Quel genio di Bickford

Mentre i suoi coetanei organizzano chiassosi toga party, godendosi ogni attimo della vita del campus, Bickford Schmeckler è un ragazzo eccentrico, una matricola universitaria, genialoide e solitaria, che trascorre il tempo a studiare. Ha elaborato una serie di teorie scientifiche, più precisamente una teoria cosmica sul caos che ha raccolto in un quaderno che lui chiama Il Libro. Nel corso di una festa che si sta svolgendo ai piani superiori della casa dove alloggia, Sara, la ragazza più bella del college, irrompe nel sottoscala e si introduce nel nido incustodito del ragazzo, rubandogli il volume.
Entusiasta di quanto ha letto, decide di farlo leggere al suo ragazzo. Il testo passerà di mano in mano fino a quelle di un gruppetto di ragazzi appassionati di fumetti e videogiochi.
La buffa storia di Bickford - un nerd ovvero un secchione con poca predisposizione per la socializzazione, interpretato da Patrick Fugit, già noto e apprezzato nella commedia, Quasi famosi di Cameron Crowe -, si inserisce nel filone della commedia collegiale che vira verso il demenziale.
Ideata dai creatori di American Pie, Quel genio di Bickford , anche se non immune da certi luoghi comuni, riesce tuttavia nel suo intento. Una commedia per tutti i gusti, per gli adolescenti ma anche per i più grandi, con tanto di istruzioni per l'uso: non prendersi mai troppo sul serio e cercare di vivere al meglio possibile ogni fase della propria vita. Bickford è un concentrato di nevrosi, cacciato di casa dal padre, ripiegato su se stesso e le proprie teorie. Il furto del volume costituisce una sorta di terapia d'urto, di confronto con la realtà circostante che lo costringerà a rimettersi in gioco e, probabilmente, a maturare. 