camilla
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domenica 9 marzo 2008
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basita...
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Mhà....Se questo è un film da Oscar siamo davvero messi male... Per dire che il mondo stà cambiando, per evidenziare le diferenze generazionali, di ideali, di scopi, c'è bisogno di una violenza così inaudita? E dov'è l'umanità che dovrebbe tanto trasparire da questo film? L'unica umanità che ne esce è perdente...siamo davvero a questo punto? Finchè saranno questi i fiolm a vincere Oscar credo proprio di sì....
[+] violenza inaudita?
(di kiaretta)
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kaidos
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domenica 9 marzo 2008
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un film da perdere
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E' un film da apprezzare per la regia, ed in particolare per la tecnica di ripresa. Per il resto, è decisamente mediocre, lento, quasi ipnotizzante e del tutto privo di contenuti. Non capisco come si possano premiare pellicole del genere.
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gus da mosca
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sabato 8 marzo 2008
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testa,vivi,croce,muori.sei tu che scegli.scegli!
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Scrivo qualcosa comunque, anche se questo film merita almeno 4 visioni senza parlare, prima di cominciare a ragionarci sopra. Cosi' di getto dico agli amanti di Quentin: attentissimi ! Il film che piu' gli somiglia, tra quelli del "genio", e' Jackie Brown ed ho detto tutto. Quindi, ripeto, attentissimi ! (Jackie Brown e' un must, ma non tutti cosi' la pensano). Ai "televisivi" dico "cambiate canale", non e' un film per voi: chi mette le "vicende" davanti ai caratteri, puo' spegnere quella che crede sia una "tv". Questo e' cinema (per il cinema): bisogna usare il cervello, quando si guarda. A chi ama il cinema, dico che in questo western del secolo XXI: i vecchi pensano e parlano, i giovani sparano e muoiono, il futuro si dissolve come un sogno interrotto.
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Scrivo qualcosa comunque, anche se questo film merita almeno 4 visioni senza parlare, prima di cominciare a ragionarci sopra. Cosi' di getto dico agli amanti di Quentin: attentissimi ! Il film che piu' gli somiglia, tra quelli del "genio", e' Jackie Brown ed ho detto tutto. Quindi, ripeto, attentissimi ! (Jackie Brown e' un must, ma non tutti cosi' la pensano). Ai "televisivi" dico "cambiate canale", non e' un film per voi: chi mette le "vicende" davanti ai caratteri, puo' spegnere quella che crede sia una "tv". Questo e' cinema (per il cinema): bisogna usare il cervello, quando si guarda. A chi ama il cinema, dico che in questo western del secolo XXI: i vecchi pensano e parlano, i giovani sparano e muoiono, il futuro si dissolve come un sogno interrotto. ...Pausa di decompressione, poi torno a rivederlo. (In lingua originale il film diventa travolgente con quella cadenza del sud...)
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[+] gus
(di francesca)
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(di angelo 48)
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[+] tarantino e i fratelli coen: divergenze parallele
(di gus da mosca)
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piero
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sabato 8 marzo 2008
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sangue e arena
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INAUDITA VIOLENZA CHE INIZIA IN UN DESERTO, DOVE I PROTAGONISTI CONTINUANO A MASSACRARE E A SPARARE IN CITTA' DESERTE ,HOTELS DESERTI DOVE GLI UNICI CLIENTI SONO CRIMINALI E TRAFFICANTI DI DROGA.E MOLTA FANTASIA NEL FARE DELLA VIOLENZA UNO SPETTACOLO.
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fabrizio/bukettes
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sabato 8 marzo 2008
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grande film dei geniali fratelli coen
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il nuvo straordinario film dei fratelli arrivva come un mazzata in testa. pur non mantenendo il loro rigore con cui costruiscono i loro personaggi, restano comunque sulla loro scia di brutalita,humor nero e tensione confermando di essere dei pilastri del cinema mondiale.
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semolas
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sabato 8 marzo 2008
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senza logica!
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I fratelli Coen han voluto spingersi in un territorio non loro: ne è risultato un film confusionario (direi persino insensato), gratuitamente violento e noioso: un'"americanata" zuppa di sangue e vuota di contenuti.
Queste, le mie critiche:
1)il genere: non è un thriller, non è un western.. è un miscuglio mal riuscito! 2)ritmo lentissimo 3)sono presenti scene inutili ed eliminabili (vedi la ragazza che offre al protagonista una birra in piscina) 4)il killer non ha alcun spessore psicologico: è uno psicopatico che, in un certo senso, vede necessaria la strage di massa? o una persona che tenta di recuperare i suoi soldi ad ogni costo (quindi tutte le uccisioni sono da ritenersi in qualche modo accidentali)? un highlander: totalmente insensibile al dolore (vedi scena finale della frattura nell'incidente)? .
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I fratelli Coen han voluto spingersi in un territorio non loro: ne è risultato un film confusionario (direi persino insensato), gratuitamente violento e noioso: un'"americanata" zuppa di sangue e vuota di contenuti.
