da cartolina. Assolutamente fantastica l'interpretazione di Bardem e Penelope, che entra nel film a mezz'ora dalla fine e sbaraglia la povera Scarlett, che rimane un pò pizzicata tra i due personaggi. Film caldo ed avvolgente.
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ultimoboyscout
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giovedì 27 gennaio 2011
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poco alleniano.
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Va detto che gli attori sono bravissimi e molto molto credibili e che non sembra un film di Allen: è meno nevrotico, meno cervellotico e meno noioso dei precedenti che ho visto. Tipico del regista invece è la caratterizzazione dei personaggi, molto complessi e molto diversi tra loro ma armonicamente intrecciati e combinati tra loro. Da ciò che ho letto comunque molto sopravvalutato.
[+] american pie radical chic
(di turbs)
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burton99
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domenica 12 dicembre 2010
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caruccio
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Caruccio sì, ma non può essere considerato il capolavoro alleniano. L'ambientazione, la regia, gli attori grandiosi, ma la storia è perfino un pò troppo strana per i miei gusti. Insomma, un film da due stelle e mezzo.
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paperino
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venerdì 22 ottobre 2010
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perplessità...
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Premetto che non coosco molto il cinema di W. Allen e mi hanno attirato più che altro i protagonisti. Commentandolo anche con altri cinefili come me abbiamo concordato sul fatto che a noi questo film non ha lasciato molto.
A parte la bravura dei protagonisti, specialmente di Penelope Cruz ,non capisco proprio dove vuole andare a parare... Sulla difficoltà di legarsi con sentimenti stabili e duraturi ha già prodotto molti film... Questo, secondo me, non aggiunge niente a quanto già tante volte ripetuto.
Il personaggio che ne esce meglio a mio avviso è quello maschile : sincero fin dall'inizio a rischio di provocare l'immediata fuga delle protagoniste, tollerante con i capricci , le manie, i ripensamenti delle tre donne, mai aggressivo, disposto a condividre quello che ha.
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Premetto che non coosco molto il cinema di W. Allen e mi hanno attirato più che altro i protagonisti. Commentandolo anche con altri cinefili come me abbiamo concordato sul fatto che a noi questo film non ha lasciato molto.
A parte la bravura dei protagonisti, specialmente di Penelope Cruz ,non capisco proprio dove vuole andare a parare... Sulla difficoltà di legarsi con sentimenti stabili e duraturi ha già prodotto molti film... Questo, secondo me, non aggiunge niente a quanto già tante volte ripetuto.
Il personaggio che ne esce meglio a mio avviso è quello maschile : sincero fin dall'inizio a rischio di provocare l'immediata fuga delle protagoniste, tollerante con i capricci , le manie, i ripensamenti delle tre donne, mai aggressivo, disposto a condividre quello che ha... Persino troppo per sembrar vero !
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aksel07
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martedì 19 ottobre 2010
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deludente
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Probabilmente il peggior film di Woody Allen, ripetitivo e macchinoso!
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giuseppe dicorato
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mercoledì 1 settembre 2010
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anche i grandi sbagliano
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Da spettatore medio che ha quasi sempre apprezzato i precedenti film di Allen, questo "Vicky Cristina Barcelona" (visto solo qualche sera fa su un digitale pay) l'ho trovato decisamente il più brutto del pur geniale regista e attore. Noioso, lento, ripetitivo, con quella irritante voce fuori campo che fa rimpiangere abbondantemente la straordinaria trovata del coro greco de "La dea dell'amore", secondo me è la classica buccia di banana in cui prima o poi incappano anche i grandi registi (Fellini e Chaplin non esclusi, il primo con "La città delle donne" e il secondo con "La contessa di Hong Kong"). L'importante è non scivolare su un'altra...
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giuseppe dicorato
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giovedì 26 agosto 2010
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la buccia di banana di woody
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Credo di aver visto tutti i film di Woody Allen, buoni e meno buoni. Ma "Vicky Cristina Barcelona" (che ho visto solo ieri sera in tv), a mio parere è il peggiore di tutti. Stanco, ripetitivo, appesantito da quella insopportabile voce narrante che pure in "La dea dell'amore" Allen aveva avuto la grande trovata di sostituire con il coro greco... Meno male che poi si è ripreso con "Basta che funzioni". Da spettatore medio, penso, come molti altri, che "Vicky..." sia soltanto un gigantesco spottone pubblicitario per l'Ente del turismo spagnolo (e del resto lo ha ammesso implicitamente lo stesso Allen). Il quale ultimo può consolarsi solo pensando che tutti i grandi del cinema, prima o poi una buccia di banana l'hanno trovata.
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Credo di aver visto tutti i film di Woody Allen, buoni e meno buoni. Ma "Vicky Cristina Barcelona" (che ho visto solo ieri sera in tv), a mio parere è il peggiore di tutti. Stanco, ripetitivo, appesantito da quella insopportabile voce narrante che pure in "La dea dell'amore" Allen aveva avuto la grande trovata di sostituire con il coro greco... Meno male che poi si è ripreso con "Basta che funzioni". Da spettatore medio, penso, come molti altri, che "Vicky..." sia soltanto un gigantesco spottone pubblicitario per l'Ente del turismo spagnolo (e del resto lo ha ammesso implicitamente lo stesso Allen). Il quale ultimo può consolarsi solo pensando che tutti i grandi del cinema, prima o poi una buccia di banana l'hanno trovata. L'importante è non trovarne due o tre.
