Anno | 2007 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Regia di | Massimo Spano |
Attori | Stefano Dionisi, Antonia Liskova, Andrea Renzi, Franco Castellano (II), Clemente Pernarella Antonio Milo, Cesare Bocci, Luca Ward, Cecilia Dazzi, Valeria Cavalli, David Sef. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 7 aprile 2011
Un agente del Sismi a Kabul riceve la notizia che ci sarà un attentato a Roma. Dovrà darsi da fare per saperne di più e scongiurarlo.
CONSIGLIATO NÌ
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Alla perenne ricerca di uniformi ancora catodicamente vergini, il piccolo schermo si appropria questa volta della faccia buona dei Servizi Segreti italiani e racconta gli agenti del Sismi. Uomini che in realtà non portano nessuna divisa ma qualche volta parlano davvero come gli 007.
Idealmente dedicata a Nicola Calipari, l'agente ucciso nel marzo del 2005 nel corso delle operazioni di liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, la miniserie Caccia Segreta è un'opera di fantasia in due puntate, nata dalla penna di Laura Toscano e Franco Marotta per la regia di Massimo Spano. Al centro della scena c'è Roma e la notizia, proveniente da Kabul, di un imminente attentato alla città, non si sa dove né quando. Nicola Bramante (Stefano Dionisi) organizza una squadra di uomini fidati, cui si aggiunge la professoressa Beatrice Rodriguez (Antonia Liskova), esperta crittologa. Nella parte iniziale, l'obiettivo è riportare in Italia l'agente Digiacomo (Franco Castellano), di stanza in Afghanistan, per avere maggiori notizie riguardo al presunto progetto stragista, ma un'imprudenza dello stesso Digiacomo vanifica l'impresa e chiude drammaticamente la prima serata. Il secondo episodio alza la tensione (e la qualità): i terroristi sono in città, sono intelligenti e fortemente motivati dalle disgrazie vissute in passato, nella terra di provenienza. I Servizi hanno pochi elementi e non di rado finiscono su una falsa pista, ma un'incursione di Bramante a Kabul gli mette in mano la foto di uno dei ricercati, Hamid e inaugura così una caccia all'uomo, mentre corre il conto alla rovescia delle ore e poi persino dei minuti, in perfetto codice spy-story.
Pregi e difetti si alternano pari merito in questa fiction che ha in dote un ritmo coinvolgente e una narrazione mai noiosa ma nemmeno troppo complessa (anche se la realtà che la ispira lo è, indubbiamente, più che mai). Per una volta, le storie private dei protagonisti restano sullo sfondo e non sgomitano per inficiare la tensione della linea principale. Una scelta apprezzata ma non sempre ben calibrata, perché si perdono così, strada facendo, la figura dell'Angelo (un informatore) e la malattia di Salvo (Andrea Renzi), che si risolve in uno strumento di puro servizio (per far partire Bramante al suo posto). Non mancano certe scorciatoie narrative, causa di passaggi improbabili, qui però meno smaccate che in altri prodotti italiani di genere. Ci si domanda inoltre il senso di un continuo cambio di supporti, che spesso comprende anche immagini filmate con tecnologia palmare, assolutamente riconoscibili e piuttosto incongrue. Ma il vero dilemma resta la presenza di Stefano Dionisi nel ruolo del protagonista: la presenza scenica non basta, quando la recitazione difetta al punto che non si distinguono le parole o l'intenzione della frase pronunciata. Per fortuna che il resto del cast, la Liskova in primis ma nessuno escluso, risolleva con competenza le sorti del prodotto.