paolo
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giovedì 25 gennaio 2007
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anche i film spazzatura hanno successo!
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Mi spiace ma piu' sento parlare di questo film e piu non capisco come il cinema italiano possa essere caduto cosi in basso!no mi stanchero' mai di dire se si possono buttare dei soldi x andare andare a vedere una stupida pomiciata tra un attorucolo mediocre,che non ha neanche la terza media,come riccardo scamarcio(come persona tra l'altro e' un perfetto idiota,visto che sono un generico cinematografico e ho lavorato con lui in "la freccia nera")e quella venduta della monica bellucci,sposata solo x interesse e convenienza a quanto pare da questo film!ma dove' finita la serieta' e la dignita'?quelle come la bellucci non sanno neanche cose'!!!ripeto che non la bellucci non pretendo che faccia la casalinga ma un po di rispetto x il marito che tra l'altro sembra essere mooolto conseziente.
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Mi spiace ma piu' sento parlare di questo film e piu non capisco come il cinema italiano possa essere caduto cosi in basso!no mi stanchero' mai di dire se si possono buttare dei soldi x andare andare a vedere una stupida pomiciata tra un attorucolo mediocre,che non ha neanche la terza media,come riccardo scamarcio(come persona tra l'altro e' un perfetto idiota,visto che sono un generico cinematografico e ho lavorato con lui in "la freccia nera")e quella venduta della monica bellucci,sposata solo x interesse e convenienza a quanto pare da questo film!ma dove' finita la serieta' e la dignita'?quelle come la bellucci non sanno neanche cose'!!!ripeto che non la bellucci non pretendo che faccia la casalinga ma un po di rispetto x il marito che tra l'altro sembra essere mooolto conseziente...ma x favore!
un non comment su gli altri episodi di questo film,ma se bisogna andare al cinema x vedersi un paio di tette che fanno sbavare e un belloccio che non si sa come ha fatto a diventare attore e che fa bagnare le ragazze allora i soldi preferisco buttarli!!!
povera italia...
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tania clemenza
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lunedì 29 gennaio 2007
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tradimento:conseguenza naturale di ogni rapporto?
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che amarezza.ieri sera sono andata a vedere il film,ero piena di aspettative perchè il primo lo avevo trovato carino,non esaltante ma da andare a vedere sicuramente,speravo lo stesso per il secondo invece...a partire dalla prima parte,nella quale una donna che sta per sposarsi decide di dare sollievo al proprio eros andando a letto con un semiparalizzato che a sua volta ha al capezzale la fidanzatina di sempre,tutta premurosa e ignara delle fantasie erotiche del fidanzato.per non parlare dell'ultima parte in cui un cinquantenne decide bene di farsela con una ventenne spagnola tutta pepe e niente inibizioni,ma è costretto a cedere non perchè non voglia lui ma perchè non regge il suo attributo maschile.
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che amarezza.ieri sera sono andata a vedere il film,ero piena di aspettative perchè il primo lo avevo trovato carino,non esaltante ma da andare a vedere sicuramente,speravo lo stesso per il secondo invece...a partire dalla prima parte,nella quale una donna che sta per sposarsi decide di dare sollievo al proprio eros andando a letto con un semiparalizzato che a sua volta ha al capezzale la fidanzatina di sempre,tutta premurosa e ignara delle fantasie erotiche del fidanzato.per non parlare dell'ultima parte in cui un cinquantenne decide bene di farsela con una ventenne spagnola tutta pepe e niente inibizioni,ma è costretto a cedere non perchè non voglia lui ma perchè non regge il suo attributo maschile...e torna a casa dalla moglie che nel frattempo lo perdona senza chiedere spiegazioni come se fosse una cosa normale,perchè la sera, rientrando a casa ,quello che piu importa è avere qualcuno con cui parlare.che tristezza.un film sfacciatamente di sinistra,che guarda alla Spagna di Zapatero come la soluzione alle lacune legislative che ci sono in italia,e che mette sul podio il tradimento come conseguenza naturale di ogni rapporto d'amore.poi non parliamo di società corrotta se questi sono gli stereotipi che ci vengono proposti.potrei salvarlo in parte per l'alto valore degli attori,un sergio rubini da vero "manuale",un carlo verdone "sempre verde".per il resto mi dispiace ma....è out.
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emanuele
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venerdì 9 marzo 2007
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guida alla banalità
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Ci si può facilmente inserire tra coloro che hanno apprezzato il primo film di Veronesi sulle presunte regole da seguire in una relazione amorosa: un film certamente non indimenticabile ma carino e divertente; un piacevole passatempo.