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antrace
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domenica 1 agosto 2010
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fra hidalgo e grattacieli
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Cosa dire di questo racconto ? L'estro narrativo di Woody Allen , l'avvolgente scenario iberico , creano un intreccio di passioni e di dubbi sul tema
dell'amore e del desiderio . E' la commedia degli equivoci , dei balbettii , delle eterne domande fra uomo e donna sulla verità dei sentimenti, ma anche l'ab- bandono all'attrazione reciproca dei corpi, quando i sensi guidano i gesti e irretiscono il cuore , ed i soggetti di volta in volta assumono la fisionomia di
protagonisti o di vittime del gioco seduttivo . C'è tanta confusione sotto il cielo degli incontri ,fra persone che cercano un'esperienza d'amore intensa ed appagante , e si ritrovano disorientate e incerte . Nella malia di Barcellona e di Oviedo, fra l' hidalgo galante dell'artista spagnolo ,che ama la moglie
ma insegue le ragazze americane , e le risposte di queste alterne ed esitanti, divise fra pragmatismo , puritanesimo ,idillio ed erotismo , si consuma la descrizione del film , con una calda voce fuori campo .
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Cosa dire di questo racconto ? L'estro narrativo di Woody Allen , l'avvolgente scenario iberico , creano un intreccio di passioni e di dubbi sul tema
dell'amore e del desiderio . E' la commedia degli equivoci , dei balbettii , delle eterne domande fra uomo e donna sulla verità dei sentimenti, ma anche l'ab- bandono all'attrazione reciproca dei corpi, quando i sensi guidano i gesti e irretiscono il cuore , ed i soggetti di volta in volta assumono la fisionomia di
protagonisti o di vittime del gioco seduttivo . C'è tanta confusione sotto il cielo degli incontri ,fra persone che cercano un'esperienza d'amore intensa ed appagante , e si ritrovano disorientate e incerte . Nella malia di Barcellona e di Oviedo, fra l' hidalgo galante dell'artista spagnolo ,che ama la moglie
ma insegue le ragazze americane , e le risposte di queste alterne ed esitanti, divise fra pragmatismo , puritanesimo ,idillio ed erotismo , si consuma la descrizione del film , con una calda voce fuori campo . Da un lato un mondo femminile evoluto, consapevole che si scopre fanciullesco quando cede alle tentazioni romantiche, e d'altra parte un atteggiamento maschile impudico, spanguigno che mostra fragilità e vuoti quando chiede accoglienza . La vacanza
del cuore avrà per tutti un epilogo , e da lontano si sente appena abbozzata la voce lirica di Garcia Lorca , questa nostra epoca non consente più nozze di sangue e fughe d'amore .
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aratos
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martedì 20 luglio 2010
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l'amore irrazionale
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Amore, una parola cosi semplice ma dai cosi complicati concetti, o forse addiritura senza concetti. Questo è lo studio di Woody Allen nel curiosissimo film in questione. L'Amore viene rivelato ancora una volta come un mare talvolta burrascoso, talvolta calmo, e un'attimo dopo di nuovo in burrasca..
Un ciclone tra vizi, sentimenti, seduzione e incertezze che porta la città catalana ad essere teatro di uno di quei film che non vogliono spiegare semplicemente una storia, ma più che altro un concetto, o meglio un ideale. L'idea di Woody Allen riguardo al bizzarro comportamento del cuore umano. E' proprio cosi che si presenta questo film, bizzarro, con una valanga di avvenimenti imprevedibili e insoliti che a valle hanno una sola spiegazione: l'irrazionalità dell'amore, e dell'atteggiamento umano in rapporto ad esso.
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Amore, una parola cosi semplice ma dai cosi complicati concetti, o forse addiritura senza concetti. Questo è lo studio di Woody Allen nel curiosissimo film in questione. L'Amore viene rivelato ancora una volta come un mare talvolta burrascoso, talvolta calmo, e un'attimo dopo di nuovo in burrasca..
Un ciclone tra vizi, sentimenti, seduzione e incertezze che porta la città catalana ad essere teatro di uno di quei film che non vogliono spiegare semplicemente una storia, ma più che altro un concetto, o meglio un ideale. L'idea di Woody Allen riguardo al bizzarro comportamento del cuore umano. E' proprio cosi che si presenta questo film, bizzarro, con una valanga di avvenimenti imprevedibili e insoliti che a valle hanno una sola spiegazione: l'irrazionalità dell'amore, e dell'atteggiamento umano in rapporto ad esso.
L'intero film è condito ovviamente dalla straordinaria capacità di Woody di creare dei protagonista dalle personalità incredibilmente curiose e coinvolgenti, come l'artista rubacuori interpretato dall'eccellente Javier Bardem, o Penelope Cruz, nei panni della tanto affascinante quanto svitata ex del protagonista.
Imperdibile per gli amanti del regista ebreo. Una simpatica oretta e mezzo per gli altri. Un buon motivo di riflessione sul tema amoroso per tutti.
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