Queste, le mie critiche:
1)il genere: non è un thriller, non è un western.. è un miscuglio mal riuscito! 2)ritmo lentissimo 3)sono presenti scene inutili ed eliminabili (vedi la ragazza che offre al protagonista una birra in piscina) 4)il killer non ha alcun spessore psicologico: è uno psicopatico che, in un certo senso, vede necessaria la strage di massa? o una persona che tenta di recuperare i suoi soldi ad ogni costo (quindi tutte le uccisioni sono da ritenersi in qualche modo accidentali)? un highlander: totalmente insensibile al dolore (vedi scena finale della frattura nell'incidente)? ..come ha fatto a prendere l'oscar?! 5)la trama non ha un senso 6)non sono necessari tutti quei personaggi che tanto nella scena successiva verranno uccisi o la cui presenza è ininfluente per l'andamento della storia.
Mi chiedo: in un anno non è stato fatto un film migliore di questo? Il quale, in aggiunta, non contiene alcuna riflessione di grande portata...
In conclusione, nonostante io abbia apprezzato i loro precedenti film... "Non è un paese per vecchi": STRONCATO, decisamente!
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[+] ...vittima di ciò che ci offrono
(di billyburton)
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vincenzo bellitta
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sabato 8 marzo 2008
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nulla è scritto, se non sei tu a farlo
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....è facile recensire un film lodato dalla critica facendo riferimento a valori condivisi, quei valori che dovrebbero esere alla base di ogni perbenistica società!In questo caso la parola magica, quella che inorgoglisce gli animi,che commuove e fa sospirare i più sensibili è "UMANITA"(rappresentata secondo il recensore dallo sceriffo),la stessa umanita che i Coen dichiarano morta,dimenticata e sconfitta.Ma non è questo il punto.Formalmente perfetto, il film parla del caso che vince e cambia il destino.E' una lotta impari: basta una donna per fermare un uomo con una valigetta piena di soldi fino ad allora impeccabile nella sua fuga, basta un incidente per rendere inoffensivo il più atroce e spietato degli assassini, basta aver combattuto in vietnam per non aver noie con la legge, ed i vecchi, metafore del destino poichè vicini all'ora fatale, non possono far altro che mettersi da parte, lasciar agire il caso che imprevedibile stravolge una storia già scritta.
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giunilisbon
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venerdì 7 marzo 2008
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non è un paese per cinefili
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Vincitore, forse a sorpresa, dell'oscar per il migliore film e la migliore regia, Non è un paese per vecchi ha dovuto, anche per la pessima scelta di distribuirlo qui in Italia quasi in contemporanea con il Petroliere, affrontare il confronto serrato con il film di Anderson fin dall'inizio e per vari motivi. Se si parte dal presupposto che sono due ottimi film, ma che si avvalgono di stilemi e di modo di porsi assolutamente diversi, questa serrata gara sembrerebbe aver premiato più i Cohen, visti i premi ricevuti (ma si sa che gli Oscar spesso incoronano enormi topiche), eppure alla lunga il confronto sembra dare più ragione ad Anderson. Non è un paese per vecchi è un film lineare, la fabula è di semplice comprensione lo stile utilizzato per narrarla è semplice ed efficace.
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Vincitore, forse a sorpresa, dell'oscar per il migliore film e la migliore regia, Non è un paese per vecchi ha dovuto, anche per la pessima scelta di distribuirlo qui in Italia quasi in contemporanea con il Petroliere, affrontare il confronto serrato con il film di Anderson fin dall'inizio e per vari motivi. Se si parte dal presupposto che sono due ottimi film, ma che si avvalgono di stilemi e di modo di porsi assolutamente diversi, questa serrata gara sembrerebbe aver premiato più i Cohen, visti i premi ricevuti (ma si sa che gli Oscar spesso incoronano enormi topiche), eppure alla lunga il confronto sembra dare più ragione ad Anderson. Non è un paese per vecchi è un film lineare, la fabula è di semplice comprensione lo stile utilizzato per narrarla è semplice ed efficace. Ma questo basterebbe solo per renderlo un film sufficiente. Dove, però, finiscono i meriti dei Cohen, comunque coraggiosi e che presentano una certa maturazione rispetto ai loro film più recenti, iniziano quelli di Javier Bardem, sicuramente uno dei migliori attori della sua generazione, giustamente premiato per la sua interpretazione. Lì dove i Cohen dimostrano tutta la debolezza di uno stile che ha troppa paura di rischiare, ci pensa l'attore spagnolo, ingrassato e con una perenne aria da fantasma spietato, a rendere profondo un personaggio, delineato in maniera incompleta e che è l'esempio migliore per vedere le pecche che impediscono al film di essere un capolavoro. Può un film reggere un confronto con una pellicola come quella di Anderson, tecnicamente perfetto nonostante i rischi di uno stile così ammiccante alla cinefilia, molto più compiuto e che risulta molto più centrato nella descrizione dei personaggi (al di là dell'immensa performance di Day-Lewis)? Non è un paese per vecchi, sia chiaro, non pecca assolutamente di leggerezza e peraltro ha il grande merito di tenere sulla corda lo spettatore fino alla fine, ma proprio per volere evitare un rischioso simposio per cinefili, finisce per ammiccare vagamente al commerciale. Alla lunga il rischio per i Cohen sarà quello che questo film venga ricordato più per il ghigno folle del suo attore (non) protagonista che per il tocco in più dei suoi registi. Il voto ideale sarebbe 3 stelle e mezzo, un sette pieno.
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(di giunilisbon)
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dil
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venerdì 7 marzo 2008
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ke tristezza
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ke skifo di film....nn ha una storia e nn ha una fine..pessimo
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dil
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venerdì 7 marzo 2008
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ke tristezza
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[+] pop corn
(di anonimo319034)
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