Il sequel, purtroppo per lo spettatore, è realmente una delusione: quattro capitoli pessimi, collegati da una ridicola trasmissione radio condotta dal maltrattato Bisio, ridotto a marito tradito di una (solita) imperturbabile quanto seducente Monica Bellucci.
Il primo capitolo è l’unico che merita un aggettivo educato (e generoso) come “guardabile”: anche se terribilmente scontato, il capitolo con protagonisti la Bellucci e il (difficilmente) sexy Scamarcio mischia tradimento e compassione in una illusoria avventura in cui segreto e menzogna diventano le regole per una perfetta relazione amorosa, avviata verso un (improbabile) felice matrimonio.
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Ci si può facilmente inserire tra coloro che hanno apprezzato il primo film di Veronesi sulle presunte regole da seguire in una relazione amorosa: un film certamente non indimenticabile ma carino e divertente; un piacevole passatempo.
Il sequel, purtroppo per lo spettatore, è realmente una delusione: quattro capitoli pessimi, collegati da una ridicola trasmissione radio condotta dal maltrattato Bisio, ridotto a marito tradito di una (solita) imperturbabile quanto seducente Monica Bellucci.
Il primo capitolo è l’unico che merita un aggettivo educato (e generoso) come “guardabile”: anche se terribilmente scontato, il capitolo con protagonisti la Bellucci e il (difficilmente) sexy Scamarcio mischia tradimento e compassione in una illusoria avventura in cui segreto e menzogna diventano le regole per una perfetta relazione amorosa, avviata verso un (improbabile) felice matrimonio.
Il secondo episodio vede un energico Fabio Volo alle prese con una compagna petulante e una gravidanza difficile, il cui unico rimedio è la fecondazione assistita: una nevrosi femminile esagerata, una leggerezza maschile inadeguata e una questione legale banalizzata, sono i temi di un racconto che con la sua brevità mortifica la costruzione dei personaggi, che risultano essere un insieme accatastato di troppi tratti.
Nel terzo tempo del manuale, Albanese e Rubini ridicolizzano il delicato tema dell’omosessualità affrontandolo semplicemente attraverso luoghi comuni; mentre appare scollegato l’ultimo capitolo, che affronta ancora il tradimento in maniera poco verosimile e anche qui molto ridotta, riduttiva e assai poco dotata di emozioni.
Con una tecnica registica da amatore e un pessimo gusto nelle scelte interpretative, eccetto per un rinverdito Verdone, unico attore e personaggio che alla fine salva, per un pelo, la pellicola dalla vergogna, il grave difetto del film è l’incapacità di raccontare, di comunicare e persino di divertire.
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duilio a. vaccari
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sabato 7 luglio 2007
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il seguito ma non troppo.
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Personalmente non amo i sequel, tranne che per le trame che vedono coinvolti super-eroi. Questo più che il seguito è un "capitolo successivo". Il film è ragionato per episodi. Il primo, quello con Scamarcio e la Bellucci. Scamarcio è bravo e già si era notato anche in Romanzo Criminale di Michele Placido, è una conferma dei nuovi e bravi attori che avanzano. Monica Bellucci invece, non ha nulla dell'umanità e cordialità di una brava, procace fisioterapita. Bella è bella per l'amor di Dio, ma non sembra vedere una fisioterapista ma si ha sempre la costante sensazione di vedere "La Bellucci" che fa "LA PARTE" della fisioterapista sensuale, non si mette mai al servizio del personaggio. Poi è chiaro ha una bellezza che incombe sullo schermo ed è un trionfo di quarantenne.
