Anno | 2005 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Valerio Jalongo |
Attori | Ivan Franek, Donatella Finocchiaro, Vincenzo Peluso, Stefano Cassetti . |
Uscita | venerdì 10 giugno 2005 |
MYmonetro | 2,00 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Un detenuto, ex-rapinatore di banche, dopo numerosi colloqui riesce ad ottenere la semiliberta' e viene assunto in un caseificio di Battipaglia. Ben presto si rende conto della difficile situazione in cui versa l'azienda. In Italia al Box Office Sulla mia pelle ha incassato 8,5 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Tony (Franek), un detenuto, ex-rapinatore di banche, dopo numerosi colloqui riesce ad ottenere la semiliberta' e viene assunto in un caseificio di Battipaglia. Ben presto si rende conto della difficile situazione in cui versa l'azienda: Alfonso (Peluso), figlio del proprietario, ha contratto un grosso debito con degli usurai, ma della cosa non ha informato ne' il padre ne' la cugina Bianca (Finocchiaro).
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Valerio Jalongo lo avevamo lasciato con Spaghetti Slow (in Italia uscito come Messaggi quasi segreti), un road movie incrociato di luoghi e generazioni tra Italia e Irlanda. Era il 97, nel mezzo ci sono documentari, la sceneggiatura di Tornando a casa miniserie tv (Raidue) sull'adozione internazionale, e poi un laboratorio di scrittura creativa insieme ai detenuti del carcere di Rebibbia.
Tony Zanchi (Ivan Franek) aveva una vita, anche una famiglia, ma dopo anni passati in una cella, non gli resta più molto. Ora, però, è pronto per la riabilitazione: il suo è un regime di semilibertà. Ma si può essere semiliberi ? La vita di Tony, che lavora in un caseificio e dorme in carcere, si trasforma in una quotidiana corsa dietro l’orologio, in cui ogni dettaglio è definito per legge nel piano [...] Vai alla recensione »
Tony Zanchi (Franek), detenuto da tre anni, ottiene il permesso di lavorare di giorno in un caseificio. Ma i proprietari, i cugini Alfonso (Peluso) e Bianca (Finocchiaro) sono in mano agli strozzini, e siccome Tony si è innamorato di Bianca, si mette in mezzo. Troppo preoccupato di calcare la mano con bravate di regia (ralenty, salti di montaggio, musica a profusione), il regista perde l’occasione [...] Vai alla recensione »
Sulla mia pelle si fonda su due riferimenti. La "legge Gozzini" della semilibertà: avanzata nella concezione, contraddittoria nell'applicazione. E l'esperienza che Valerio Jalongo (della promettente pattuglia uscita dalla Scuola Gaumont di Renzo Rossellini oltre 20 anni fa) ha condotto come operatore di un programma di riabilitazione nel carcere romano di Rebibbia.