Titolo originale | Dialogue avec mon jardinier |
Anno | 2007 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Jean Becker |
Attori | Daniel Auteuil, Jean-Pierre Darroussin, Fanny Cottençon, Alexia Barlier, Hiam Abbass Elodie Navarre. |
Uscita | venerdì 23 novembre 2007 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 2,68 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 4 aprile 2019
Un pittore parigino (Daniel Auteuil) si trasferisce in campagna dove incontra un vecchio amico di scuola (Jean-Pierre Darroussin) che assume come giardiniere. Nascerà un grande affiatamento, fatto di ricordi e discussioni su due visioni opposte del mondo. In Italia al Box Office Il mio amico giardiniere ha incassato nelle prime 10 settimane di programmazione 286 mila euro e 75,9 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Un pittore parigino (Daniel Auteuil) si trasferisce in campagna dove incontra un vecchio amico di scuola (Jean-Pierre Darroussin) che assume come giardiniere. Nascerà un grande affiatamento, fatto di ricordi e discussioni su due visioni opposte del mondo, quella urbana e sofisticata e quella naif del campagnard incolto ma sincero.
Jean Becker, figlio del grande Jacques (autore di Grisbi e Il buco, per intenderci), mette in scena senza pretese una semplice storia di amicizia, fondata quasi esclusivamente sulla bravura dei due splendidi attori, tanto da far pensare che una versione teatrale sarebbe forse stata più efficace. La profondità che Auteuil e Darroussin danno ai personaggi, con una serie di dialoghi dalla verosimiglianza toccante, non riesce però, e purtroppo, a nascondere una filosofia onnipresente e fastidiosa per la sua banalità.
Il mio amico giardiniere insiste su una serie di luoghi comuni che i due protagonisti sanno anche rendere divertenti. Senza però arrivare a oscurare il confronto francamente logoro e discutibile tra la campagna delle cose semplici ma vere e una Parigi caricaturale fatta di traffico e vernissage dove si parla giusto per mettersi in mostra. Becker, ignorando volutamente che le descrizioni del mondo ne fanno parte, tenta l'elegia delle cose concrete. Ma la messa in scena non supporta seriamente questa visione e delle meraviglie della provincia non traspare alcunché: la campagna è filmata senza vero impegno e di Parigi si mostra banalmente il traffico in tangenziale. In fondo è proprio questo il problema de Il mio amico giardiniere. Che al quadretto stereotipato della campagna profonda e sincera non sembra crederci nemmeno lo stesso Becker.
IL MIO AMICO GIARDINIERE disponibile in DVD o BluRay |
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Una bella storia di amicizia interpretata da due mostri sacri del cinema francese, il sempre perfetto Auteuil e il magnifico Darroussin, volti noti ai cinefili transalpini e non solo. Il film si incentra principalmente sulla bravura dei due, vecchi compagni di infanzia che intrecciano una forte relazione di amicizia, nonostante il differente ceto sociale da cui provengono (Darroussin è il giardiniere [...] Vai alla recensione »
Il signor Del Quadro è un pittore di discreta fama, vive a Parigi ed ha casa in campagna, nella Francia rurale. Il signor Del Prato è, invece, un ferroviere in pensione con il pollice verde e vive nello stesso paesino periferico. I due si rincontrano dopo quarant'anni, essendo stati compagni alle elementari: il primo, portando con se quella leggera spocchia di chi ha fatto carriera (per giunta come [...] Vai alla recensione »
L'attore Daniel Auteuil impersona una storia particolare, tratta dal romanzo di Henri Cueco. L'aspettatore nota in questa commedia la capacità di un pittore, che dalla città si trasferisce in campagna, di mettersi in contatto con un ex-compagno della gioventù e fa il giardiniere, l'attore Jeanne-Pierre Darrousin, anche lui molto bravo nell'interpretare la sua parte.
Film assolutamente da vedere. Anche se un po’ smielato, riporta lo spettatore ai buoni sentimenti, alla vita agreste, al gusto delle piccole cose e dei sapori genuini della terra, all’amicizia e al divertimento fatto di piccole cose e di relazioni vere e sincere. La vita di città, indirettamente, viene rappresentata come portatrice di conflitti, di solitudine, di depressione.
Molto semplice, poco artificioso ma allo stesso tempo sia profondo sia allegro. L'amore e la meraviglia per la natura, la ricerca dell'atarassia e della mediocritas, la voglia di buonsenso, il valore dell'amicizia e dei buoni valori in generale rendono questo "Il mio amico giardiniere" un film quasi in linea con i pensieri del filosofo Epicuro.
genere DRAMMATICO (e non commedia come scritto sulla scheda) trama dei peggiori film francesi con inizio nel bel mezzo della vicenda, senza spiegazioni senza flashback. dialoghi rimbalzano senza verve da uno all'altro non dissimilmente da una interpretazione amatoriale da nessuna parte viene citata la malattie di uno dei protagonisti , che appare dopo 30 minuti di film e prosegue fino [...] Vai alla recensione »
Omicidi in provincia? Claude Chabrol. Compagnoni in campagna? Jean Becker. Dopo il successo de I ragazzi del Marais, il regista un tempo anche cattivello (L'estate assassina, Omicidio in paradiso) spinge con Il mio amico giardiniere l'acceleratore sui buoni sentimenti facendoci stare 110 minuti accanto al pittore (Daniel Auteuil) e al giardiniere (Jean-Pierre Darroussin), due ex compagni di scuola [...] Vai alla recensione »
Chi, tra tanto cinema di clamore e di furia, avverta il bisogno di rifugiarsi in un piccolo film semplice e pudico lo può trovare in Il mio amico giardiniere. E' la storia della riscoperta di un'amicizia e odora di campagna, colori e buoni sentimenti un po' "all'antica". Un pittore in crisi coniugale e con problemi d'ispirazione artistica (dispone di un talento limitato, e lo sa) torna nella casa [...] Vai alla recensione »
In un cinema a vocazione squisitamente letteraria come quello francese si inserisce bene . la figura di Jean Becker (figlio del più famoso Jacques autore di Casco d'oro), riapprodato alla regia nel '95 dopo una lunghissima pausa con film «tratti da». Proprio come questo Il mio amico giardiniere, basato sull'omonimo romanzo di Henri Cueco, che mette in scena due protagonisti assoluti.
Metropoli e campagna, infanzia e maturità, manovale e intellettuale… Ecco le coppie del Mio amico giardiniere (in originale Dialogue avec mon jardinier) di Jean Becker. Dopo I ragazzi del Marais, il regista torna a rappresentare la comunità, opposta alla società. Lo spunto è il ritrovarsi di due compagni di banco, un ex ferroviere (Jean-Pierre Darroussin) che fa il giardiniere e un pittore astrattista [...] Vai alla recensione »
Il pittore è un topo di città: parigino, autoreferenziale e pieno di sé. Il giardiniere invece è un topo di campagna: generoso, ingenuo, pronto al confronto e alla meditazione speculativa. Il pittore torna per caso nelle sue terre d'infanzia, conosce la campagna senza riconoscersi, ha bisogno di qualcuno cui affidarsi e, incoscientemente, in cui rispecchiarsi.