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Personalmente non amo i sequel, tranne che per le trame che vedono coinvolti super-eroi. Questo più che il seguito è un "capitolo successivo". Il film è ragionato per episodi. Il primo, quello con Scamarcio e la Bellucci. Scamarcio è bravo e già si era notato anche in Romanzo Criminale di Michele Placido, è una conferma dei nuovi e bravi attori che avanzano. Monica Bellucci invece, non ha nulla dell'umanità e cordialità di una brava, procace fisioterapita. Bella è bella per l'amor di Dio, ma non sembra vedere una fisioterapista ma si ha sempre la costante sensazione di vedere "La Bellucci" che fa "LA PARTE" della fisioterapista sensuale, non si mette mai al servizio del personaggio. Poi è chiaro ha una bellezza che incombe sullo schermo ed è un trionfo di quarantenne. Anche i dialoghi dei due sono sinceramente sureali, la Bellucci che dice a Scamarcio "non preoccuparti se hai un'erezione, e normale" è troppo pure per La Bellucci. Sembra quasi lo spot delle patatine di Rocco Sifredi. E' troppo da Bellucci. La recitazione diventa caricatura. E'graditissimo il cameo di Rosario Fiorello, ma secondo me è veramente di strabiliante bravura il l'attore, ex rumorista, ex animatore, ex figlioccio artistico e scoperto da Maurizio Costanzo, Dario Barbera, il vero attore di questo episodio, divertente, spontaneo, tragico a tratti più convincente di Scamarcio, che avessimo intecettato un nuovo Antonello Fassari? Oggi lo vediamo nello spot h3 con la litizzeto. L'episodio di Fabio Volo è garbato, lui che non fa l'attore recita spesso meglio di attori navigati. si corre nella frenesia della fecondazione assistita ed è giusta causa interpretata di giustezza dagli attori. Si passa poi a l'amore gay tra Antonio Albanese e Sergio Rubini, un appunto va fatto alla recitazione di Rubini, lui noto attore di bravura immensa, in questo episodio non ha dato molta spontaneità alla caratterizzazione che ha fatto del personaggio, che era più "checca d'avanspettacolo" che gay. Calcando dei luoghi comuni che invece i gay non amano davvero. Molto più bravo Albanese nel rispetto del ruolo. L'episodio di Verdone all'inizio invece odora un po' di nostalgia, è riuscito a recuperare un'attrice che è la copia naturale per bellezza, freschezza e sorriso della spagnola (non a caso) Verònica Miriel - ricordate la spagnola del film, "Un sacco bello" sempre di Verdone del 1980, che sulla terrazza (non a caso) lui continuamente chiamava "marisòooo" Lo stesso fa una citazione parlando del vino rosso in termini di "vino tinto". Ma al di là della similitudine fisioniomica, sinceramente la recitazione di verdone risulta, solita, logora, vista e rivista, sembrava il personaggio di Ma che colpa abbiamo noi. Un tempo bravo a interpretare i nostri tic, ma poi basta. La maturità dei grandi artisti sta anche nel rinnovarsi, credo che Verdone stia consumando se stesso. Si sorridiccha, ma subito dopo scatta il senso di "ah già visto però". Nel film è da segnalare anche il cameo del fratello di Michele Placido attore in auge nei film degli anni settanta. Il film si può guardare, ma senza pretendere nulla di più. Bravo Bisio come narratore, ripeto Bravissimo Dario Barbera.
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stefano
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martedì 23 gennaio 2007
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bellucci voto 4
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sicuramente riuscito il film di giovanni veronesi manuale d'amore 2, una sana commedia italiana del nuovo millennio in cui si intrecciano storie che toccano da vicino problemi e tematiche d'attualità. la fecondazione assistita,i matrimoni gay e i pacs, le fughe d'amore e i divorzi fanno da sfondo alla comicità degli interpreti e all intreccio di storie tra loro diverse. sicuramente da rivedere l'interpretazione di monica bellucci, fisicamente eccezionale ma con una scarsissima espressività. ancora una volta grandissimo carlo verdone nel ruolo di marito stanco e in cerca di nuove avventure, ruolo che riesce sempre a non rendere obsoleto e rivisto, sicuramente uno dei più grandi attori italiani al momento.
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sicuramente riuscito il film di giovanni veronesi manuale d'amore 2, una sana commedia italiana del nuovo millennio in cui si intrecciano storie che toccano da vicino problemi e tematiche d'attualità. la fecondazione assistita,i matrimoni gay e i pacs, le fughe d'amore e i divorzi fanno da sfondo alla comicità degli interpreti e all intreccio di storie tra loro diverse. sicuramente da rivedere l'interpretazione di monica bellucci, fisicamente eccezionale ma con una scarsissima espressività. ancora una volta grandissimo carlo verdone nel ruolo di marito stanco e in cerca di nuove avventure, ruolo che riesce sempre a non rendere obsoleto e rivisto, sicuramente uno dei più grandi attori italiani al momento. penso che le tematiche siano state trattate con il giusto mix di ironia e onestà, ma anche con la serietà e la drammaticità del nostro tempo....infine che dire: un buon film che si trasforma in più che buono per la grandezza degli interpreti....
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hell
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venerdì 26 gennaio 2007
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ultimo pensiero.
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Anche io l'ho ritenuto irrecuperabile e primordiale di volgarismi e al limite della pornografia nel senso più stretto e più profondo del termine. L'ho trovato funesto e malefico, portatore di dissidi e di inquietudine, egoista, sessuomane e segno di degrado per il panorama cinematografico italiano anzichenò mondiale, inutile ed espressioni cristalline di 6.50 da buttare. Preferisco i solitari film di Antonioni, Tarkovskij che mi fa ciao come le caprette di Heidi, il contatto con il cinema giapponese e il teatro No kabuki di Ozu e Mizoguchi, la musica indiana di Satyajit Ray appiccicata in ogni scena e quell'assoluto senso alienante, vendente, cedente, ritirante, capitolante e soccombente dei documentari di Angela Ricci Lucchi feat.
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Anche io l'ho ritenuto irrecuperabile e primordiale di volgarismi e al limite della pornografia nel senso più stretto e più profondo del termine. L'ho trovato funesto e malefico, portatore di dissidi e di inquietudine, egoista, sessuomane e segno di degrado per il panorama cinematografico italiano anzichenò mondiale, inutile ed espressioni cristalline di 6.50 da buttare. Preferisco i solitari film di Antonioni, Tarkovskij che mi fa ciao come le caprette di Heidi, il contatto con il cinema giapponese e il teatro No kabuki di Ozu e Mizoguchi, la musica indiana di Satyajit Ray appiccicata in ogni scena e quell'assoluto senso alienante, vendente, cedente, ritirante, capitolante e soccombente dei documentari di Angela Ricci Lucchi feat. Yervat Gianikian.
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[+] potresti fare come fabio volo
(di martina badamon(bady))
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(di mad)
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bonifacio
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venerdì 2 febbraio 2007
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un esplosione di stereotipi
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Potevano stupirci con effetti speciali, potevano farci credere che l'Italia stesse cambiando, potevano (ma forse sarebbe chiedere troppo!!) aiutare questo cambiamento....perchè si sa, il cinema, e soprattutto quello cosiddetto leggero, aiuta e promuove il cambiamento. E invece nulla di tutto ciò.
Quattro episodi che hanno in comune l'essere essi stessi uno stereotipo: per spiegarmi li elencherò:
1- lo stereotipo della bellona che fa "attizzare" i maschietti
2- Lo stereotipo della donna che se non diventa madre impazzisce...e lo farebbe anche senza ormoni, con buona pace dei maritini premurosi che non ci si spioega perchè sopportino tanto
3- Lo stereotipo delle checche isteriche che a)voglionono sposarsi a tutti i costi b) hanno tanti amici transessuali c) si mettono le cremine prima di andare a letto d) corrono con arti che svolazzano di qua e di là.
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Potevano stupirci con effetti speciali, potevano farci credere che l'Italia stesse cambiando, potevano (ma forse sarebbe chiedere troppo!!) aiutare questo cambiamento....perchè si sa, il cinema, e soprattutto quello cosiddetto leggero, aiuta e promuove il cambiamento. E invece nulla di tutto ciò.
Quattro episodi che hanno in comune l'essere essi stessi uno stereotipo: per spiegarmi li elencherò:
1- lo stereotipo della bellona che fa "attizzare" i maschietti
2- Lo stereotipo della donna che se non diventa madre impazzisce...e lo farebbe anche senza ormoni, con buona pace dei maritini premurosi che non ci si spioega perchè sopportino tanto
3- Lo stereotipo delle checche isteriche che a)voglionono sposarsi a tutti i costi b) hanno tanti amici transessuali c) si mettono le cremine prima di andare a letto d) corrono con arti che svolazzano di qua e di là...e ogni tanto fanno incazzare i bulletti vicini di casa che menano le mani che è una bellezza!
4- lo stereotipo del cinquantenne che si innamora della ventenne
lo stereotipo, infine, del cinema italiano che prova ad essere medio colto, progressista, etc., ma annega nel lago putrido della caricatura.
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[+] o checche o bulli
(di gian luca)
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catullo
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sabato 3 febbraio 2007
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per fortuna ci sono gli attori
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Banali ed a tratti davvero demenziali le trame degli episodi, che non risultano mai avvincenti, ma al contrario sempre prevedibili.
Viceversa, bellissime alcune interpretazioni: gustosissimo Dario Bandiera; eccezionali Albanese e Rubino; sempre più che convincente Carlo Verdone, la cui maschera esprime insieme drammaticità e comicità in un coktail unico che di volta in volta appare meglio calibrato.
Nel complesso, il film si fa apprezzare per la simpatia, ma la serietà dei contenuti meriterebbe maggior approfondimento in sede di preparazione della pellicola, per non cadere - come purtroppo accade a questo film - in errate o alla peggio unilaterali rappresentazioni della realtà, che costringono alla fine gli autori a ricordare al pubblico che "la famiglia" è pur sempre il miglior rifugio per un uomo di mezza età che per non rischiare un infarti è meglio non corra dietro alla ventenne di cui si è innamorato (sic).
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lukas
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sabato 3 febbraio 2007
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povero cinema italiano e povero amore.
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Povero cinema italiano, se questo è davvero uno dei prodotti di punta di questa stagione. A parte l'ottima interpretazione dei soliti noti, e cioè di Verdone, Albanese e Rubini, a cui va aggiunto un esilarante Bandiera, il film è una cozzaglia di luoghi comuni e banalità da terza elementare. Alcuni interpreti si lasciano coinvolgere nella piattezza del film (Volo, ad esempio), altri non dovrebbero stare davanti alla cinepresa (l'interpretazione della Bellucci è a dir poco caricaturale). In più, la pretesa di trattare temi impegnativi è tradita da un approccio superficiale e spesso tecniamente errato (ad esempio si critica apertamente la legge italiana che vieta un certo tipo di fecondazione assistita, ma poi si evidenzia per un intero episodio cosa le coppie debbano sopportare, in termini di bombardamento ormonale, per sottoporsi a tali terapie; forse che la legge italiana vuole evitare proprio questo, e cioè che le donne siano trattate come vacche da riproduzione?).
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Povero cinema italiano, se questo è davvero uno dei prodotti di punta di questa stagione. A parte l'ottima interpretazione dei soliti noti, e cioè di Verdone, Albanese e Rubini, a cui va aggiunto un esilarante Bandiera, il film è una cozzaglia di luoghi comuni e banalità da terza elementare. Alcuni interpreti si lasciano coinvolgere nella piattezza del film (Volo, ad esempio), altri non dovrebbero stare davanti alla cinepresa (l'interpretazione della Bellucci è a dir poco caricaturale). In più, la pretesa di trattare temi impegnativi è tradita da un approccio superficiale e spesso tecniamente errato (ad esempio si critica apertamente la legge italiana che vieta un certo tipo di fecondazione assistita, ma poi si evidenzia per un intero episodio cosa le coppie debbano sopportare, in termini di bombardamento ormonale, per sottoporsi a tali terapie; forse che la legge italiana vuole evitare proprio questo, e cioè che le donne siano trattate come vacche da riproduzione?). Se questo è cinema e se questo è "l'amore", allora povero cinema italiano e povero amore!
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(di giuli)
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deluso
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mercoledì 7 febbraio 2007
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il manuale dei luoghi comuni
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Come spesso accade per i film tanto attesi alla fine la delusione arriva puntuale! E' il caso di Manuale 2; una carrellata di luoghi comuni di situazione ridicole, grottesche e sopra le righe.
Un episodio su tutti quello con Albanese e Rubini: due checche isteriche e svolazzanti che danno dell'universo gay sempre la solita connotazione farsesca. La Bellucci pare abbia inghiottito un bastone ed è ormai talmente presa dal suo ruolo di diva (per quali meriti artistici poi?) che non riesce a sciogliersi neanche nella tanto attesa scena hard che di hard non ha proprio nulla. Sull'episodio della Bobulova è meglio tacere perchè probabilmente il regista doveva riempire il film e non sapendo cosa darsi la zappa sui piedi ha inserito questa insipida storiella di cui potevamo volentieri farne a meno.
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Come spesso accade per i film tanto attesi alla fine la delusione arriva puntuale! E' il caso di Manuale 2; una carrellata di luoghi comuni di situazione ridicole, grottesche e sopra le righe.
Un episodio su tutti quello con Albanese e Rubini: due checche isteriche e svolazzanti che danno dell'universo gay sempre la solita connotazione farsesca. La Bellucci pare abbia inghiottito un bastone ed è ormai talmente presa dal suo ruolo di diva (per quali meriti artistici poi?) che non riesce a sciogliersi neanche nella tanto attesa scena hard che di hard non ha proprio nulla. Sull'episodio della Bobulova è meglio tacere perchè probabilmente il regista doveva riempire il film e non sapendo cosa darsi la zappa sui piedi ha inserito questa insipida storiella di cui potevamo volentieri farne a meno. Chiude Verdone con le sue ormai faccette buffe che conosciamo ormai da vent'anni...ma una ventata di originalità.mai?
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